I dodicesimi classificati del Power Ranking NBA di Baskettiamo.com
EASTERN CONFERENCE #12: WASHINGTON WIZARDS. Coach Scott Brooks ha sempre dimostrato di avere idee ma non abbastanza carattere per realizzarle, ma chissà che non dovendo fare più i conti con Westbrook e Durant possa riuscire ad imprimere qualcosa, anche se ad una squadra piuttosto complicata. I maggiori cambiamenti nel roster di Washington riguardano il reparto lunghi. Nene è approdato a Houston, rimpiazzato da Ian Mahinmi, Jason Smith e Daniel Ochefu. Mahinmi ha dimostrato di avere il cuore grande come l’Indiana, ma difficilmente potrà risolvere i problemi di protezione del ferro. La permanenza di “The Machine” Gortat garantirà a lui tanti minuti per la prolificità in attacco, ed ai suoi un’inevitabile carenza difensiva. Jason Smith può essere un buon rincalzo, tanti centimetri e mani discrete, mentre Daniel Ochefu è indubbiamente una scommessa. Il fresco campione NCAA con Villanova è stato ingaggiato per mancanza di scelte. Gli Wizards infatti non avevano alcun diritto di scelta al draft, ed trovandosi costretti a pescare tra quelli su cui per almeno 60 buone ragioni non aveva puntato nessuno, potrebbe anche essere un buon colpo. Nella capitale si attendono due consacrazioni: quelle di Bradley Beal e Markieff Morris. Beal, che ha appena firmato un quadriennale da quasi 100 milioni, dovesse riuscire a giocare un’intera stagione potrebbe finalmente esplodere. Markieff invece dovrebbe riuscire a superare la sindrome da abbandono del gemello e magari migliorare ripartendo da quanto di bello fatto vedere a Phoenix un paio di stagioni fa. Non scommettendo troppo sulla combinazione di tutti gli scenari appena descritti, ci aggrappiamo all’unica certezza degli Wizards: John Wall. Sperando che non sarà costretto per un’altra stagione allo “hero ball” forzato, sappiamo comunque che sarà un bell’ammirare.
PAYROLL: milioni 103,4$. Cifra medio-alta, forse troppo considerate le attuali ambizioni. A parte qualche spreco, come i 16 milioni annui dati a Mahinmi, il payroll appare abbastanza bilanciato. John Wall guadagna meno di Mahinmi, Markieff viene via per meno di 8 dobloni e ci sono diversi impiegati al minimo salariale. L’unico contratto sopra le righe è quello di Beal, che visti i contratti siglati in estate non è nemmeno un’esagerazione.
WESTERN CONFERENCE #12: DENVER NUGGETS. Ci sono grandissime aspettative a premere contro questa squadra. Classificarla in una posizione bassa non significa negare che sia una squadra assolutamente futuribile. In prospettiva infatti, Denver potrebbe anche avere ambizioni importanti, ma crediamo che ci vorrà ancora del tempo perché questo possa accadere. Ipotizzare dei line-up probabili è particolarmente difficile. Ci sono alcune certezze, Gallinari su tutti, ma il roster è molto ricco e molto giovane, tanto potrebbe dipendere proprio da chi avrà più o meno spazio. Partendo dagli esterni, Mudiay sarà uno dei pochi inamovibili, mentre lo spot di SG può essere occupato da Barton, Gary Harris o Jamal Murray. L’ultimo, settima scelta assoluta da Kentucky, potrebbe essere il giocatore di maggiore prospettiva, con gli altri due che invece difficilmente dovrebbero smettere di somigliare a ciò che sono già. L’ala piccola titolare è senz’altro Danilo Gallinari, che essendo al momento l’uomo di punta dovrà caricarsi tutti questi giovani ragazzi sulle spalle. Infortuni a parte il Gallo non ha mai deluso oltreoceano, ma una responsabilità del genere è qualcosa di nuovo per l’italiano, e rappresenta un grande stimolo per lui e per noi che staremo a guardare. Ritornerà però ad essere impiegabile anche Wilson Chandler, che probabilmente vedrà Danilo spostarsi a numero 4 in varie occasioni. Anche tra i lunghi c’è abbondanza, con Nurkic e la rivelazione Jokic a contendersi il dominio dell’area insieme a Faried. Proprio su Manimal ci poniamo gli interrogativi più importanti. Dovesse tornare ad essere davvero Manimal di fianco ad uno che la fa viaggiare come Jokic potrebbe far salire le quotazioni dei Nuggets già da subito, le risposte però sono attese entro e non oltre questa stagione. Tanto per rimanere in tema di abbondanza, segnaliamo la lotta per qualche minuto anche tra Darrell Arthur e le due nuove scelte Juan Hernangomez e Petr Cornelie. Caccia al minuto a parte, coach Malone avrà infinite scelte e combinazioni da provare, potendosi permettere anche i due estremi dello small ball, facendo giocare insieme Barton e Murray, e del quintetto iperfisico mettendo insieme Faried e Jokic o Nurkic se non addirittura entrambi.
PAYROLL: milioni 74,8. Più alto solo di Philadelphia e Brooklyn. Questo è probabilmente l’aspetto più interessante della programmazione fatta in Colorado. Una squadra con così tanta carne già al fuoco e così tanto spazio salariale non può che fare meglio, ma ricordiamo che probabilmente ci vorrà qualche anno ancora perché il processo sia completo.