Intro 

Vittoria fondamentale in ottica Final Eight, vista anche la sconfitta di Cantù in quel di Reggio Emilia per gli uomini di Ramagli. Tanta però, troppa, la fatica fatta per domare una Pistoia corta nelle rotazioni. L’ennesima settimana travagliata, infatti, con allenamenti a ranghi ridotti, ha portato i biancorossi a giocare una partita di cuore ma con poca birra in corpo, con un Diawara (appena inserito) incapace, pur con tutte le scusanti del caso, di dare un contributo concreto. La Virtus potrebbe vincerla di tecnica con giocate dentro/fuori per Slaughter e Lawson, ma il solito approccio “a sprazzi” ed un terzo periodo da incubo consentono ai toscani di giocarsela fino ad un minuto dalla fine, prima di naufragare a sotto i colpi di Aradori e Ndoja.

La Gara 

La Virtus parte forte dando subito l’impressione di poterla portare a casa con un filo di gas quando, sulla tripla di un buon Aradori, tocca il 17-8 con ancora 3′ abbondanti da giocare. Attacchi ragionati per i bianconeri con Pistoia che lascia voragini vicino a canestro dove Slaughter banchetta.

Si potrebbe creare subito un divario importante ma i biancorossi riescono a tenersi a galla grazie ai rimbalzi offensivi (5 degli 8 totali) e nonostante medie al tiro imbarazzanti (4/11 da 2). Della Rosa può anche piazzarla da 3 per il 20 pari, prima che Lafayette ed Aradori tolgano le castagne dal fuoco per i padroni di casa.

Pistoia aggiusta la media dall’arco ad inizio secondo quarto con Ivanov e Moore, giocandosi anche il possesso del sorpasso ma senza concretizzarlo. I toscani mettono in campo grinta e voglia di combattere mentre la Virtus sonnecchia, scordandosi di attaccare l’area come all’inizio e buttando via qualche pallone di troppo, arrivando a concedere persino il 34-35 agli ospiti con 4’30” da giocare.

La partita vissuta sul piano tecnico non avrebbe storia, ma gli uomini di Esposito sono bravi a metterla su fisico e velocità, complicando non poco i piani alla Segafredo. Moore e McGee resistono come leoni ma la stanchezza cresce per gli ospiti ed i bianconeri, guidati da un sontuoso Aradori (17 nel primo tempo), strappano fino al 48-38 con cui si chiude il periodo.

Nell’intervallo i toscani ritrovano un minimo di fiato e fanno subito paura portandosi sul 50-48, grazie soprattutto ad un Ivanov ispirato. Per i bianconeri, invece, Ale Gentile non è quello visto a Varese e l’attacco Virtus ne risente. Se c’è bisogno di grinta e di giocarsela “nello sporco” chi meglio di capitan Ndoja? Ramagli lo intuisce e lo getta subito nella mischia: con la sua difesa propizia tre recuperi, ma la Virtus ancora non ne approfitta (4 punti di squadra in 8′) e Pistoia arriva nuovamente a -2. Nemmeno un fallo tecnico alla panchina ed uno in attacco di Ivanov, che vanifica la tripla del potenziale sorpasso di Moore, riescono scuotere i padroni di casa. Si arriva agli ultimi 10′ sul 57-55 , con una Virtus da soli 9 punti nel 3° quarto.

63-58 firmato dalla tripla di Ndoja e le “V nere” provano a respirare, mentre Moore, Ivanov, McGee e Gaspardo fanno gli straordinari per la Esposito’s Band. Gli ospiti raggiungono la parità a 5’50” dalla sirena ma vengono ricacciati immediatamente indietro, ancora una volta, dalla tripla di Ndoja. Gli ospiti ora dominano a rimbalzo e, soprattutto con quelli offensivi, riescono ad aggrapparsi al match. Saltano tutti gli schemi e gli ultimi minuti si giocano di rabbia e agonismo, ma qui, Pistoia finisce di nuovo e questa volta definitivamente la benzina ed il finale è un susseguirsi di errori per i biancorossi e di tiri liberi per i padroni di casa.

 

Magic Moment 

La partita si chiude nelle ultime curve, sugli errori da oltre l’arco di Moore e sui tiri liberi dei bianconeri, ma il momento decisivo è senza dubbio l’ingresso di Ndoja. Una Virtus in quel momento in profonda crisi, con solo 4 punti segnati in quasi 8′ di gioco e succube della fisicità di Ivanov e McGee. Il capitano entra con una difesa arcigna, piazza due triple dal peso specifico imponente e raddrizza il timone prima che la barca finisca sugli scogli.

Man of the match 

Probabilmente non “politically correct” ma il premio di MVP va exaequo ad Aradori (25 con 6/7, 3/6, 4/4 7 rimbalzi e 3 assist) e Ndoja; i numeri del capitano non sono paragonabili, ma se la Virtus ha recuperato dal cestino la partita lo si deve a lui.

Numbers 

Pistoia chiude i primi 20′ con 7/20 da 2 e 7/18 da 3, medie eccessivamente scabrose tanto da rendere quasi nulli i 6 rimbalzi offensivi (3 per Diawara). Valutazione di 66-26 nei primi due quarti (91-55 quella finale) eloquente, anche se Pistoia si è mantenuta a “sole” 10 distanze a metà gara, riuscendo a lottare fino al 39′. 25 punti e 7 rimbalzi, infine,  per Aradori MVP del match.

Segafredo Virtus Bologna    75

The Flexx Pistoia                   67

Parziali: (25-20 ; 23-18 ; 9-17 ; 18-12 )