Il mio amico di penna Colin Cowherd ha trovato una bella definizione per i Nets: tire-fire.
Un mucchio di pneumatici in fiamme, quelli che si bruciano per scaldarsi quando non si ha altro o quando si abbandona / ripulisce un luogo: c’è di mezzo il concetto di “ambiente degradato” e non è difficile dargli ragione. CC si congratulava anche con Nash per essersi liberato di BKN, e qui non sono d’accordo: Nash era un coach ridicolo, bene ha fatto la franchigia a liberarsene. Resta il fatto che, anche a fronte del KO di stanotte, maturato come spesso accade nel quarto finale, sia da esaminare per bene l’ennesima “rivoluzione” al Barclays Center.
COACH. Via Nash, soluzione errata fin dall’inizio. Come molte altre formazioni, i due vice dei Nets hanno entrambi esperienza da head: Kokoskov ai Suns e Jacques Vaughn ai Magic. Vaughn è stato molto pompato dalla stampa che propugna la parità a scapito della meritocrazia: in tanti gridarono allo scandalo non perché Nash era inadeguato, ma perché giunse alla panchina senza gavetta “come tutti i bianchi”. A ben guardare, nonostante un record aggiornato di 7-4 nelle poche gare come interim-head di BKN, la carriera di Vaughn non è brillante: ha avuto due stagioni e mezzo (2012 – febbraio 2015) per farsi strada a Orlando ma la sua % di W è inferiore al 27% (58 vinte, 216 allenate). Non è follia che la franchigia pensi a un nuovo head invece che a un trasferimento di poteri. Meno logica la scelta: Ime Udoka. Il coach sospeso dai Celtics per condotta inappropriata è un grande allenatore che arriva da una grande scuola, ma ha dato prova di professionalità pari a zero. Sì, professionalità. Quando si entra in un posto di lavoro, se ne conoscono le condizioni e nella NBA sono molto chiare le norme sulle “relazioni personali” tra i componenti delle franchigie a qualunque livello: sta scritto che NON devono accadere. Punto. Se sia solo sesso o vero amore o passione di un attimo folle: importa esattamente ZERO. NON – SI – FA. Il comportamento di Udoka non merita ostracismo a vita, ma un “perdono” così rapido poteva arrivare, se saranno confermate le notizie, solo da una franchigia messa come i Nets, i quali viaggiano costantemente sull’orlo della follia.
KYRIE 1. Una propensione innata a farsi del male e scegliere per il peggio, i Nets. Confermata dalla gestione e potrei dire dalla stessa assunzione di Kyrie Irving, che DOPO la terra piatta, DOPO la vicenda dei vaccini come convinto No-Vax, ORA si è distinto per aver dato fiato alla bocca difendendo un documentario antisemita. Unica pallida difesa: l’antisemitismo è solo una delle porcherie passate in rassegna; si tratta di una summa di vari complottismi beceri e imbarazzanti. In questo panorama, l’assunzione di un altro uomo (Udoka) che al momento è pura benzina sul fuoco delle polemiche e degli imbarazzi, è davvero incomprensibile.
KYRIE 2. Stanotte, vs i Bulls, per tre quarti meno 30 secondi era andato tutto bene. L’impiego di Iriving era stato limitato, limitato (fa sempre così il caro terrapiattista e No-Vax quando è “ingiustamente” preso di mira) il suo impegno e rendimento, ma i Nets erano sopra, con agio. Agio che si era tradotto nella prima scena di pura gioia che ho visto fare a un giocatore dei Nets dopo la fine della parentesi di Pierce e Garnett: Watanabe che quasi si rotolava per terra dopo un tap-in schiacciato che dava il +11. Poi torna Kyrie, che azzanna male la gara, contribuisce alla rimonta dei Bulls e, nell’ultima azione del terzo periodo, prende un’iniziativa stupida ed egoista su cui si infrangono le speranze di W dei Nets. Chiunque conosca la NBA sapeva che in quel momento, nonostante BKN fosse ancora sopra di 3, la gara era dei Bulls. Lo diceva anche la faccia di KD
KD. Durant si è detto sorpreso dall’addio di/a Nash, ma era contendo come un bimbo. Nei primi tre quarti, con Irving semi-panchinato, quella è stata la sua squadra e lui ha giocato di conseguenza: 10 pti a periodo, 30 con soli 12 tiri. Poi Vaughn ha ridato aria a Kyrie, e Durant ha compreso. Certo anche KD ha colpe, ovviamente: non ci sono scuse per 3 perse, 5 padelle in fila e solo 2 pti nel quarto periodo se nei primi tre aveva scritto 30. Ma appunto: nei primi tre periodi meno 30 secs, aveva scritto 30 col 75% dal campo. Poi…
INFINE. Prima gara così-così di Banchero: ORL perde a Oklahoma City e il suo appena suff corrisponde a 15+8, con 4 perse e il 45% dal campo. In un certo senso, ancora buone news dal ragazzo.