Nessuno ha mai ben capito da dove saltò fuori la prima parolaccia pubblica di mio fratello. In ogni caso fu basket-related. Famiglia di ferma fede Fortitudo, la mia, e negli anni nessuno ha mai varcato il confine verso il lato bianconero della F – orza (a proposito di sponde, siamo pur sempre dentro a un C2C): eppure “Marcellus senza uccellus” uscì dalla bocca di Giorgio mentre mio padre ci stava spiegando che il vero nome di Marcel Starks era Marcelous Starkos. Io avevo 8 anni mio fratello 6, 2 anni che in certe materie fanno differenza di solito, quindi mi misi a ridere, e mio padre anche, fuggendo dai suoi doveri di riprovazione e punizione. Al tempo, Starks era il compagno indivisibile di un altro giocatore molto amato dal popolo fortitudino: Charles Jordan. I percorsi famigliari segnano un’altra analogia: Jordan è del 31 gennaio, mio stesso giorno di nascita. È lui il protagonista del Coast-2-Coast di Febbraio: le coste di questo mese sono più metaforiche che geografiche. 

La coppia Starks-Jordan difese i colori della F per 3 anni, dal 1979 al 1982. Starks era arrivato direttamente dal college (Murray State) in Europa, prima Antibes poi Bologna; Jordan invece passò dai pro: nella ABA (Indiana Pacers) poco prima che fosse costretta a fondersi con la NBA. Anche dal passaggio nella lega destinata a soccombere nascono i problemi che affliggono oggi Jordan. Infatti, quando la fusione tra le due leghe USA ebbe luogo, la ABA era oltre l’orlo del fallimento: mai stata in attivo eccetto che in qualche franchigia, aveva perso soldi fino a rendere inevitabile lasciarsi assorbire dalla NBA. continua a pag. 42 di Basket Story #24 


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