In un Girone difficile ed equilibrato come il “B” l’Assigeco si sta confermando come una delle realtà più solide del panorama cestistico giovanile italiano. Per arrivare alla settimana di Udine però, la strada è ancora lunga e non bisogna distrarsi in nessuna partita. Ecco le impressioni di Daniel Donzelli, il classe ’96 punto fermo del roster di coach Carrea.

Partiamo dalla stagione dell’Assigeco in DNG. Finisse oggi, Casalpusterlengo sarebbe qualificata direttamente alla Finale Nazionale di Udine. Reggio Emilia però, che vi segue di due lunghezze, ha dalla sua il vantaggio negli scontri diretti, e voi avete ancora tanti match difficili da affrontare. Come state vivendo questo delicato scorcio della stagione?

Non è un momento facile, ne siamo consapevoli. Dobbiamo incontrare squadre forti, come Bologna e Venezia, e non possiamo sbagliare. Cercheremo di uscirne nel modo migliore, e trovare la qualificazione diretta a Udine. Se non dovessimo riuscirci, dovremmo passare per l’Interzona, e considerando che in quel periodo Rossato, Vencato e il sottoscritto potremmo essere impegnati anche nei play-off di Silver, sarebbe davvero tosta. I Concentramenti sono sempre insidiosi, tutte le squadre sono determinate a scrivere il loro nome fra le 16 migliori d’Italia, e in ogni partita si rischia. Per questo non possiamo distrarci in questa ultima fase della regular season.

Casalpusterlengo è da anni tornata al top del basket giovanile. La Coppa Italia vinta a Lignano Sabbiadoro nel 2012 ha dato ulteriore impulso agli obiettivi dell’Assigeco, e lo scorso anno nella Finale Nazionale Under 17 eravate fra i roster più completi. Cosa manca ancora per arrivare fino agli ultimi due giorni di una settimana scudettata difficile come quella dell’Under 19?

Siamo una squadra molto talentuosa, secondo me fra le migliori del campionato. Manca dell’amalgama però. Questo è dovuto al fatto che praticamente tutto il roster DNG è impegnato anche in campionati senior, siano questi DNA o DNB. Insomma, è difficile allenarci insieme, e questo qualche volta si fa sentire durante le partite. Ma stiamo trovando coesione, e saremo pronti al 100% per la Finale Nazionale.

Quali sono le squadre che state tenendo d’occhio?

Il nostro è un girone molto complicato. La stessa Virtus Bologna, Campione in carica ma un po’ indietro in classifica, è una squadra sempre pericolosa. Poi c’è la Reyer Venezia, roster che non credo sia nettamente il più forte, ma ha un grandissimo gioco di squadra che sta facendo la differenza. Forse era una sorpresa ad inizio anno, ma la Blu Orobica sta impressionando, non può più essere considerata un outsider. Negli altri Gironi guardo sempre i risultati della Stella Azzurra; conosco molti giocatori dei capitolini, quest’anno stanno correndo davvero veloce.

Sei un prodotto del vivaio di Assigeco. Cosa ti dà quotidianamente l’ambiente “Casalpì”?

Sono davvero felice di giocare in questa società. Noi giocatori abbiamo tutto il necessario per crescere. Facciamo lavoro individuale, miglioriamo i fondamentali, svolgiamo sessioni in sala pesi. Tutti i giorni.

Sei protagonista con la squadra di coach Carrea, e stai aumentando il minutaggio in prima squadra, agli ordini di coach Zanchi. Come ti trovi a passare dal giocare la domenica nei senior e il lunedì con i tuoi pari-età?

A me aiuta molto. Quest’anno ho tanta confidenza in più. Giocare con i “vecchi”, passatemi il termine, mi dà più confidenza, e nelle varie fasi di gioco mi sento più sciolto e con meno pressione.

Che voto dai alla tua stagione DNG finora?

Mi do un 8. E non sono ancora riuscito ad esprimermi al massimo.

La tua ultima esperienza in Nazionale è stata l’Europeo Under 18 con coach Capobianco. Quanto Azzurro c’è nel tuo futuro?

Vestire la maglia della Nazionale è sempre un sogno. Ho partecipato agli Europei Under 16 e Under 18, e spero di essere ancora in Azzurro per il torneo di Mannheim (19-26 aprile), un appuntamento internazionale che permette di confrontarti con le migliori nazionali del mondo. L’Azzurro è sempre un’emozione. E poi solo quella maglia riesce a darti quell’ineguagliabile energia.

Cosa fa Daniel Donzelli quando non gioca a pallacanestro?

Ho pochi spazi da ritagliarmi, diviso fra la scuola e gli allenamenti quotidiani. Quando posso, mi dedico alla passione che da mio nonno è stata tramandata a mio padre ed ora a me: la pesca. Di “fondo” o “a passata”, è un’attività che amo. Abito vicino al Po, e quando posso cerco di praticarla. Non molto quanto vorrei, magari quando sarò in pensione…

Fonte: Fip.it