Michele Antonutti e Ugo Francica Nava sono intervenuti a “Cestisticamente parlando”, il magazine settimanale di Radio PrimaRete Caserta in onda ogni martedì dalle 19,35 alle 20,55 e condotto in studio da Francesco Gazzillo, Rosario Pascarella, Sante Roperto e Eugenio Simioli (con la regia di Imma Tedesco).

Questo l’intervento di Ugo Francica Nava

Ugo, che idea ti sei fatto del campionato italiano dopo le prime 8 giornate?

“Ci sono squadre dominatrici assolute, come Milano e Sassari, e anche qualche sorpresa, come Trento e Cremona. Ma queste sorprese poi diventano relative perché, se hai un’organizzazione importante alle spalle, alla fine il lavoro paga e i frutti si raccolgono sempre.”

E Caserta?

“Caserta è un vero e proprio paradosso, visto che è ultima in classifica, pur avendo il miglior giocatore del campionato! In questo momento è un’incognita, non si capisce da che parte possa ricominciare, ma sono convinto che, con il cambio di allenatore e con i nuovi innesti, i risultati arriveranno, anche se di tempo ne è rimasto veramente poco.”

Come vedi veicolato il prodotto basket?

“Personalmente ho avuto un’esperienza negativa con la mia emittente perché, onestamente, la mia rete ha creduto poco nella pallacanestro. Tuttavia, c’è stato un impatto avvilente con la Lega. Ci è stato impedito di trasmettere determinate partite per richieste assurde della Lega, e alla fine abbiamo mandato in onda sempre le stesse squadre, perché erano le uniche che ci potevamo permettere.

Il problema è che la diffusione del prodotto pallacanestro è sbagliata per vari motivi: in primis perché è uno sport che ha perso una dimensione nazionale, visto che i risultati della nazionale maggiore tardano ad arrivare. Poi non ci sono molti giocatori italiani in cui identificarsi. Se una persona va al palazzetto a vedere una partita e non sa i giocatori che scendono in campo è difficile che il prodotto basket sia trasmesso in modo proficuo. Alla fine poi, visto che si sanno i nomi di alcune squadre, si preferisce trasmettere sempre le stesse squadre per avere audience, e si crea un circolo vizioso. Bisogna cambiare la mentalità nella comunicazione del prodotto basket tra la Lega e i mass media!”