Tre sole gare nella notte NBA, tutte di alto livello e grande significato: con un grosso problema però. Gli arbitri.
In particolare quelli della partita più importante, verso i quali, preparatevi, non avrò pietà. Ma iniziamo con San Antonio. La partita che DeMar DeRozan ha segnato in rosso sul proprio calendario non era questa, ma quella del prossimo 22 FEB quando gli Spurs andranno a Toronto. Di certo, però, nemmeno questa era per lui indifferente: ricevendo ad Alamo i suoi vecchi compagni ha messo a referto la prima tripla-doppia della carriera (21-14-11). A proposito di carriera: quest’anno DMDR sta avendo la sua miglior stagione; segna 3 pti in più, tira il 3% meglio dal campo pur avendo quasi dimezzato le % da 3 (17 invece del 29), cattura 2.7 rimbalzi in più e serve il doppio degli assists (da 3.2 a 6.3). Era decisamente turbato dal dover lasciare il Canada, ma non ha certo lasciato che gli eventi prendessero il sopravvento. La gara era iniziata in maniera diversa da come si sarebbe poi sviluppata: primo possesso e Kawhi tra i booooo (costanti per tutta la gara) del suo ex pubblico andava per l’And1 (ma sbagliava il libero) mentre dall’altra parte DeRozan iniziava 0/2. Presto però (minuto 3) il punteggio avrebbe detto quel che sarebbe stato il destino del primo, già decisivo, periodo: Dinosauri doppiati e anche oltre, il 9-4 dopo 3 mins sarebbe stato 38-19 dopo 12. Toronto era ancora senza Lowry, che continua a viaggiare con la squadra perché la sua schiena viene valutata ogni giorno poche ore prima della gara, ma non è ancora a posto. Il Subcomandante è molto mancato ai Raptors, perché le prestazioni migliori, oltre al MVP DeRozan sono giunte per SA da altre due guardie: Bryn Forbes (20 con 6/7 da 3) e Derrick White (19 con 8/11), la Star della SL che sta guadagnando sempre più minuti e anche il quintetto. Kawhi ha giocato una gara un po’ sotto standard (21-1-5 con 2 rec) e l’altro ex, Danny Green, ha invece patito il ritorno (0, 0/6 da 3). Il Gioco stanotte era tutto ad Ovest. A Sacramento si sono affrontati Kings e Nuggets, prima ed ottava al momento della palla a due nella Playoff-picture. Per l’occasione ribadisco quanto sia competitiva la Western Conference: tra la prima e l’ottava (ora i Lakers) ci sono solo 5 gare di distanza, tra seconda e l’ottava 3.5, tra l’ottava e la numero 12 sono 3, e la distanza di 9 partite che ad Est si trova tra la prima e l’ottava, nel West divide la prima e la numero 14. Tornando a SAC-DEN, la gara è stata decisa da un piccoletto che sta scalando rapidamente posizioni all’interno delle gerarchie NBA: Jamal Murray. La pg dei Nuggets ha una speciale sintonia con l’altra stella della squadra, Jokic (26-13-6), e molti dei pti che segna sono su assists del suo centro. In questa gara Murray ha giocato per davvero solo la seconda metà, dopo un primo half da 0/4 dal campo e 2/3 dalla lunetta: sapete quindi cosa togliere ai finali 36 con 12/24 dal campo, cui aggiungere 7 rebs e 6 ass. I Kings avevano condotto anche di 15, ma si sono persi nel momento cruciale, evidenziando la loro inesperienza. Pur essendo tra le formazioni migliori nel quarto periodo, stanotte Cauley Stein (13-6-3) ha scritto 0/4 , lo stesso Bogdanovic (4-5-2 ha sbagliato un paio di lay-ups, e Fox ha avuto buone cifre (16-2-8 con 7/10), ma senza la solita magia. Incide, anche, regalare +21 rebs subendo 23 second chance points…Inizia il calvario arbitrale: replay ossessivi per controllare cose inutili e chiarissime, replay negati per controllare cose utili e sbagliate, Flagrant1 assurdo fischiato a Giles. Alla Oracle Arena era in onda il replay di GS-HOU. In teoria gran partita, se non ci si fossero messi di mezzo i grigi. Vi cito le cifre di Harden, con la preghiera di dimezzarle a causa del solito irritante arbitraggio di favore, che di fatto disprezza il Gioco, che non conta i passi e rivolta a favore della Barba i falli offensivi che commette ad ogni possesso: 44-10-15. Continuiamo: Danuel House, sf dei Rockets, onesto wrestler prestato al basket (versione lievemente raffinata di Justin Anderson) e portato in quintetto da D’Antoni per formare con PJ Tucker la coppia di spezzatori di dita più in voga del momento, ha tirato 9 liberi…KD+Steph insieme ne han tirati 8. Houston ha tirato 28 lunette…GS 15, ma quel che lascia davvero indignati è che i 28 liberi dei Rockets giungono da soli 19 falli degli Warriors: segnale di chirurgia non limpida nello scegliere esattamente quando fischiare e cosa, dal momento che i 15 liberi di GS arrivano da 20 falli texani. Capela ha commesso il primo fallo all’inizio…..del supplementare, quando la coppia di lunghi più usata da coach Kerr ne aveva 9 (Green 5, Looney 4). Certo, errori presenti anche in alcune fasi pro-Warriors, per esempio due flop comici di Iggy o una palla salvata da Durant tenendo il piede sx un metro fuori dalla linea: che diavolo guarda il ref sulla riga di fondo??? In ogni caso il livello di favore con cui vengono arbitrati i Rockets, che protestano dalla prima all’ultima azione e giocano lotta libera in difesa dalla prima all’ultima azione, è diventato davvero intollerabile. La gara è finita in OT, vinta da HOU 135-134, ma non conta davanti a certi problemi.