Considerato il rinvio di Bayern vs Armani, solo 5 gare disputate in questo finale giocoforza a ranghi ridotti.
1 – RUSSE. A fine mese le formazioni russe usciranno dalla classifica di EL in modo definitivo. Poco sforzo, perché la RS sarà quasi terminata e gli equilibri lessicali per tenerle ancora in causa (tipo: game suspended) sono ogni minuto più buffi e inutili. La VTB prosegue, invece, e Marco Spissu continua a giocarci.
2 – ZALGIRIS. La stampa sportiva italiana, on-line e non, aveva provato a glorificare le episodiche W lituane su Real e Barca onde rivalutare il successo stitico dell’Armani sui biancoverdi. In realtà si tratta della peggior formazione del 21/22, anche se non quella che peggio gioca: il basket baltico rimane gradevole e denso di fondamentali anche quando il sottile equilibrio di ricambio tra gli indigeni giovani e quelli a fine carriera non si realizza nel migliore dei modi. Aggravato, in questo caso, dalla peggiore scelta di stranieri da molti anni a questa parte.
3 – CRISI. Il “game suspended” del Maccabi ha prolungato l’attesa sull’effetto dell’allontanamento di Sfairopoulos da TelAviv. Resta il momento non felice del Real, nel mezzo di un calo offensivo sensibile. Servono il solito Yabu e una gara praticamente perfetta di Rudy per piegare l’ASVEL: Fernandez scrive 17 con 8 tiri, come dire più del 100% dal campo.
4 – PERDENTI. La curiosità sugli Israeliani è tanta perché sono stati stra-favoriti dalla sparizione delle formazioni russe, ritrovandosi settimi con record 11-11. I rivolgimenti in panchina potrebbero dare anche risultati positivi, ma è probabile che almeno un paio di record perdenti accederanno alla post-season. Ipotesi: Stella Rossa e Monaco o Maccabi. Al momento gli slavi paiono i più solidi, i Principi sono i più imprevidibili, il Maccabi dovrà fare appello a tutta la tradizione di cui dispone per rimanere saldo.
5 – EFES. In un panorama di classifica simile, diventa cruciale non arrivare quarti. I campioni in carica dell’Efes, quinti, sembrano in grado di rimanere in modalità-rimonta dopo l’inizio disastroso, e di saper assorbire le lune storte di Larkin. Per loro, nei PO, sarà importante che l’Americano non abbia due défaillances consecutive: evitato ciò, i Turchi sono la peggiore “Cinderella” da affrontare.
6 – OKOBO. Forse non sono forti come si era pensato dopo l’inizio folgorante, ma nulla riesce a togliermi dalla testa che lo ASVEL abbia “tirato i remi in barca” perché lo sviluppo previsto dal Pres. e Owner Tony Parker non comprendeva accelerazioni vistose come il primo posto dopo 6 giornate. Oltre alla picchiata in classifica, una delle conseguenze è la diminuzione del valore di Elie Okobo. Ritengo più probabile torni nella NBA, ma, nel caso rimanga in Europa, corre l’obbligo di ricordare che può sostituire Devon Hall o Shevon Shields, non Malcolm Delaney. Okobo è molto lontano dall’essere una pg di EL in generale, figuriamoci una pg dei piani alti della EL.
7 – FONTECCHIO. Il Baskonia tira fuori una esplosione offensiva insolita: avviene però contro la MAI-difesa di Berlino. In ogni caso Simone prosegue nella sua stagione encomiabile: 12-5-5 con 4/5 da 3. Peccato che la solidità di Fontecchio rischi di venire oscurata da qualche lampo di compagni molto meno efficaci e dall’opacità della stagione basca, poco mutata col cambio di coach.