Riprendo dopo la pausa natalizia, e so che finirò all’inferno per quello che sto per fare, ma la tentazione è troppa.

Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono,

fate tacere il cane con un osso succulento,

chiudete i pianoforti e fra un rullio smorzato

portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.

Incrocino gli aeroplani lassù

e scrivano sul cielo il messaggio: WESTBROOK 0 PALLE PERSE.

 

Il Funeral Blues di W.H.Auden, usato in questo modo, è il mio ticket to Hell e spero solo lui mi perdoni, pensando che già è stato usato per funerali finti, come quello andato insieme ai Quattro Matrimoni e. L’enfasi con cui è stato sottolineato il numero 0 alla voce turnover di RW nella (faticosa) W dei Lakers vs SAC il 4/1 scorso è indice di come e dove stia andando la stagione gialloviola. Patty Mills (che gioca 31 mins/gara, solo 4 meno di Westbrook) lo ha già fatto 14 volte in stagione, e nessuno si è mai prodigato a incensare la cosa. Le scelte compiute dal management e da LeBron per vincere Il Titolo spurio nella Bubble, e poi per provare a confermarlo, stanno arrivando al vaglio del tempo e delle conseguenze. E non convincono. Immaginate di avere dei giocatorini di piombo. Mettete da una parte Monociglio e Westbrook e se volete anche Melo, ricordando però che si è ridotto apposta lo stipendio. A fianco mettete Lonzo, Hart, Clakson, Caruso; Ingram, Kuzma, Randle; Zubac, Harrell. Sono 9, i giovani, il futuro che i Lakers e LBJ hanno sacrificato per arrivare a 2 soli giocatori (ok, 3 con Melo), perché LBJ ha una idiosincrasia assoluta per gli under26, perché progettare non fa parte del DNA di James che vuole solo ciò che può far vincere in fretta. Ma così (accaduto a CLE e MIA, accade e accadrà anche a LAL) si devastano le franchigie, e riprendersi può essere operazione lunga. Insieme ai 9 potete mettere anche KCP, Schroeder e tutti i poveracci che si sono ridotti il salario per un anno pur di concedersi un tentativo col Prescelto. Tutto questo è valso un Anello che sarà per sempre di serie A2, un giocatore potenzialmente dominante ma che è sempre infortunato (e non domina quasi mai come dovrebbe) e uno sopravvalutatissimo, prigioniero della propria frenesia.

Nel gruppo dei soldatini non potete mettere DeMar DeRozan, lui ha detto NO, GRAZIE all’invito lebronesco di giocare insieme riducendosi la paga. Ora è l’uomo di punta dei Bulls che guidano la Eastern Conference. Ho qualche dubbio sulla reale possibilità di CHI di arrivare anche solo alle Conference Finals, ma intanto sono l’espressione tattica più interessante della NBA 21/22 e DeRozan non solo è sul podio dei più forti visti allo United Center dopo Jordan e l’Original (sano) Derrick Rose, ma anche in piena corsa per il titolo di MVP. Al momento solo Steph Curry e Ja Morant possono stare nella stessa frase di DMDR nella discussione sul migliore di stagione. Ben ritrovati, cari lettori, spero che l’anno vi sia amico.