Una saga infinita, personaggi da copertina, nemici ben riconoscibili, fan equamente divisi tra il fascino di un eroe e l’ombra oscura dell’antieroe. Parliamo di Guerre Stellari… ma non del fortunato franchise cinematografico di George Lucas. Le Star Wars della pallacanestro italiana (meglio: bolognese) hanno segnato la seconda metà degli anni ’90 meritandosi quel titolo per l’incredibile parata di stelle e le relative spese pazze a suon di miliardi condotte al solo fine di dominare prima una città e poi un campionato nazionale. Chi oggi ha quarant’anni e più se le ricorda benissimo, i più giovani forse ne hanno sentito parlare, i nostalgici le rimpiangono quale simbolo di un’epoca, quella dei mecenati miliardari, oramai svanita. Il 1998 fu l’anno di svolta delle guerre stellari felsinee sul parquet: il primo trofeo di sempre della Fortitudo (con annesso pensionamento del coro autoironico “non abbiam mai vinto un c…” degli stessi supporter biancoblu, che lo cantano per l’ultima volta in finale di Coppa Italia), i quarti di finale di Eurolega con tanto di rissa ed espulsioni a pioggia, le cinque gare di finale ed il tiro da 4 punti. Abbastanza materiale per scrivere un romanzo o la sceneggiatura per un film. Invece è storia cestistica, per quanto ai limiti della realtà e punteggiata da personalità ed episodi che nemmeno il più fantasioso scrittore di Hollywood potrebbe mai immaginare. Proprietari, allenatori, giocatori, tifosi sono il contorno di un amarcord lungo e da gustare fino in fondo.
CARATTERI OPPOSTI
Chi a Bologna è nato o ha trascorso almeno gli anni degli studi universitari sa già di cosa stiamo parlando.
Virtus e Fortitudo sono come il giorno e la notte, inconciliabili per natura. A parte i discorsi puramente politici – ed in quel periodo i dirigenti delle due bolognesi spesso e volentieri agivano di concerto in Legabasket in un periodo d’oro rispetto a quello attuale – sotto i celeberrimi portici del capoluogo emiliano è sempre stato impossibile accomunare bianconeri e biancoblu, Vu Nera e Effe scudata. continua a pag. 27 di Basket Story #25
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Redazione Basket Story