Pochi lo hanno notato, ma questa potrebbe essere la trade più decisiva di tutte.

Si è trattato di un movimento a 4 in cui i Bucks hanno perso solo DiVincenzo (Kings), perché Hood e Ojeleye, finiti ai Clippers, non sono mai stati un fattore in stagione. Davvero poco per avere Serge Ibaka (Anello ai Raptors, non dimentichiamolo). Non è più l’iper-energetico saltatore che abbiamo visto a OKC, quello che vinse la classifica degli stoppatori nel 2012 e nel 2013 e la cui media di 3.7 (2012) negli anni 2K è stata solo eguagliata, non superata. Ora è un gentleman di campagna che dosa con cura gli impegni e i viaggi in città. Ma non ha smarrito il fuoco, aspetta solo l’occasione giusta per farlo rivivere. Durante l’anno i Bucks hanno offerto contratti a tempo a DeMarcus Cousins e Greg Monroe: segno che (Gemello Brook ancora out) stanno cercando un complemento in quella posizione, un giocatore da pitturato ma non incapace da 3 + capace di giocare sia con che senza Giannis + veterano + con qualche lato del Gioco eccezionale. Ibaka è semplicemente perfetto, e i Bucks sono i Campioni, mirano a ripetersi dunque l’occasione vale l’impegno per l’Ispano-Congolese. Allora attenzione: combaciano al millimetro le esigenze della squadra e le voglie del giocatore. I Bucks, già favoriti a Est, si rafforzano ulteriormente e ora possono picchiare, con totale serenità del loro conto falli, sia Durant che Embiid che Ayton che Gobert; e dominare, nel reparto, Golden State e Miami.