Il mio amico di penna Colin Cowherd, nel suo programma, gioca spesso a Keep him or Trade/Fire him a proposito di giocatori e allenatori NBA o NFL.

JAYSON TATUM. Le gare migliori dei Celtics quest’anno sono state le due giocate tra fine ‘21 e inizio ’22 senza di lui. Migliori = portatrici di speranza. Appena tornato:3 KO in fila. Ho legami strettissimi con la Celtic Nation in giro per il mondo, quindi un buon numero di testimoni: non sono mai impazzito per JT. Nel suo anno di Draft ho sempre sospettato sarebbe stato meglio per BOS buttarsi su Donovan Mitchell, e ho sempre meno torto al riguardo. Ripensando alla consulenza che Tatum chiese a Kobe, potrei dire che ha preso solo i momenti peggiori del campione giallovola, come l’iso testarda e vana. Inoltre le % stanno crollando, in particolare da 3 (meno 5% dallo scorso anno, meno 10% dal rookie-year) E la difesa non progredisce E la grinta generale non è mai soddisfacente, guardando a come patisce i contatti anche rispetto a compagni che hanno metà del suo fisico e un decimo del talento E non sono impressionato dal fatto che prenda 2 rebs in più della sua media-carriera. Ora, finché questo equivoco rimane favorevole alle quotazioni di Tatum, è il momento di scambiarlo per un giocatore di pari considerazione o per un oceano di prime scelte. TRADE HIM.

 

KYRIE IRVING. Ha esordito in stagione, i Nets hanno vinto, lui ha fatto una gran gara. Una parola bellissima per lui esiste nella koinè dialettale del Nord Italia: balengo. Un tipo strano, un po’ balordo, fuori di testa ma non cattivo e con talenti. Però troppo strano. Ora è più facile che cambino le leggi dello Stato di N.Y. o che il Covid sparisca dalla Terra, invece che lui si vaccini. Continuerà a giocare quindi nei posti dove può, e mai in casa. Se fossi un suo compagno di squadra, direi di lui quel che Hannibal Lecter disse dell’ultimo informatore medico ricevuto in casa: Kyrie è stato a cena da me, il suo fegato era squisito. A cominciare dagli Stati in cui potrebbe giocare tutte le gare casalinghe, e sperando che quelle squadre abbiano un valido potere di scambio, esplorerei ogni possibile trade su Kyrie. Anche perché Nash, sempre più evidente, non è un allenatore. TRADE HIM (e Nash: FIRE HIM).

 

CHICAGO BULLS. La situazione è questa: i Bulls sono primi a Est, con una striscia vincente attiva come non accadeva da 11 anni, sono l’espressione tattica più interessante e vincente del 21/22 grazie al “4 nani + 1 centro” con cui giocano. Aiuta il fatto che 3 dei 4 nani siano Stelle o quasi e tutte nel loro career-year o quasi. Lonzo-LaVine-DMDR: fantastici. Il punto è l’abbondanza. Ora che anche il rookie Dosonmu sta mandando segnali di grande pregio, CHI si ritrova con un pino bello denso di guardie: Dosonmu, Coby White, Caruso e Javonte Green. La tentazione di esplorare una trade per migliorarsi e diventare davvero una contender potrebbe farsi sentire. In un anno normale sarebbe quasi matematico, in Covid-era l’alta volatilità della effettiva disponibilità di giocatori pone un freno, ma sono certo che il management dei Bulls sta pensando, per es., a Coby White in cambio di un giocatore da opporre a Giannis e Durant. Però non sconvolgerei il giocattolino. KEEP HIM (chiunque sia).

 

KLAY. Basta il nome. Potrebbe/dovrebbe tornare domani a giocare, e sarà festa planetaria di chi ama il basket, oppure aspetteremo il 18/1. A prescindere dal rendimento che avrà, il suo rientro, accoppiato all’esplosione di Poole e anche di Guantino, apre delle possibilità. E sì, lo so che la Warriors-Culture cura i propri prodotti e che GS è uno dei pochi posti dove possono esistere ancora le bandiere, però chissà. Simmons per Klay migliorerebbe la squadra, è innegabile. Aprirebbe orizzonti tattici da bava alla bocca. Voglio bene a Looney, ma immaginate Simmons da centro INSIEME a Draymond, per migliorare passing game e difesa della squadra che già ha miglior defensive rating e miglior passing rating della NBA. Immaginate la capacità di Simmons, quando gioca da pg, di entrare nel pitturato avendo intorno una batteria di triplisti in cui il meno preciso è Bielica. E’ una mossa da “tutti gli altri a casa”, quindi TRADE HIM.

 

ANTHONY DAVIS. La vicenda-Lillard è poco attraente, per me. Meglio affrontare il doloroso discorso su Monociglio, che, ovviamente, è ancora infortunato. Ha dimostrato che non può essere un uomo franchigia: non solo per le continue assenze, ma perché non domina mai come dovrebbe/potrebbe. I suoi estimatori in giro per la NBA stanno diminuendo, questa annata-malestro dei Lakers (per colpe loro) è l’occasione per giustificare la trade verso la parte di opinione pubblica che ancora adora Davis. Un bel Domantas più scelte sarà di certo più efficace per LBJ e soci, per non parlare di un’ipotesi (più da off-season in realtà) Davis pro Embiid. TRADE HIM, ora o in estate.