Ultimi tre giorni di NBA? Eccoli qui.
Solo 4 gare al sabato, senza che qualcuno si (Bucks vs Hawks) si dimenticasse di fare in modo di aumentare ancora la enorme quantità di supplementari giocati in questa stagione. Doppio OT tra Milwaukee e Atlanta, coi Cerbiatti che escono corsari dalla Philips Arena. Sempre gli Hawks a dover pareggiare, sia a fine regolamentari che a scadere di primo OT. Nel secondo, tre jumpers filati di MCW, Parker e Mayo, senza nessuna replica da aprte degli Hawks, chiudono la contesa: 117-109. I Bucks regalano a coach Kidd 3 in doppia-doppia: 28+13 Parker; 24+12 Monroe; 19+12 Grande Grosso Pterodattilo Greco; per gli Hawks rispondono Millsap (27-11-6) e Schroeder (25-8-10). Altra gara importante, per le posizioni di classifica e per la rivalry che anima le due franchigie, era Warriors vs Clippers, allo Staples Center, dove i Clippers si mettono in luce soprattutto nel riscaldamento, con l’enorme centro DAJ che scimmiotta la routine di palleggio di Steph. Poi la gara ha poca storia, se non che, dopo essere arrivati 108-92 con meno di 5′ da giocare, i ragazzi della Baia si addormentano e quasi la regalano: solo 3 punti alla fine il divario, con gli ultimi 6 arrivati dalle mani di Pablo Prigioni oltre l’arco. 18-11-10 la tripla-doppia di Dray-G e 32-7-3 per lo Splash Klay; per Clippertown 16+21 di DAJ e 24-7-6 di CP3. Nelle altre due gare: ventello rifilato da Miami a Washington, col centro degli Heat Whiteside a 25+23 in 29 minuti, partendo dalla panchina e aumentando le riserve sulla efficacia difensiva di Gortat; W dei Knicks sui T’wolves, con un insolito Gemello Robin a 26+16, quasi a voler dire al rookie-prodigio Towns che….sì, sei forte, ma devi passare anche di qui.
Da 4 alle 10 partite della domenica. SPiccano la prestazione di Anthony Davis nella W dei suoi Pelicans vs Detroit, e per motivi opposti quella di Dion Waiters nella sconfitta di OKC, in casa, vs i Cavs. Monociglio Davis: 59+20, 67% al tiro; Grandine sulle Vigne Waiters 4+3 in 33 minuti, con un 1/8 che segue lo 0/6 della gara precedente, e la perla data da un video, subito diventato virale, realizzato da uno sconsolato ma ironico fan dei Thunder, in cui le “gemme” della gara di Waiters sono ripercorse sulle note di “My Heart will go (Di) – on”. Quattro W sono state molto importanti in chiave playoffs: tiratissime quelle dei Blazers sui Jazz e Indiana su Orlando, poi Charlotte, con fatica ma senza veri rischi, sui Nets, infine facile successo dei Bulls in casa vs i Lakers. I 18 punti di Dirkone nel 129-103 con cui Dallas ha battuto i Sixers hanno fatto diventare il Tedesco il sesto giocatore nella storia NBA a superare 29000 punti in carriera. La soglia è stata valicata con una tripla (la quarta, gli servivano 10pti) nel terzo quarto. Per chi avesse ancora dubbi: Dirk-è-leggenda. Celtics facile sui Nuggets (Evan Turner 17-9-5 e Nikola Jokic 23+13, il lungo di Denver si è ben ripreso dalla spazzolata subìta da DMC) e conferma della inviolabilità casalinga dei Raptors (solo 6 ko) vs i Grizzlies, con un bel ritorno, forse davvero l’ultimo stavolta, di Vince Carter nelle città che è ancora sua, o, come diceva un cartello di un fan “this is the house YOU built”. Conferma del disastro, invece, per i Suns, che contro gli Spurs perdevano la numero 20 in casa, la numero 42 totale.
QUICKEN LOANS ARENA, CLEVELAND. DETROIT PISTONS 96 – CLEVELAND CAVS 88
Detroit al momento è fuori dai playoffs: colpa di un periodo da 3-7 nelle ultime 10. Stanotte però ha ottenuto una W importantissima, perchè prima di loro, quest’anno solo 4 squadre hanno banchettato alla Quicken Loans Arena. Kyrie Irving non aveva giocato che pochi minuti la gara precedente per problemi di stomaco, e stanotte si è rifatto a livello personale con 30 pti e 11/21 al tiro; anche Love a 24 e 55% dal campo, ma purtroppo la serataccia di LeBron (5/18 e 6 perse) ha trascinato in basso i Cavs, che han dato solo 9 minuti al nuovo arrivo Frye. Detroit ha giocato in 6+3, con 6 giocatori sopra i 20 minuti e 3 panchinari veri a riempire i riposini degli altri: i 6 sempre in campo sono andati tutti in doppia cifra. Spiccano i 23-3-4 di Jackson e la doppia-doppia di bimbone (16+15 e un miracoloso 8/14 dalla lunetta).
