Torna la NBA sul nostro sito dopo i bagordi di Capodanno, e vi giunga il miglior Buon Anno da parte del sottoscritto, di Luca Morucci e di tutta la redazione di Baskettiamo.com.

La panoramica prende le mosse da martedì notte, quando gli Houston Rockets si sono bellamente suicidati perdendo in casa contro gli Hawks dopo esser stati in vantaggio di 19. Primo quarto 41-25 per Houston, ma l’ultimo ha detto 36-23 per Atlanta, e in particolare gli ultimi 120 secondi hanno visto i ragazzi di Budenholzer annullare i 9 di vantaggio che ancora Harden&Co avevano. Nell’azione decisiva, doppia stoppata di Paul Millsap, prima su La Barba e poi su DH. Howard alla migliore in stagione (30+16), ma ha subito da Al Horford più o meno lo steso trattamento che gli ha riservato: 30+14 per il lungo degli Hawks, che non vedeva 14 rimbalzi più o meno dal Cenozoico. Atlanta è la quart’ultima franchigia NBA nei rimbalzi, ma i Rockets son riusciti nella difficile impresa di conceder loro partita pari sotto le plance (45-46 per i Texani), lasciando che nel quarto periodo i Falchi avessero un possesso extra quasi ad ogni errore al tiro. Paul Millsap 22-13-4 con 5 stoppate.
Mercoledì era di scena Kobe, in quel di Boston. Meno calore del solito alla presentazione del giocatore e durante la gara, ovviamente. La grande rivalità conta sempre e in ogni occasione. Il pubblico del TD Garden ah dovuto ingoiare un grosso rospo, dal momento che i Lakers hanno battuto i Celtics, protagonisti di una sloppy prestazione, con il solo IT a regime (24-3-7 con 7/13), mentre il Mamba scriveva 15+11 e Julius Randle dal pino 15+12. Unica consolazione della nottata per i Celtics, le prestazioni che in D-League sta tenendo la matricola Jordan Mickey, un 4 che resta parcheggiato nella lega di sviluppo solo per l’abbondanza di lunghi che contraddistingue il roster bostoniano: il ragazzo viaggia a 5 stoppate di media, in doppia cifra per pti e rimbalzi e spesso sembra un uomo in mezzo ai bambini. Sempre la stessa notte, terza W dei Sixers, corsari a Sacramento nonostante i 28 con 11/17 del Beli; Ish Smith 18+9 ass, e da quando è arrivato lui i 76ers sono 2-1. Sul campo di Dallas, poco dopo, si sarebbe materializzata la seconda GrandeElle stagionale dei Golden State Warriors, privi non solo di Harrison barnes, ma anche e soprattutto di Steph, oltre che di Ezeli e Barbosa.
A San Silvestro si materializzava la seconda sconfitta in fila, invece, per Indiana, che dopo aver ceduto ai Bulls in un emozionante confronto terminato ai supplementari, perdeva in casa vs Milwaukee, che aveva un redivivo Middleton a 33, dopo i 36 segnati due notti prima. I Pacers sono ora ai limiti della PO Picture, a conferma dell’equilibrio e competitività della Eastern Conference. Gli Warriors si vendicavano del Texas battendo i Rockets 114-110, mentre nel silenzio generale e nonostante l’assenza di Blake Griffin, Clippertown costruiva con piccoli e volte stentati, ma vittoriosi, mattoncini una striscia vincente di 5 tuttora aperta: vittime di nottata i Pelicans; stanotte ospitano i Sixers, che sono sì intrasferta, ma senza viaggio, dal momento che hanno appena giocato contro i Lakers: conoscendo le abitudini masochiste dei Clippertoniani staremmo vigili, e scettici rispetto al buon esito di una gara apparentemente scontata.

Ed eccoci alle gare di Capodanno.

VERIZON CENTER, WASHINGTON DC. ORLANDO MAGIC 91 – WASHINGTON WIZARDS 103
Pochi esseri umani hanno la stessa energia di John Wall. Prende il rimbalzo, corre, perde la palla, corre in difesa, stoppa con recupero, corre, segna. Una sequenza di 15 secondi a ritmo parossistico. Stanotte 24-2-13 per il prodotto di Kentucky U. nella W dei Wizards che frenano la corsa di Orlando (erano 8-2 nelle ultime 10) e si riaccostano al 50% di record e alla PO Picture. Nei Magic 13+10 di Tobias Haris, e 15 min per Mario Hezonja, che non sfrutta tanto l’occasione: 1 r, 2 a e 0/2.

