Il 16 gennaio 2023 Matteo Messina Denaro, il capo di Cosa Nostra, viene arrestato a Palermo e accompagnato senza manette ad un elegante van. 

L’8 maggio 2014 Ferdinando Minucci, presidente della Mens Sana Siena e della Lega A Basket, viene ammanettato in hotel a Bologna e trasferito a tutta velocità a Siena a bordo di una Punto. In città lo attende un muro di giornalisti che per caso passavano di lì.

Le immagini del manager più odiato, temuto e vincente del basket italiano sfigurato dalla tensione, che esce ancora ammanettato dal comando della GdF fanno in un baleno il giro delle redazioni.

Si scatena l’inferno travestito da paradiso: morte al tiranno, giustizia è fatta, il basket ora è finalmente pulito. Minucci, in anni turbolenti per lo sponsor – il Monte dei Paschi di venerata memoria – funzionò come catalizzatore della rabbia popolare, entrando nel pantheon dei cattivi dalla porta principale. Dopo, come spesso accade, il silenzio e l’oblio.

L’accostamento Minucci-Messina Denaro è meno stiracchiato di quanto sembri a prima vista ma, suggestioni a parte, a distanza di qualche anno dai fatti basterebbe leggere “Memorie Sospetti Bugie”, libro scritto dallo stesso Minucci e pubblicato da Cantagalli, per capire che l’arresto di Minucci non ha ripulito un bel niente: il basket sta peggio di prima. Molto, molto peggio. continua a pag. 7 di Basket Story #24 


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