Il mese di marzo nei canestri è dedicato al Torneo NCAA.
Nella generale follia che accompagna il percorso verso le Final4, alcune pazzie sono state più significative di altre. Una delle massime espressioni di quanto sublime può essere lo sport ha avuto luogo 56 anni fa, per merito di quelli che allora erano i Texas Western Miners. Lo avete visto quasi certamente nel (discreto, nulla più) film Glory Road a loro dedicato: il primo quintetto all-blacks a venire schierato su un campo di Division 1, capace di arrivare fino in fondo e non solo, di farlo battendo Kentucky allenata dal razzista Adolph Rupp. Ve lo mitigheranno in ogni modo, dalla negazione assoluta fino a dire che Rupp non era razzista ma “solo” segregazionista, o che non era razzista ma “non non-razzista”. Falso: grande coach, ma persona disgustosa. Ora Texas Western si chiama University of Texas at El Paso, più semplicemente UTEP. Dall’ateneo sono usciti pochi ma grandissimi campioni, oltre la squadra del 1966. Il più grande di tutti Nate “Tiny” Archibald, nei 75 Immortali celebrati quest’anno e unico umano in grado di vincere, nello stesso anno, sia la classifica degli assists che quella dei punti. Il secondo più forte è uno degli uomini dal crossover più esiziale mai visto: Timmy Hardaway (Sr). Il suo brand era il between the legs crossover, fu membro della combo nota, ai Golden State Warriors, come Run TMC: run per il gioco veloce, T di Tim, M di Mitch Richmond, C di Chris Mullin. Il terzo lo abbiamo visto anche a Milano: Antonio Davis. El Paso è una delle città principali della regione texana nota come Big Bend: perché, appunto, il RioGrande compie lì una enorme ansa. Nel centro-ovest degli USA, dove i confini sono stati tracciati dagli agrimensori e dunque i vari Stati hanno profili geometrici e rettilinei, i soli bordi frastagliati si incontrano quando a fare da limite è un fiume. Il RioGrande separa Texas e Messico, dall’altra parte rispetto a El Paso c’è Ciudad Juarez. Ovvero, l’Inferno in terra. Il luogo, tra quelli dove ufficialmente non esiste nessuna guerra in atto, in cui ci sono più morti ogni anno, da almeno un decennio. Non è un caso se, tra polizia, FBI e basi militari, El Paso sia uno dei luoghi più militarizzati al mondo, e nemmeno che abbia vinto 3 volte negli ultimi 4 anni (2018-19-21) lo All-American City Award, un premio per le città che più si distinguono per impegno civile e che, in realtà, spesso onora posti che hanno più di un problema… altrimenti non avrebbero bisogno di “emergere” nell’impegno civile. Gli UTEP Miners non vanno al Torneo NCAA dal 2010 e dal 2015, ultima apparizione allo NIT, non sono invitati a nessuna post-season, ma il Don Haskins Center (intitolato al coach del 1966) rimane uno degli impianti più belli della NCAA. Marzo è follia, altre storie della March Madness le troverete presto nel numero 16 di BasketStory, ma intanto volevo portare la vostra attenzione su un college un po’ in sordina ultimamente, ma che ha contribuito, quasi 60 anni or sono, a cambiare il mondo.