I Designatori degli arbitri che sono scelti dal CIA, nominati dal Consiglio Federale FIP, hanno la specifica responsabilità di scegliere gli arbitri a loro disposizione per collocarli, in doppio o triplo arbitraggio, nelle singole gare di campionato, a seconda di parametri soggettivi attinenti alle gare stesse. Compito di per sé “delicato” affidato ad Operatori del Settore i quali, appunto, sono ritenuti possedere specifiche sensibilità di approccio a tale tematica.
Ma se gli stessi Designatori vengono impiegati dal CIA per effettuare “valutazioni qualificanti a pieno titolo” – parimenti agli Osservatori – a classificare tecnicamente il rendimento degli arbitri nelle gare dove loro hanno scelto quella “coppia” o quella “tripla”, allora viene a determinarsi un conflitto insanabile in termini non solo di opportunità.
Il perché di tale mia ferma, anzi fermissima ed incontrovertibile affermazione! risiede nella obbligata considerazione secondo la quale sarà difficile per il Designatore uscire psicologicamente dal frangente in ordine al quale chi sceglie l’accoppiamento degli arbitri, poi non possa non risentirne in termini di piena certezza valutativa sui singoli medesimi arbitri.
Tanto più, come ora, che vige una metodologia impropria e obiettivamente discutibile, ovvero che arbitri che si troveranno designati a gare “ritenute difficili”, potranno godere della fascia più alta di voti, mentre altri – seppur dovessero arbitrare senza alcun errore in una gara scorrevole… – non potrebbero essere valutati nella stessa fascia più alta, dimenticando il fattore evidentissimo che una gara ben diretta, come prima citato, non assumerà mai i connotati applicabili a “difficoltà ambientale e non solo…”.
E allora, l’incompatibilità tra i due richiamati ruoli che riveste il Designatore arbitrale, in quanto svolge anche le funzioni di Osservatore che applica “voti”, è evidentissima; se non modificata, il Designatore diventerebbe in concreto lo snodo principe su cui impiantare una carriera arbitrale, e questa è una criticità che proprio l’intera FIP Centrale e gli altri Presidenti Regionali FIP, dovrebbero all’unisono considerare “inammissibile” o, comunque in assoluto, far definire propriamente “INCOMPATIBILE” in termini regolamentari in ambito CIA o, meglio ancora, per il tramite di puntuali Direttive Federali di vertice.
Lettera aperta a Petrucci sul «Sistema di valutazione di una prestazione arbitrale»