Alla quinta gara di RS, Milano regista il primo 60meno della stagione: tanti infortuni, ma anche qualche dubbio.
1 – BAKU. È un classe ’95, quindi non un novellino, ma ha cominciato a giocare relativamente tardi, e per la prima volta è stato chiamato a ruoli importanti in una competizione top: Ismael Bako forse non ha smesso di migliorare. Lo MVP nella V corsara a Madrid è lui. Senza paura contro uno dei lunghi più efficaci e temuti (Tavares), 16+4 con 1 stoppata, 22 di valutazione e 6 falli subiti per 11 lunette.
2 – NO TRIPLE. In Barca vs Olimpia non mancavano i lunghi capaci di sparare triple: Sanli e Tobey per i Catalani, Voigtmann e Melli per Milano. Eppure la prima tripla di un lungo si è vista a 6:36 dalla fine del secondo quarto (Sanli), per Milano addirittura l’attesa è arrivata a 1:30 ca da the half, quando Voigtmann ha infilato i pti 6-7-8 dell’imbarazzante secondo quarto milanese. Gara con ripartizione dei tiri quasi vecchio stile, con le triple a costituire per entrambe le formazioni l’esatto terzo del totale tiri (20 su 60 e 21 su 61). La differenza è arrivata dalle percentuali da 2: quasi 70% Barca, 47 i ragazzi di Messina. Dato preoccupante perché significa che la difesa proprio non ha girato e che la copertina per coprire Pangos e Baron potrebbe essere corta più spesso del preventivato. Milano sommersa anche a rimbalzo (-11 totale).
3 – CHUS??? Il Real non era brillante, ma all’intervallo era a +6: maggior contributo da Musa, Yabusele, Deck. Nel secondo tempo The Dancing Bear e il Bosniaco sono tornati a in campo quando la sposa era fuggita da tempo, ca 7 mins dalla fine. Risultato: da -15 a -3, ma Bologna ha saputo portare a casa la gara. Chus Mateo è contestatissimo in Spagna: qualche ragione la hanno.
4 – DESAHUN. La forma attuale di Thomas non è eccellente e nemmeno discreta. Ma fermiamoci a pensare come il giocatore, pur ormai agé, ha costruito la fama di uno dei più efficaci nella storia della EL: giocando da 4 “leggero”. Ha il fisico di una sf potente, troppo lento per gli USA ma perfetto per il ruolo di “finto 4” in Europa. Una intera carriera così costruita. Bene. Ora, fuoriforma e non giovanissimo, Messina lo fa agire da 3 puro in quintetti con Melli e Voigtmann. Ovvia la figuraccia. Del giocatore ma più ancora del coach.
5 – BAYERN. Perso il titolo tedesco l’anno scorso, 5 KO in fila per aprire la EL 22/23: fosse calcio, Trinchieri sarebbe oltre la soglia dell’esonero con il 98% del corpo. Il Bayern ha perso subito Isaac Bonga, probabilmente il perno dello scacchiere del Trinca: però tira sotto al 41% da 2, è appena sufficiente il 36% da 3, il saldo perse/recuperi è negativo di 4, gli assists globali sono di qualche decimo inferiori alle perse e, come lo scorso anno, è una delle ultime 3 per rimbalzi totali. Con questi dati non si va nessuna parte se non all’ultimo posto. E forse sull’aereo che vola via dalla Baviera.
6 – UP. Pollice su per Monaco, Maccabi, il Fener imbattuto, il Partizan che si è ripreso un po’, l’ASVEL che è molto meno peggio di quel che pensavo e per la Virtus Bo con l’impresa di Madrid.
7 – DOWN. Pollice verso per lo Zalgiris che ne perde due in fila, per Milano che non è migliore (ancora?) dello scorso anno, per il Real involuto con interrogativi sul coach, per il Bayern senza W, per Pana e StellaRossa che non andranno da nessuna parte, per l’Alba che pare tornare nella classica mediocritas.
8 – POLONARA. Le percentuali sono buone, 71% da 2, 43% da 3. Il problema sono i pochissimi minuti, 12; Achille ancora non ha scalfito il cuore di Ataman. Forse al rientro di Larkin cambieranno le cose. Al momento i minuti di Polonara (ca 26) sono giocati da M’Baye (quello di Milano e mille altri posti in Italia): non esiste se non per il fatto che il Francese è più autonomo in attacco, ha più movimenti 1 vs 1. Con il classico ”doppio play” dell’Efes (Micic + Larkin) dovrebbe tornare molto più funzionale un giocatore come l’Italiano, meno inventivo in attacco ma globalmente molto migliore e con più difesa.
9 – PANGOS. Teodosic gioca la metà dei minuti (13 vs 26) e molla gli stessi assists di Pangos, 4.2 a gara. E Teodosic gioca in una formazione finora molto peggiore di Milano in attacco, quindi con più rischio di vedersi qualche servizio divorato dai compagni. Pangos tira sotto al 28% da 3 e a malapena arriva al 45% da 2. Il rapporto della decenza (non dell’eccellenza) di 2:1 tra ass e perse è rispettato per miracolo (4.2 ass su 2 perse).
10 – PAJOLA. Finiamo in bellezza. Pajola è il primo Italiano da tempo immemore a capeggiare una classifica statistica di EL: primo per palle recuperate a 2.2/gara.