AA ARENA, MIAMI. DALLA MAVS 82 – MIAMI HEAT 106
Whiteside? Per i suoi Heat. Per i Mavs, stasera, è stato The Darkside: 18+13 nel primo tempo per il ragazzone, che alla fine dice 25+19, mostrando una cresciuta confidenza con i mid-range jumpers, un’arma che, se il giocatore troverà continuità (non sono certo i picchi che gli fan difetto, anche negativi..), lo proietterebbe nell’empireo dei 3 migliori centri della NBA. E pensare che, prima di Miami, solo il sottoscritto lo avrebbe voluto in squadra. Non si deve tacere che la prestazione di Hassan è stata ottenuta contro la squadra meno fisica della Associazione: Pachulia ha provato a tenere il confronto (14+13), ma lo stesso coach Carlisle ha capito presto che non c’erano speranze, e ha tenuto tutto il proprio quintetto sotto ai 30 minuti di impiego. Gestione calibrata anche per Spoelstra, con Wade dal pino e 19 minuti totali. Gerald Green conosce poche altre espressioni oltre a “tiro io”, ma spesso la sua pronuncia è davvero pregevole (19, con 8/13).

AIR CANADA CENTER, TORONTO. CHARLOTTE HORNETS 94 – TORONTO RAPTORS 104
W importante questa dei Raptors vs gli Hornets. Nella Eastern Conference i voraci dinosauri sono ora secondi, ma dietro ai Cavs ci sono 9 squadre raccolte nello spazio di 3 sconfitte: dalle 12 dei Bulls alle 15 di Charlotte e Detroit, e Washington è a 16; l’equilibrio impera, e ogni confronto diretto è importantissimo. In ogni caso i Raptors stanotte hanno vinto in rimonta con un ultimo quarto da 30-12. Determinanti i 41 minuti del Subcomandante Lowry (18-5-11) che hanno alimentato le 4 triple a testa di Carroll e Patterson. 23 pti per DeRozan e 13 rimbalzi per il Lituano. Kemba (18 ma con 21 tiri) ha perso il duello con Kyle, e anche Batum (14-3-7, ma solo 9 tiri in 42 minuti..) non ha prevalso su Demar; alla fine il Calabrone migliore è stato Cody-Z, 15+9.

UNITED CENTER, CHICAGO. NY KNICKS 81 – CHICAGO BULLS 108
Serata di riposo per entrambe. I Knicks, a 19 sconfitte, sono abbastanza lontani dai PO, e si godono la loro stagione decente dopo due anni orrendi. A volte, capita l’antifona di nottata, non lottano più di tanto e si lasciano passar sopra con una certa dolcezza. Come stanotte allo United Center. Partiti malissimo (18-34 nel primo quarto), hanno reagito (32-22 nel secondo), ma hanno infilato un terzo quarto da 8 pti totali, dal quale non si sono ripresi. Da segnalare due riedizioni del gioco che è valso a Chicago la W in OT vs i Pacesrs: alley hoop alto-basso Gasol-Butler, e una tripla di Mirotic talmente lontana da suggerire al responsabile dei Tweet dei Bulls la metafora “ha tirato dal 2015!!”. Risentimento al polpaccio e riposo per D-Rose, 16+10 per la matricola Portis a Chicago; 18-4-4 per Calderon a NY.

STAPLES CENTER, LOS ANGELES. PHILADELPHIA 76ERS – LA LAKERS
La seconda sconfitta della “Ish Smith Era” si abbatte sui 76ers grazie a un parziale di 13-0 in meno di due minuti tra 6:30 e 4:40 dalla fine della gara. In questo frangente, sotto di 3, i Sixers hanno inspiegabilmente eletto a loro go-to-guy (cosa costata anche l’altra sconfitta in ISE) Nik Stauskas, tiratore uscito da Michigan famoso ormai per aver infilato l’ultima retina verso settembre; hanno anche pensato di perdere un paio di palloni sciocchissimi (antologico uno che TJ McConnell si è fatto prendere come al minibasket, scippato dal bambino alle spalle perchè nessuno dei compagni gli diceva “attento dietro!”). Contemporaneamente i Lakers prendevano fuoco grazie a un contropiede terminato con un magico passaggio di D’Angelo Russell no look dietro la testa, e da lì in poi non sbagliavano per 4 triple in fila, due di Nick Young “guardato” dal suddetto Stauskas. Punti in contropiede, al momento del parziale decisivo, 24-8 per i Lakers, segnale non del tutto negativo per Phila: pur in un confronto che ESPN in un tweet definiva “not exacltly a basketball clinic”, significa che l’accumulo di pg (Smith, Canaan, McConnell, Marshall) porta un po’ di giovamento al gioco a metà campo; almeno è un punto di partenza, così come lo è Noel, stabilizzatosi a livelli discreti (15-3-12, con 3 stoppate e 3 recuperi), mentre Okafor continua ad essere solo attacco e poco rimbalzo+difesa. Stanotte Kobe riposava, bene come sempre Randle (15+9), e pur con percentuali rivedibili positivi anche Sweet Lou e Clarkson (combinano per 43 pti con 32 tiri). Le due W consecutive ottenute in una riedizione delle rivalità anni ’80 (Celtics e 76ers) sono le prime due consecutive per i gialloviola dallo scorso febbraio.