AA ARENA. INDIANA PACERS 93 – MIAMI HEAT 101
Che gli Heat stiano arrivando? Squadra esperta come poche, pare che si siano messi in forma al momento migliore, e, con la W di stanotte nello scontro diretto coi Pacers, si sono issati al terzo posto di Conference, complice anche la battuta d’arresto di Boston in Minnesota. Gran propellente al momento positivo di Miami arriva da Whiteside (19+18 con 6 stoppate), per la terza volta consecutiva migliore in campo (in tutte le gare, cioè, dopo aver scontato la squalifica di una giornata per la gomitata a Marianovic). Serata orribile di Wade al tiro (4/21), cosa che non gli ha impedito di essere determinante al termine dei regolamentari e anche nell’OT. OT….Se portate i Pacers al supplementare, potete mettere in campo nonni e animaletti da cortile: sono 1-7 nelle gare terminate olte il 48′. Ad aiutare HW soprattutto Dragic (24-8-5) e Luol Deng (11+16). I PAcers come sempre troppo legati alla figura di George (31-11-8), ma almeno possono rallegrarsi coi progressi enormi del rookie pf Myles Turner (16+5).
MSG, NEW YORK. TORONTO RAPTORS 122 – NY KNICKS 95
Segno positivo o negativo quando il tuo miglior giocatore, per la seconda volta in fila, è Gemello Brook (21+13)? Tendenzialmente negativo, ed infatti i Knicks, dopo aver superato con qualche tentennamento i T’Wolves nella gara precedente, si beccano 27 punti dai Raptors. A Kyle Lowry abbiamo dato il nick di Subcomandante perchè lui è un autentico capo-popolo nelle Terre del Nord della NBA. E’ colui cui tuttiguardano quando le decisioni vanno prese, e lui, dal canto suo, giochi bene o male non importa, ha sempre tutto sotto il proprio sguardo: gara, compagni, avversari, tavolo, arbitri….stanotte si è esibito in tripla-doppia (22-11-11), e insieme a lui anche DeRozan (ovvio) e Valanciunas (molto meno ovvio) sono arrivati al ventello: 22 e 20.
PHILIPS ARENA, ATLANTA. GS WARRIORS 102 – ATLANTA HAWKS 92
Lottano, gli Hawks, ma, al cospetto dei Campioni, non evitano la terza L filata, cosa che li fa scendere fino al 6′ posto nella Playoffs Picture della Eastern. E’ stata una gara in cui gli Splash Bros si sono distinti rispetto al resto dei compagni come non avveniva dall’inizio della scorsa stagione: i loro 63 pti combinati sono più del 6’% della produzione totale di GS. Aggiungete Harrison Barnes a 14 e avrete tutti gli Warriors da doppia cifra. Hawks orgogliosi e tenaci, ma troppo poveri di soluzioni difensive. Al Horford ha approfittato della maggior mobilità nei confronti di Bogut per arrivare a 23+16.
BRADLEY CENTER, MILWAUKEE. LA LAKERS 101 – MILWAUKEE BUCKS 108
Salutiamo la tripla-doppia di Antetokounmpo, con 27-12-10, cui, please, aggiungere 3 rec 4 4 stoppate, a fronte di una sola persa. Lì lo chiamano the Greek Freak, noi, Luca Morucci copyright, preferiamo Grande Grosso Pterodattilo Greco. I ogni caso, un signor giocatore, creato appositamente per la NBA di questo inizio di millennio. Di fornte ai Bucks i Lakers odierni, con un po’ di Kobe (15), un po’ di Clarkson (15) e un discreto Nick Young (19). Difficilmente i Bucks faranno i PO: a rovinarli il rendimento in trasferta, 8-24, per un record al 25%.
TARGET CENTER, MINNEAPOLIS. BOSTON CELTICS 122 – MINNESOTA T’WOLVES 124
Brutto ko per i Celtics, ma ce lo si poteva attendere. Boston, infatti, è una delle peggiori nell’affrontare i back-to-back. Stanotte hanno prima controllato, poi rincorso i Lupacchiotti, venendo affossati dall’unico che nessuno ha saputo fronteggaire: Karl anthony Towns ha asfaltato Amir, Sully e Zeller: 28-13-4 per il ragazzo da Kentucky. Vanificata la bella prova offensiva del back-court di Boston:in particolare i 27+9 di Crowder e i 22 di AB. Nell’ultima azione, con tripla sparata sul ferro da Marcus Smart, era liberissimo, semrpe oltre l’arco IT4: pur in una brutta serata al tiro (8/20), sarebbe stato preferibile che quel tiro lo prendesse l’All-star piuttosto che il buon Marcus.
STAPLES CENTER, LA. PHOENIX SUNS 84 – LA CLIPPERS 124
40 sul groppone dai Clippers in serata di vacanza, altro da dire? La striscia perdente dei Suns si allunga a 12, e sta assumendo proporzioni Sixeriane.