Finita la Wk26, si stanno portando avanti anche i recuperi, però è saltata la gara tra Fener e Bayern.

1 – SOSTA. Benvenuta sosta per la Nazionali: un buon piedistallo per l’Olimpia in vista del mese cruciale della stagione europea: il circuito facile è finito, dei deboli resta solo il Pana. Milano troverà 7 delle prime 10 (Olimpia esclusa, ovvio) con trasferte al Pireo, a Madrid, TelAviv e casa Efes, prima di un finale teoricamente facile contro James (potrebbe essere già out) e ASVEL (out fin da ora). Per il turno di Elite8 tenere il terzo posto è una necessità.

2 – MIROTIC. O meglio: NO Mirotic. Il Clàsico era finito dopo 6 mins: Barca 24, Real 2. Più di metà del divario ottenuto senza Mirotic. Vero, aiuta che Laprovittola faccia 3/3 da 3 e poi altri 3 da un and-1 sulle prime quattro bocce avute in mano: quel che ha impressionato, però, è stata l’aggressione immediata e reiterata di cui i blaugrana sono stati capaci. Fuoricasa. In questo non vanno trascurati i meriti di Dante Exum. Si parla poco di lui e delle condizioni in cui gioca, quasi senza ginocchia. Intendendo il talento puro e semplice, è uno dei primi 20 mai arrivati in Europa nella storia.

3 – CALATHES. Non essendo discepolo solo di Obradovic, ma anche di Pini Gershon, Jasikevicius avrà di certo allenato tutta la settimana le sue pg a tirare sopra i disturbatori (che nel mondo moderno hanno sostituito i manici di scopa sventolati dal più alto della squadra) per simulare gli interventi di Tavares. Risultato: Nick 5/5 da 2, con un paio di baci alla tabella di pura poesia.

4 – SLOUKAS. La fintina con cui ha mandato per aria Moermann a 1.6 secs dalla fine, per tirare a 0.9 e vincere con tripla, è la differenza tra tutto e niente. Se si fosse tra pistoleri del vecchio West, sarebbe la differenza tra lui che vive e l’altro che muore. In totale 23-5-6, con 8/16 dal campo, e una leadership che non può essere uguale a quella di Spanoulis, ma la ricalca. Giocare con uno così disciplina anche i più recalcitranti: cfr, sempre sull’ultima azione, il comportamento di McKissick.

5 – GRANT. Per giocare in EL da titolare a Jerian manca la capacità di segnare con continuità: di tutte le squadre impegnate, solo il CSKA ha una pg (chiunque vogliate considerare titolare, Hackett o Lundberg) che mette prima il passarla e difendere. Il talento c’è, il sangue pure (figlio di Harvey, fratello di Jerami, nipote di Harvey), e in fondo, nella W migliore dell’Olimpia (vs il Barca turno 20), ha giocato quasi 32 mins. Basta chiedergli quello che può dare e non metterlo in difficoltà. Per esempio NON lasciarlo in campo con Rodriguez, perché la palla rimane al Chacho e Grant è obbligato a tirare sullo scarico, ovvero il peggio del repertorio a disposizione.

6 – ITALIANI. Melli 8: una doppia-doppia (13+11) ai rimbalzi per un lungo Olimpia va premiata. Pipporicci 6, meno incisivo del solito, un solo tiro preso. Biligha 8: quasi 5 mins e voto di incoraggiamento, per Messina. Fontecchio 5: la settimana infelice è diventata due settimane. Polonara 6: 5+5 vs il Real, ma era un recupero, il match vs BAY è saltato. Hackett 6.5: non colpa sua la grandinata di Wilbekin, e nonostante 3/4 da 3 non è lui il giocatore che può raddrizzare un -21 at the half.

7 – SPISSU. Il voto è 6, nonostante buoni, se non ottimi, numeri: 17-2-6 con 2 rec in 27 mins. MA: Kazan perde in casa vs Belgrado e lui proprio non trova il modo di difendere. Non è un caso che Wolters metta il secondo score di stagione (19, media 11), che la tripla di Markovic con cui la SR inizia la rimonta da -9 sia in faccia a lui, e chi ha voglia vada a vedere come aiuta su Kalinic in post basso (bastano gli highlights della gara per avere 2 esempi). Se Lo-Bro fosse stato disponibile e Canaan fosse stato a pieno servizio, non avrebbe mai avuto tutti quei minuti.

8 – EUROCUP e FUTURO. Le news in classifica non sono eccezionali per le Italiane di EC, ma quelle che arrivano dal livello superiore sì. In particolare per la Virtus BO, che perde un po’ troppo e spesso maluccio (6-6), ma vede Montecarlo scivolare fuori dai PO di EL, aprendo un posto in più. Dunque potrebbero essere 3 disponibili per la EL 22/23: la vincitrice della EC, la finalista della EC, la wild-card della Stella Rossa; ritengo infatti difficile che l’altra wildcard, lo Zenit, non venga rinnovata. La V deve però mettersi a vincere, e bene. Motivi: il Partizan è certo di fare la EL nel 22/23 (nel peggiore dei casi: a chi volete diano lo spot ex-Stella Rossa?); Valencia è una preferita del board di EL così come Lubiana; Badalona e Buducnost hanno attualmente più valore tecnico; Ulm sta mettendo in piedi roster e struttura di altissimo valore, con un’industria “pharmatech” alle spalle, non caffè; Kuban e Khimki sono spiriti sempre aleggianti.