Considerando nobiltà NBA le squadre che hanno vinto almeno un Anello, due di loro sono in difficoltà, scivolate tre volte in fila e ancora senza W. Dei Sixers abbiamo detto ieri, oggi tocca ai Lakers.
Credibilità. Zero. Dopo l’orribile stagione scorsa e i devastanti movimenti di mercato guidati da LeBron negli ultimi 5 anni, la credibilità della franchigia e di quasi tutti i suoi giocatori è nulla. Contro GS, Monociglio è stato snobbato dai refs a rimbalzo vs Poole, in post-basso vs Wiggins. LeBron non ottiene i fischi che otteneva 3 anni fa. Westbrook è atteso al campo all’inizio, per vedere come arriva vestito, poi tutti preferirebbero non ci fosse. I Lakers, come franchigia, stanno semplicemente attendendo. Attendono che muoia il folle contratto di Westbrook. Attendono la fine della carriera di James. Attendono che Davis si faccia male come ogni anno (ma quest’anno, almeno, hanno ufficializzato perplessità sui suoi comportamenti estivi in materia di allenamento e alimentazione). In questo contesto si perdono o si perderanno anche i pochi ragazzi con qualche futuro NBA rimasti a roster: Reaves non è un brutto giocatore, e in un quintetto diverso Lonnie Walker sarebbe un boost di atletismo ed energia. Se non bastavano esempi eclatanti (Randle, Russell, Ingram, Kuzma) segnalo che persino THT somiglia più a un giocatore NBA ora che sta a Utah. Non è semplice dare colpe sul campo a LBJ, tuttavia: alla fine, anche se non difende (stanotte verniciato non solo dal game-winner di Grant, ma in ogni penetrazione, sempre subendo), è sempre stato il solo a salvarsi. Davis difende ancora meno e non chiude il barattolo del caffè, figurarsi il pitturato. Gli altri sono figure complementari. E poi c’è Russ. Se sta sulla riga delle triple, gli vengono lasciati tutti i metri possibili, e lui, invece di creare nello spazio libero, tira e sbaglia (2:55 alla fine stanotte, l’azione su cui LAL ha effettivamente perso la gara, controllate). Nelle 3 L i Lakers hanno tirato 93 volte di media, mirabilmente ripartite: 94-94-92; i loro avversari 88/gara (99-84-82)…eppure i gialloviola segnano 103 subendo 110. La superiorità a rimbalzo e il saldo positivo nei recuperi sono minati non solo e non tanto dalle % orribili (21% da 3, 25/118) ma dall’efficienza generale, off e def. LAL finisce i possessi negli ultimi 10-6 secs dell’orologio, rallenta il ritmo avversario con rimbalzi e recuperi MA segna sempre meno, subisce sempre più punti. Gli attacchi ISO e statici stanno subendo pesantemente in questo primissimo scorcio di stagione: LAL e PHI ne sono la prova evidente. Negli ultimi 2 anni, dopo la Bubble, il pitturato è tornato vitale, il tiro da 2 è ricomparso sulla scena: si tratta di una piccola rivoluzione culturale all’interno della Triple-Era, ma ha colto impreparati alcuni giocatori, in particolare quelli più esperti che non hanno ancora raccolto il messaggio. La selezione e ripartizione dei tiri, oltre che il movimento senza palla, sono tornati sulla cresta dell’onda. Per questo, al netto del loro talento indiscusso, KD LBJ Barba e altri sono meno efficaci, ormai, di Tatum Giannis Jaylen e altri.
Grant-W. 38 pti in 3 gare sono tanti per lui, che non è nato per segnare 12-15 a gara. Ma il dato che è scappato agli elogi, sommerso dai Jays, dalla bella partenza generale di BOS e dalla fama difense-first di Williams, è che il ragazzo ha sbagliato 2 tiri e basta finora. Due triple. Ha 4/4 da 2 e 8/10 da 3. AH, ha sbagliato anche un libero: 6/7. Buona..difesa, Grant.
Damian Lillard. Mio secondo giocatore NBA preferito (nel corso dell’anno outing completo sul mio quintetto-non-quintetto). Dame o Dolla, orologio oppure orgoglio di Oakland trasferito nella fedeltà ai Trail-Blazers, lui c’è sempre. Stanotte ha messo due triple killer con Walker che lo marcava discretamente. Mentre Russ e James, irrazionali dietro l’arco, arieggiavano o scheggiavano a stento il ferro.
Simone Fontecchio. Brutte notizie, bruttissime. Del tutto fuori dalle rotazioni. 3 gare, meno di 120 secs giocati…e i Jazz sono imbattuti.