Milano “paga” il doppio impegno (dopo la lunga trasferta di Mosca anche questa di Bologna finisce male) settimanale; la Fortitudo gioca quasi sempre in maniera ordinata e resiste anche quando dopo il 37 esimo minuto Milano spaventa i padroni di casa contestando una vittoria voluta, cercata e trovata dalla più bella Fortitudo di quest’anno.
Messina non cerca alibi nel dopo gara riconoscendo i meriti all’avversario e stigmatizzando la prestazione completamente negativa dei suoi. Scurissimo nel dopo gara tanto da essere difficile potergli strappare qualche parola in più. Ovviamente di senso opposto la conferenza stampa di coach Antimo Martino che, partendo dai numeri che hanno visto quattro giocatori in doppia cifra puntualizza più volte la prova corale dei suoi ragazzi, ringraziandoli per la applicazione con cui la squadra ha preparato la partita tanto da non voler parlare di singoli neppure quando gli viene espressamente posta la domanda su Daniel. Una vittoria, questa che vale doppio per la Fortitudo, perché sono due punti che su una ideale tabella di marcia non metti in preventivo e perché vengono dopo due prestazioni (soprattutto la trasferta di Cremona ) con tante ombre e poche luci.
La cronaca.
La Fortitudo trasmette sin da subito energia e applicazione sulla partita, da parte di tutti i suoi interpreti. Milano a dire il vero non parte male, ma la difesa di Messina si dimentica Sims che inanella sei punti sei prima di dover uscire sulla seconda lucetta dei falli. Poco male perché Martino trova tante frecce al suo arco e proprio l’assenza di stipcevic responsabilizza un finalmente tonico e determinante Matteo Fantinelli. Bene anche il solito Aradori e non è un caso se la Fortitudo alla prima sirena si trova sul +6 (22-16). Messina in panchina e’ furibondo, vede una difesa dalle mani basse e ovviamente la sua sconfitta parte proprio dalla poca applicazione difensiva. Il secondo quarto e’ quello che da’ l’impronta alla gara. sale in cattedra Robertson che, con dieci punti nel quarto, lima verso l’alto i vantaggi che la Fortitudo acquisisce. 30-24 al 15′ per poi finire sulla doppia cifra nella seconda parte di quarto. Milano? In pratica non pervenuta. Continua a litigare con il canestro e il solo Brooks coadiuvato di tanto in tanto da Nedovic paiono essere in grado di tenere il ritmo partita. Poco più di un fantasma Scola, gravemente insufficiente Rodriguez che finisce con il prendere pure una stoppata da Dallosto. Messina sempre più scuro prova nel l’intervallo, partendo dal -14 del primo tempo, a scuotere i suoi, ma Milano continua nella sua abulia e complice un monumentale Leunen la Fortitudo arriva a metà del terzo periodo al massimo vantaggio (57-36). Qui Bologna pensa di avere la gara in tasca, Milano ritrova qualche guizzo e soprattuto svariate seconde possibilità in attacco (15 saranno le carambole in attacco per i lombardi) che mantengono gli ospiti in linea di galleggiamento a meno 10 alla fine del terzo periodo (61-51), pur tirando con un quasi inqualificabile 37% dal campo.
Bologna inquadra gli ultimi dieci minuti sperando di poter dare la spallata definitiva, e per un lungo periodo rimane sempre in vantaggio rasente alla doppia cifra. Ma Nedovic (23 alla fine per lui) e Roll (fin lì non pervenuto) non si arrendono e colpo su colpo, beneficiando delle solite seconde possibilità riducono il gap tanto da spaventare la effe che nei giri in lunetta tattici sbarella un po’ permettendo Milano di rientrare fino a -4. Qui un attacco confusionario con Leunen che sembra perdere palla ma poi la ritrova e un puntino dalla linea di Robertson mettono finalmente il punto esclamativo su una gara che la Fortitudo vince non meritanto, ma strameritando.
MAGIC MOMENT
Probabilmente due: il secondo quarto di Kassius Robertson che lancia i suoi fino al +15 e le due triple più assist di Leunen in apertura di terzo periodo che portano la effe sul +21.
NUMBERS: 27 come la valutazione di Henry Sims (17+11 doppia doppia) e 12 come il plus minus di Maarty Leunen. Con lui in campo la Fortitudo ha sempre l’ordine giusto.
41 come la percentuale dal campo di Milano. Troppo bassa per poter sperare di vince in trasferta.
Ora per la Fortitudo un’altra trasferta “giocabile”. Sarebbe importante guarire dal mal di trasferta non tanto attraverso una vittoria, ma quantomeno attraverso una postazione degna.
“Siamo tutti professori…”
Fortitudo Bologna: Roberson 7, Aradori 6,5, Cinciarini 6,5, Mancinelli 7, Dellosto s.v., Leunen 7, Sims 7,5, Fantinelli 7, Daniel 6. Martino 7.
Olimpia Milano: Micov 4, Biligha 5, Moraschni 4, Roll 6+, Rodriguez 5,5, Tarczewski 5,5, Nedovic 7, Cinciarini 5,5, Burns 5,5, Brooks 6,5, Scola 5. Messina 6.
Arbitri: Paternicò 6,5, Baldini e Capotorto 6.
Fortitudo Bologna – Armani AX Milano 85-80 (22-16) (45-31) (61-51)
Fortitudo : Robertson 16 (2/4, 3/9), Aradori 13 (4/8, 1/3), Cinciarini 6 (2/4), Mancinelli 9 (3/6, 0/2), Franco ne, Dellosto (0/1), Leunen 9 (0/1, 3/6), Sims 17 (6/12), Prunotto, Fantinelli 11 (4/5, 1/1), Daniel 4 (1/1). All. Martino
Milano: Micov 2 (1/5, 0/1), Biligha 4 (1/4), Moraschini (0/4, 0/1), Roll 12 (2/4, 2/5), Rodriguez 8 (2/6, 1/6), Gravaghi ne, Tarczewski 4 (2/3), Nedovic 23 (5/7, 3/9), Cinciarini 2 (1/3, 0/1), Burns 4 (2/4), Brooks 14 (3/5, 2/2), Scola 7 (2/4, 1/1). All. Messina
Statistiche di squadra: Tiri da 2: Bo 22/42, Mi 22/49. Tiri da 3 punti: Bo 8/21, Mi 9/26. Liberi: Bo 17/24, Mi 9/16. Rimb. Bo 41 (32+9, Sims 11), Mi 43 ( 28+15, Tarzewski e Brooks 6). Assist: Bo 17 ( Aradori 4), Mi 16 ( Rodriguez 4)