L’uscita delle convocazioni definitive (al netto degli infortuni) per lo All Star Game 2019 che si terrà a Charlotte ha come sempre lasciato quasi più delusi che contenti.
Ecco le mie valutazioni per l’EST.
OK. Bene le chiamate di Oladipo e Beal, che rendono onore a due eccezionali giocatori che stanno avendo stagioni rimarchevoli. Beal in particolare sta giocando la sua migliore di sempre. Purtroppo un infortunio molto serio (tendine del quadricipite) ha tolto di mezzo Oladipo: sarà rimpiazzato da D’Angelo Russell, sulla cui nomina non si può non concordare dato che il ragazzo, pur non avendo eliminato del tutto le distrazioni che ne minano la costanza, è senza dubbio uno dei motivi della sorprendente stagione dei Brooklyn Nets. Su Ben Simmons non possono esistere dubbi, ed anche la convocazione di Kris Middleton mi piace molto: va infatti nella direzione di premiare il vero rendimento più che le baracconate, e KM è il secondo pilastro dei Bucks dopo lo Pterodattilo.
KO. Il primo non è un vero KO, ma piuttosto una mancanza di fantasia: convocare Kyle Lowry non è assurdo, ma avviene in una stagione non brillante, e non causa scandalo anche per via dell’infortunio a Oladipo con conseguente rimpiazzo da parte di Russell: se fossero stati tutti in salute sarebbe stato un peccato “sprecare” la stagione eccezionale della pg di BKN in favore di una stagione solo normale di Lowry. Ho molti più problemi con le restanti due convocazioni: Vucevic e Griffin sono più efficaci nei numeri che non nel rendimento, e impediscono l’accesso a due che invece hanno terrificante impatto sulle proprie squadre. Parlo di Marcus Morris dei Celtics e Pascal Siakam dei Raptors.
In vista di un prossimissimo addio alle tavole, sono stati -pare- aggiunti due posti, uno per Conference per tributare i dovuti onori a due campioni. La Eastern dirà addio a D-Wade: meritoria decisione. Però allora perchè lasciare fuori Vince Carter?