“Giocare a ciapanò” è un modo di dire di cui non conosco l’esatta origine, ma era uno dei cavalli di battaglia del grande Aldo Giordani.
E’ esattamente quello che stanno facendo non poche delle squadre NBA che ancora hanno da lottare per qualcosa: giocare a chi perde più occasioni. Vi offriamo un report della situazione sull’argomento.
CAVS (e RAPTORS). Il posto fuori dalla parentesi spetta ai Cavs perchè sono loro che stanno inciampando e fornendo occasioni, non sfruttate, ai Raptors. Se voi foste un compagno di LBJ, che fareste? La risposta è: dipende. Dipende: siete fuori o dentro al Cerchio Magico del Prescelto? Il prescelto è colui il quale anticipa la sua disconnessione dai social, abitualmente riservata ai PO. E’ quello che dice non gli dispiacerebbe, prima della fine della carriera, fare “una o due stagioni” insieme a Wade, Melo e Paul: una sorta di Sonetto 52 di Dante trasportato in The Game. E’ quello che segna 30 in tre quarti e poi 0 nell’ultimo quarto per perdere al Barclay’s Center vs i Nets, in una sera in cui da 3 la % dice 9/37, di cui 4/27 per mano di Kyrie-JR-Love-Frye. Non ha tutti i torti, LBJ, a non essere soddisfatto dei suoi teammates, ma ci sono modi positivi per farlo notare, e modi distruttivi. Qualche osservazione va spesa anche sulla sua difesa (in questi giorni girano molti video sulla difesa-non-difesa di Harden, ma James non è molto lontano da quell’inaccettabile livello), così come è da constatare che i Cavs di coach Blatt erano 5′ in efficienza offensiva e 5′ in efficienza difensiva, e quelli di Lue sono 3′ in efficienza offensiva, ma 13′ in quella difensiva. Quella che James sta mostrando non è leadership, ma solo la propria personale potenza, in campo e mediatica, e questo non porta quasi mai buoni risultati sulle tavole. Dall’altra parte, i Raptors lasciano cadere ogni occasione di avvicinarsi ai Cavs: è accaduto anche stanotte, con la sconfitta che hanno subito a Houston, mostrando poca tenuta (sorpassati nell’ultimo quarto) anche psicologica – DeRozan e Lowry entrambi espulsi, per somma di tecnici dovuti a eccesso di proteste. Certo, vanno in parte compresi, questi Raptors: sono per la prima volta nella posizione di accreditatissimi runner-up della Eastern Conference, e questo può causare un certo nervosismo, dal momento che nelle 7 apparizioni in post-season della franchigia, solo una volta sono approdati al secondo turno, nel 2001.
4 per 2. Sono le squadre in lotta per il 7′ e 8′ posto della Eastern. Nell’ordine attuale: Indiana-Detroit-Chicago-Washington. La dichiarazione di Taj Gibson (pf dei Bulls) dopo l’ultimo KO è significativa: “stiamo giocando in modo miserabile, imbarazzante, e perdiamo da squadre che non avebbero nulla da chiedere alla stagione, ma non facciamo paura proprio a nessuno”. Parole non leggere, ma vere. Valgono anche per i Washington Wizards, con la “scusante” del fatto che per tutto l’anno i ragazzi di coach Wittman sono andati più male che bene. John Wall & CO. han perso stanotte contro i T’Wolves in casa (Washington è 19-19 al Verizion Center, la peggor % casalinga tra le 4 contendenti), mentre i Bulls han perso per due volte filate dai Knikcs… Di queste esitazioni stanno approfittando Pistons e Pacers. Detroit (che è nel centro di una corsa di 5 W consecutive) è stata molto più a lungo fuori che dentro alla PO Picture, ma si tratta di una squadra molto combattiva e ben allenata, per quanto abbastanza corta e povera nelle rotazioni; i Pacers invece dipendono dal loro inestimabile Paul George, che li trascina sempre verso le W, e, quando non ci riesce, difficilmente trova qualche compagno in grado di fare le sue veci: una di queste rare volte è stata proprio Giovedì, quando George ha potuto giocare solo 20′ per una contusione (in dubbio per stanotte vs OKC), ma il rookie Myles Turner ha festeggiato il compleanno con 24+16 e la W. Pronostico su questa volata a 4 davvero difficile. Indiana dentro quasi sicuramente, mentre i Bulls devono svegliarsi in fretta, e non riesco proprio a credere nei Wizards ai PO.
4 per 3. Nei supermercati della Western Conference l’offerta cambia leggermente, perche c’è un posto in più a disposizione, e, di conseguenza, una sola franchigia resterà delusa. Al momento sarebbero gli Utah Jazz, con Portland, Dallas e Houston dentro. Ma la situazione è del tutto fluida, perchè Portland ha 36 sconfitte, e tutte le altre 37. A proposito di sconfitte: non ha fatto bene per niente ai Blazers il KO subìto in rimonta dai Clippers a LA: erano sopra di 8 a 150 secs dal termine, e si sono auto-incartati nel giochino dello Hack-a-DeAndre, quando Harkless ha falleggiato CP3 invece di DAJ (e ci siam detti tutto…..): con errori simili, il minimo è venir puniti dal buzzer-beater di JJ Redick. Al capitolo W, invece, Blazers a 37, Dallas 36, Houston (con il colpaccio sui Raptors appena messo a segno) e Utah 35. Ricordiamoci che di queste 4 l’intrusa è Portland, autrice di un autentico miracolo, dato il roster a disposizione di coach Stotts (for President, senza dubbio): se, a parte Lillard+McCollum+non continui bagliori di Plumlee, il talento non è davvero eccelso, nemmeno la testa brilla, guardando a Mo Harkless che falleggia i 183 cm di Paul, abilissimi dalla lunetta, invece dei 211 di DAJ, incapaci a mettere liberi. Nonostante sia un grande fan del “miracolo Blazers”, temo saranno proprio loro a smettere prima di gocare.