Dieci partite nella notte NBA, e 3 espulsioni oltre a un OT.
Il Paul cui mi riferisco nel titolo è solo e soltanto Paul George, mentre i polli sono parecchi, sia nel senso di animali da cortile che in quello del tenero insulto (a volte non tanto tenero): sei proprio un pollo.
Paul George ha trascinato i Thunder ad un bella W in quel di Philadelphia, una gara che racchiudeva parecchi incroci, nessuno dei quali è andato deserto. Si incontravano le due squadre in cui giocano i due migliori della NBA per tiri-sorpasso negli ultimi 10 secondi delle partite: Russell Westbrook era a 7, Jimmy Butler a 6 ma ha pareggiato grazie alla rec + And1 che aveva portato in vantaggio i Sixers a meno di 6 secs dal termine. Si incontravano la squadra dove gioca/ha scelto di giocare Paul George e quella che aveva sognato di portarselo a roster questa estate, ripiegando malinconicamente su Wilson Chandler. Malinconia aumentata dal fatto che nel quarto periodo George (31-6-5 con 3 rec) ha letteralmente trascinato al successo OKC, prima con una fiammata da 8 pti e 2 rec di fila, poi imbucando sull’ultima rimessa il gioco da 4 punti decisivo (su fallo di Jimmy-B, che prima ha creato il miracolo poi lo ha annullato). George vs Butler 18-3-4 con 2 rec e 2 stoppate) era anche duello tra due dei migliori tre 2-way players della NBA, il terzo (anzi: il primo) essendo Kawhi. Infine, era anche confronto tra eccellenti spadellatori di tiri liberi: OKC è la sola squadra nella storia ad avere 4 elementi del quintetto base al 69% o meno dalla lunetta, e nei Sixers gioca Ben Supremo Simmons, che è Supremo (20-15-9, career-high in reboff pareggiato con 6) anche senza tiro da fuori, ma sui liberi non ha scuse: solo 3 giocatori nella storia hanno avuto almeno 15 pti di media e tirato i liberi peggio di lui; Wilt (51%), Shaq (52%) e Bill Russell (56,6%), con Ben che sta a 56.7: da un lato è un’ottima compagnia (fanno 17 Anelli escludendo i 2 di Russell da coach), dall’altro le mani dei difensori stan solo aspettando i Playoffs per mandare BS in lunetta. Con questa contro-prestazione ai liberi ho’ introdotto il tema: che pollo. Si arriva pienamente in argomento parlando di Dallas KO vs Indiana (Sabonis sempre dominante con 16+11 e 7/8 al tiro). Luka Che Pollo Doncic dopo aver preso un tecnico nel tunnell del riposo per proteste, ne ha preso un secondo a 3 mins dalla fine del terzo periodo per aver calciato, ma senza violenza, proprio come un bimbo frustrato, la palla a campanile prima di sedersi al TO chiamato dal suo coach. Nella NBA, violento o no, è un gesto che viene punito con un tecnico: era il secondo, LD ejected. Stesso destino per Marcus Che Pollo Smart, che si era appena beccato con un paio di giocatori Hawks e con il ref Foster (supposto migliore della NBA), beccandosi il primo tecnico. Poi ha avuto, attendendo che un ref alzasse una palla a due, un altro alterco vs Deandrè Bembry, degenerato a tal punto che ci son voluti parecchi uomini per evitare che Smart si portasse a casa le cartilagini della gola di Bembry. La furia di Smart ha riacceso l’istinto di Boston, che era sotto di 10 e da quel momento ha detto +18. Grazie al primo half di Kyrie (32 ma solo 8 nel secondo tempo) e al secondo di Tatum e Brown (insieme 33+13 quasi tutti nella seconda metà). Il tutto in una delle gare peggio arbitrate della storia, dove non è mai valso il tanto esaltato principio della “liberty of movement”. Cosa più gradevole della gara la mascotte di una catena di fast-food che utilizza solo carne di pollo: viene usato un tizio vestito da mucca pezzata con magliette di vari slogan che terminano tutti con la frase: MANGIATE PIU’ POLLO!!! E si arriva all’ennesimo ChePolli, riferito agli arbitri di HOU-LAK. E’ un vero problema la grazia arbitrale che agevola gli Houston ROckets, liberi di fare tutto quel che gli pare sia off che def. Il Polli che assegno come voto è un favore ai refs, perchè non mette in dubbio la loro onestà, cosa di cui per un attimo deve aver dubitato il coach dei Lakers, Luke Walton, espulso per aver dato di matto dopo un fallo fischato a Kuzma in difesa. A fine gara Walton dirà che in realtà l’episodio scatenante era stato l’infortunio alla caviglia già malandata di Lonzo Ball: non è da passare sotto silenzio il fatto che Lonzo abbia cozzato contro Ennis il quale ha dato una bella spallata occulta all’ex UCLA, il genere di scorrettezza che ai Rockets (Tucker, Ennis, House) viene concesso con continuità. La rimonta da -21 di Houston passerà alla storia per i 48 di Harden, ma quando ci sono i Rockets di mezzo a tutto deve esser fatta la tara di ciò che ricevono in dono. Con questa sconfitta L.A. finisce fuori dalla Playoffs Picture.
Le altre gare: SAC (Hield 35-9-3 con 7/9 da 3) prosegue il sogno-Playoffs battendo DET; anche Charlotte (8 uomini in doppia cifra) non molla la post-season superando i Suns; MIL gestisce i Magic (che invece si allontanano dai Playoffs) con 35-13-5 e 2 rec dello Pterodattilo; Toronto dava il canonico riposino a Kawhi, ma lo stesso i Raptors hanno mandato a casa i Grizzlies, che ora sono a 1 W sulle ultime 12 uscite; Miami tira il 57% dal campo e vince a Chicago; Denver non ha problemi vs i Cavs, ma è stato bello il duello Serbo-Croato tra i due centri: Jokic 19-11-12, Zizic 23+6.