Presentato all’Hotel Excelsior il nuovo playmaker della Consultinvest Pesaro: si tratta di Chris Wright, che è riuscito a ritagliarsi una carriera da atleta professionista nonostante una sclerosi multipla che tiene a bada con un trattamento medico specialistico. E’ per questo aspetto che alla presentazione sono intervenuti, in apertura, i medici dello staff medico biancorosso Piero Benelli e Massimo Mancino. “In Italia le norme per l’idoneità fisica all’attavità agonistica sono tra le più severe” spiega Piero Benelli. “Quello di Chris è un caso particolare, non facile, per il quale abbiamo dovuto attivare un procedimento molto complesso, che ha coinvolto specialisti di altre città, per giungere ad emettere il giudizio di idoneità, salvo trattamenti e controlli periodici. Una volta al mese, l’atleta dovrà sottoporsi ad una terapia in day hospital per 24 ore, per il resto potrà allenarsi normalmente con la squadra”. Il presidente Ario Costa annuncia soddisfatto: “Arriva un bel raggio di sole nella nostra società: Chris è una persona solare, siamo convinti che lo sarà anche in campo. Ringrazio di cuore lo staff medico, che ha fatto un lavoro enorme per riuscire a certificare l’idoneità del ragazzo, cui siamo molto felici di offrire un’opportunità. Al di là della sua toccante storia personale, lo abbiamo preso perchè è il play che cerchiamo, gli stavamo addosso da questa estate, ma allora costava il triplo. Ora è qui, e pensiamo che possa darci quello che soprattutto ci manca, cioè la personalità”.
Palla a Wright, in attesa che sia lui a servirle ai compagni: “Sono molto grato alla società di avermi dato la possibilità di giocare nel campionato italiano. Ho giocato negli USA, in Turchia e in Francia, ma sono contento di essere qua perchè è un campionato molto tecnico. Quanto a me, credo di poter essere il leader di questa squadra, che secondo me non è affatto male: nelle partite che ho visto abbiamo combattuto sino alla fine. Con coach e squadra l’impatto è stato positivo, è chiaro che siamo in un ‘work in progress’. Il mio ruolo sarà quello di essere l’estensione in campo delle idee del nostro allenatore. Sono un combattente, molto competitivo, mi piace battermi ma soprattutto vincere”. “Quanto alla mia malattia, è chiaro che a 20 anni mi è cambiata la vita all’improvviso. Ero un ragazzo spensierato, e mi sono ritrovato a rimettere in un altro ordine le cose in cui credevo. La famiglia è diventata la massima priorità, il basket è la mia grande passione ma è cambiato il modo di approcciarlo: ora non sono solo un giocatore, ma devo essere anche un esempio e una guida”. Chris Wright è in Italia con la compagna ed il figlio, già appassionato di basket: “Non aveva scelta” risponde “con in famiglia me e e sua madre, lei stessa giocatrice al college!”.