Fallita la vittoria all’esordio stagionale dinanzi al pubblico amico. La Juvecaserta, dopo aver invertito il trend degli ultimi anni che la voleva sconfitta nella prima giornata in trasferta, non si è ripetuta sul parquet casalingo.

L’analisi tecnica della gara contro Torino è stata già sviscerata nei minimi dettagli. Carenza nelle rotazioni, infortuni a ripetizione e soprattutto la mancanza del play titolare Peyton Siva che dovrebbe dare quella marcia in più a tutta la squadra. Ma, soprattutto, si spera una sterzata al gioco ed all’entusiasmo del popolo bianconero. Perché il problema, allo stato, è questo. La squadra non riesce ad esprimersi e le giocate appaiono molto elementari e prevedibili e, di conseguenza, non entusiasma. E’ vero siamo solo alla seconda giornata, ma, a prescindere dal risultato finale, si avverte che manca la sinergia emotiva tra squadra e pubblico, apparso distaccato e abulico contro Torino. Non in discussione l’amore verso la squadra, la felicità di essere “nuovamente” in serie A, questo è scontato. Manca l’elemento traino che trasmette la squadra con le sue giocate spettacolari, le schiacciate, i rapidi “dai e vai” che infiammano il tifo e che fanno amare questo sport anche da chi si è recato (e ve ne sono stati), a vedere per la prima volta una partita di basket al pallazzetto. Ben 3.742 spettatori. Non sono affatto pochi. Solo alcune piazze se lo possono permettere ma di gran lunga più numerose di Caserta. E siamo convinti che, con una piccola scintilla, questo numero è destinato a salire.

Si spera che Peyton Siva, come già fatto intravedere nel precampionato, si riprenda presto e soprattutto si ripeta nelle prestazioni. Lo stiamo già gravando di responsabilità eccessive, ma al momento sono riposte in lui le speranze per migliorare nel gioco. Non solo il suo ritorno ma anche il raggiungimento della giusta condizione atletica di tutti i componenti il roster.

Senza voler essere ripetitivi, ci auguriamo che questa squadra infiammi e coinvolga e che i giocatori si entusiasmino ad indossare la maglia della Juvecaserta. Quell’entusiasmo che abbiamo lasciato quel maledetto 10 maggio a Pesaro e che ancora permane nel cuore e nella testa dei protagonisti di quella sfortunata trasferta.

Naturalmente ha fatto piacere notare che tutti gli ex hanno ricordato con nostalgia la maglia bianconera, dismessa alla fine della scorsa stagione.

Ivanov, in conferenza stampa, nel dopo partita, non ha voluto parlare della gara ma del forte legame stretto con la città in pochi mesi di permanenza. Ha voluto ringraziare la società ed i tifosi, ricordando il calore, la passione e l’energia profusa nel raggiungimento di un risultato (la salvezza) che sarebbe stato storico. E quello che ci ha colpito positivamente è stata la testimonianza di un altro protagonista della squadra dello scorso torneo. Michele Antonutti, che oggi veste i colori della Tesi group Pistoia, nel dopo partita che ha visto la vittoria della sua squadra sul parquet di Pesaro, ha dedicato la vittoria al suo allenatore, il casertano Enzo Esposito dichiarando: “Se la merita, io e lui da maggio ci portiamo dentro lo stesso magone ed ora è un po’ meno pesante”, lasciando perplessi gli stessi giornalisti toscani.

Quel maledetto 10 maggio aveva lasciato il segno e gli artefici, nonostante il cambio di maglia, covavano il desiderio di riprendersi una piccola, seppur effimera vendetta. Quasi come se fosse divenuta una questione personale.

Ovviamente non è la stessa cosa, ma sta ad evidenziare la passione, l’emozione, il coinvolgimento e l’entusiasmo che quella squadra aveva profuso dall’undicesima giornata dello scorso campionato, contagiando il pubblico fino allo sfortunato epilogo.

Quella stessa passione, emozione, coinvolgimento ed entusiasmo che chiediamo ai giocatori chiamati a difendere i colori bianconeri in questa stagione e che possa contagiare nuovamente il pubblico casertano. Basta molto poco.

Scintilla che ci si aspetta sin dalla prossima trasferta di Cremona, prima della gara casalinga con Milano.