Coach Federico Pasquini ha incontrato i giornalisti in vista della Basketball Champions League che vedrà in campo il Banco di Sardegna contro i tedeschi del MHP Riesen Ludwigsburg “E’ una partita molto importante per il nostro cammino in Champions, è una gara che ci deve dare molte risposte. Dobbiamo portare a casa il risultato, contro una squadra particolare, molto strana, con un’asse play-pivot di altissimo livello, con Cliff Hammonds – che conosciamo bene perché giocava all’Alba Berlino ai tempi di Logan – e Jack Cooley che giocava in NBA più una serie di giocatori intercambiabili che vanno dal 2 al 4, tutti molto atipici. E’ un gruppo che apre molto il campo, gioca con grande intensità e pressan su tutto il campo per 40 minuti. Sarà molto importante l’approccio alla gara, perché nelle ultime due partite in campionato hanno perso contro l’alba Berlino perché l’Alba ha avuto un grande approccio, e in Champions contro l’AEK hanno vinto perché l’AEK ha avuto un approccio troppo soft. Noi siamo reduci da un brutto approccio ieri, quindi dobbiamo stare con le antenne dritte e prepararci bene per domani sera”. Dopo la gara contro Avellino forse si rimettono inconsciamente in discussione i miglioramenti fatti… “Credo che la differenza tra una squadra che può pensare di essere una squadra importante e una squadra che invece vive una stagione di alti e bassi sia data proprio dall’equilibrio che si riesce ad avere tra una prestazione e l’altra. Sono molto rammaricato del fatto che ieri siamo mancati su due cose che pensavo fossero alla base della partita contro Avellino, parlo dell’approccio, perché ci tenevo che ci fosse un approccio che non si portasse dietro la scia del Besiktas; e il finale di partita dove di base speravo e credevo che la tanta fiducia che Avellino ha avendo vinto tante partite all’ultimo tiro fuori casa, sarebbe stata battuta dalla nostra dalla nostra volontà, dalla voglia di riscatto. Evidentemente ci manca ancora qualcosa, non siamo ancora in condizione di supportare un peso specifico così grosso come quello di squadre come Avellino, Besiktas, Milano. Se tre partite, pur con andamento tecnico-tattico diverso, si sono chiuse in modo quasi sempre simile, con questa difficoltà di mantenere la lucidità nei finali, vuol dire che ad oggi non siamo ancora a quel livello e continueremo a lavorare ancora molto per diventarlo”. Con le squadre di prima fascia avete sempre perso ma ve la siete giocata con tutte, vuol dire che questa squadra ha anche qualcosa di importante… “Non sarei rammaricato se avessimo preso 20 punti da tutti, e il mio fastidio è notevole perché è evidente che non parliamo di grandi lacune tecniche o tattiche. Sono abituato a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno se no non farei questo mestiere. Però è ovvio che mi infastidisca, perché siamo in una situazione in cui abbiamo i mezzi, e allora tutti dobbiamo essere in grado di capire che non ce la possiamo raccontare: questa squadra ha i mezzi per poter fare, ma manca qualcosa, penso più di cervello che di altro. Dobbiamo ragionare e lavorare perché i -1 o -5 diventino +1”.
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