Quarto decalogo con interessanti novità, da scrivania e sul campo.
BONUS TRACK. Subito, per dare conto dei fatti degli ultimi 3 gg su ECA, FIBA, NBA. Jordi Bertomeu è stato sfiduciato alla recente ultima assemblea dei Club di EL. Promotori della mozione in primis Zalgiris, Maccabi, Olimpia. Non si tratta della fine di ECA o delle sue competizioni, ma di un significativo cambio dirigenziale. Il nuovo CEO di ECA potrebbe emergere dall’ambito baltico o tedesco, in ogni caso viene meno la prevalenza spagnola all’interno dell’organizzazione. Contemporaneamente sono riemerse prepotenti le voci sull’accordo NBA-FIBA per una sorta di European Conference. Nessuna osmosi di squadre europee nell’Associazione: solo un patrocinio, il trasferimento di un brand per dirla in altro modo. Come se l’attuale Champions League passasse alla co-gestione NBA+FIBA. Un’ulteriore G-League, se volete. Ricordate che il ProPathProgram della NBA già sta sottraendo talenti 17/18enni alla NCAA, per farli formare (studi compresi) in G-League. La possibilità del trasferimento di ragazzi talentuosissimi (ma da formare) alle squadre della NBA EuroConference è dunque probabile e potenzialmente appetibile tanto più che il livello delle coppe FIBA è attualmente infimo. Numerosi interrogativi tuttavia. Chi partecipa alla EuroConference: i campioni nazionali, chi è in questo momento nel plotone BCL, ci sarà un corteggiamento FIBA verso alcune formazioni ECA? Chi vorrà “iscriversi” ora a un torneo che pare nascere con elevati livelli di sudditanza di FIBA a NBA, per scommettere su un futuro molto lontano in cui un paio di formazioni entreranno a pieno titolo nella NBA? Anche perché la testa di ponte, scommetteteci, sarà Londra. Insomma: sembra una figata a prima vista, però andando a guardare bene…
1 – NOVITA’. Tre arrivi notevoli: Yogi Ferrell al Pana, OJ Mayo a Kazan, Faried a Mosca. Esordi con pochi minuti poco produttivi, ma sono acquisti destinati a far parlare di sé. Mayo, superveterano NBA dal talento offensivo enorme e dagli enormi problemi di doping e sostanze. Acquisto molto rischioso. Yogi invece è ragazzo di grande fosforo, pg vera, pass-first. Un po’ svantaggiato, a livello NBA dove pure ha giocato, da un atletismo sotto la media: acquisto interessantissimo. Faried, ex Manimal NBA, arriva a Mosca causa l’infortunio a Shengelia, ma ha una carriera più che altro da ricostruire con 2 anni interi di ruggine cino-portoricana. Scommessa affascinante.
2 – ORRIBILE. Il motivo per cui il Pana ha cercato Ferrell è che il back-up di Macon nel ruolo di pg, Kendrick Perry, sta giocando di M. 4/20 da 2, 5/17 da 3, ogni 3 assist perde 2 palloni. Perry, 7 anni di carriera tutta in Europa soprattutto nell’Est, era esperto e affidabile, in teoria.
3 – CONDIVIDI. Milano è prima e imbattuta quasi senza apparizioni dei propri giocatori nei primi 20 delle classifiche statistiche, e del tutto senza apparizioni nei primi 10. Minutaggio distribuito, come aveva predetto coach Messina. L’altra senza sconfitte, il Barca, ha diversa struttura e conduzione: sempre uno o due nei primi 10, spesso nei primi 3. Ad accomunare le due squadre: essere prima e quinta difesa senza giocatori che mettano insieme almeno mezza stoppata a gara o nei primi 20 per recuperi. La difesa è un modo, non un gesto.
4 – ARBITRI. Secondo furto arbitrale consecutivo ai danni del Fener. Di nuovo per via di antisportivi inventati e/o recuperati dalla TV dopo annose attese. Il fatto che accada ai Turchi è del tutto accidentale, e in realtà poco importante. Il fatto che i refs in pratica arbitrino dai replay è sconcertante, dannoso, inaccettabile.
5 – ITALIANI. Melli 8: di nuovo fondamentale nella rimonta Olimpia. Spissu 5: prime due gare 19 mins di media, ultime due 11 mins di media non memorabili, stagione in netto calando e ora è arrivato Mayo. Polonara 6.5: positivo ma non devastante come potrebbe, soffre gli aggiustamenti ai minutaggi che coach Djordjevic sta ancora sperimentando. Pipporicci 7: entra, lotta, la mette. Datome 6,5: sta tornando in forma, anche per concentrazione. Hackett 6,5: come sempre solido anche se non vede il canestro. Fontecchio: vedi sotto.
6 – FONTECCHIO. Materiale finissimo: vs i Monegaschi 30 di valutazione sbagliando un solo tiro, ma è tutta la stagione a brillare. Sentite: solo lui, Shengelia e Mike James sono presenti sia nei primi 20 realizzatori, rimbalzisti, classifica di valutazione; tira col 55% da 2 e il 52% da 3. La serie di 3W in fila che ha portato il Baskonia in zona Playoffs è merito principalmente suo.
7 – JAYSON GRANGER. Il resto è merito suo. Gioca da così tanto che davo per scontato avesse 35/36 anni, invece sono 32. Sta giocando più del principale acquisto estivo, il celebrato Baldwin IV e nelle 3 W consecutive ha dato 7 ass di media diventando il leader di EL, col 45% da 3 e media valutazione di 19.
8 – BOLOMBOY. Il CSKA si è tutelato con l’arrivo di Faried, ma Bolomboy ha risposto in pieno alle responsabilità chiamate su di lui dal KO di Toko. Nelle due gare da titolare 13.5+5 col 70% da 2. E soprattutto 2 W per i Russi.
9 – 2004. Simile a Milano è il Real: minuti diffusi, pochi leader statistici eccetto il gigante Tavares, stessa importanza data a entrambe le metà campo. Contro il Real vanno una sconcertante propensione ad infortunarsi di quasi tutti gli atleti, sia con inconvenienti piccoli che seri; un rapporto ancora non molto favorevole tra giovani e veterani: escluso Alocen, infatti, gli altri sono davvero molto acerbi. Solo il Real ha nel roster di EL 4 nati nel 2004 e un 2003.
10 – ZDOVC. Il cambio di coach allo Zalgiris ha quasi funzionato, nel senso che i Lituani guidati dallo Sloveno sono andati davvero vicino a battere il Bayern. La squadra è senza dubbi la più debole del lotto: la classica via autarchica infatti non sta trovando giovani all’altezza, e quelli buoni sono altrove (Spagna, Italia, NBA).