Entrando sempre più nel vivo ecco le seste posizioni del Power Ranking di Baskettiamo.com.
EASTERN CONFERENCE #6: INDIANA PACERS. Una delle squadre più rimaneggiate, il front-office di Indiana è stato attivissimo in estate, avendo lavorato anche bene nella ricostruzione di una squadra intorno al suo totem. Paul George, appunto il totem, il redivivo, avrà da condurre l’anno prossimo una squadra degna, potendo quindi provare ad essere decisivo anche in post-season. Uno dei primi cambiamenti ha colpito lo spot di PG dei Pacers, partito George Hill, arriva dalla Georgia Jeff Teague. L’ex play di Atlanta è uno degli ultimi rimasti ad interpretare il suo ruolo alla vecchia maniera, senza incredibile atletismo, ma con discrete qualità nel mettere la squadra in ritmo e scrivere punti sul tabellone quando serve. Ad alternarsi con Teague ci sarà Aaron Brooks, che ormai ha fatto del portare energia e punti dalla panchina il suo mestiere. Tra gli esterni spicca ancora il nome di Monta Ellis, che risolvendo i problemi di convivenza con George può continuare a cavare sangue dalle rape come ha fatto in tutta la carriera. L’altro arrivo eccellente tra gli Hoosiers è l’evaso Thad Young. L’ala forte, scappata dalla carestia di talenti che ha colpito Brooklyn, può continuare a crescere e formare un ottimo front-court sia con il giovane Turner che con l’altro nuovo arrivato Big Al Jefferson. Veder giocare un asse Teague – Jefferson sarà un ultimo viaggio tra le “antichità” del basket, e potrebbe anche essere divertente. Ai Pacers manca forse qualcosa dal pino, dove i prolifici Stuckey e Miles potrebbero non sempre bastare, dividendo il campo con Lavoy Allen e praticamente nessun altro che possa essere davvero utile alla causa. A parte queste, che comunque non sono grosse lacune, i Pacers non sono una squadra di vertice, ma che comunque qualche bella sorpresa ce la potrebbe riservare. Tra le personalità in dubbio c’è anche coach McMillan, che anche se abbastanza esperto non ha mai illuminato granché in questa lega.
PAYROLL: milioni 84,4$. Ventiquattresimo della NBA, tra i più bassi di tutti, che per una squadra che ha già la sua superstar ed ha messo anche qualcosa a cuocere è un lusso infinito. Lo spazio salariale potrebbe infatti ulteriormente aumentare, e The Revenant potrebbe anche attirare qualche suo simile in scadenza un giorno.
WESTERN CONFERENCE #6: LOS ANGELES CLIPPERS. Ritorniamo finalmente a parlare dei paperopolesi più famosi e derisi, che sono rimasti uniti anche se come compagni di sventure. Le voci che avrebbero voluto lo smantellamento dei clippertoniani sono state infatti tantissime, ma almeno per questa stagione sono rimaste ancora tali. Quindi ottimo sicuramente non aver perso né CP3 né Griffin e né nessun altro, ma meno bello essere rimasti di fatto gli stessi dell’anno scorso. Non abbiamo riscontrato infatti nessun importante cambiamento nel roster dei Clippers, che forse però avrebbe potuto giovarne. La situazione di Blake Griffin sembra essersi, almeno all’apparenza, stabilizzata fino al prossimo cazzotto. The Truth, Paul Pierce ha deciso di voler giocare un’altra stagione, che dovrebbe però essere l’ultima. Nello stesso ruolo di Pierce continua ad esserci una gran folla, con Mbah a Moute candidato ad avere più spazio grazie alla maggiore solidità difensiva. A dividere i minuti con l’anziano campione ci sarà poi anche Wesley Johnson, sperando che non continui ad alternarsi tra prestazioni da ASG e da prima divisione italiana. I nuovi arrivi occuperanno posizioni marginali, Mareese Speights e Brandon Bass daranno fiato a Griffin, mentre Raymond Felton farà da spalla a Paul ed il più figlio dei figli d’arte Austin Rivers.
PAYROLL: milioni 114,7$. Quarto più alto della lega, che confrontato con gli altri sesti del nostro PR ovviamente fa venire dei dubbi. Il livello della Western Conference magari sarà più alto, anche se le differenze si sono notevolmente affievolite rispetto ad altri anni, ma comunque non possono essere necessari 30 milioni in più per avere una squadra che fatica ad arrivare tra le prime 4. Se i cambiamenti nel roster sono stati marginali è proprio a causa dell’altissimo payroll. CP3 e Blake portano via più di 40 milioni, e fin qui niente di assurdo, DeAndre altri 20. Il figlio del coach guadagna 11 milioni, a dispetto per esempio di JJ Redick che ne guadagna 7. Rivers non è nemmeno titolare, mentre JJ sugli scarichi tira molto spesso fuori dai guai la squadra dopo il quarto o quinto pick&roll.