Si usa dirlo quando una cosa è sempre uguale, come l’inossidabile di Monghidoro. E sempre lo stesso è l’iter della televisione di stato verso il basket, da quando è tornata ad averlo in palinsesto. Un disinteresse interessato. È una cosa che devi fare perché  ci sono poteri (non molto) forti che spingono affinché vada in onda, però non abbastanza per investire cifre e attenzioni sufficienti ad alzare il livello del prodotto. L’effetto è quello visto per esempio nelle semifinali di SuperCoppa nei quali il massimo dello sforzo è stato una copertina dedicata e graficata, mentre sul campo di Sassari un pentacamere (Il minimo sindacale per una partita di pallacanestro) documentava o poco più, quel che succedeva in campo. Qualità tecnica simile a tutti gli inizi di campionato, poca e disattenta, nonostante il PalaSerradimigni stia diventando (per la richiesta dell’Eurolega e la disponibilità del Presidente Sardara) una bellissima bomboniera ben illuminata e vestita a festa. La “storia” della partita, cioè l’attenzione al racconto di quello che succede in campo poco seguita.

L’ inizio del primo incontro aveva una sequenza di riprese abbastanza schematico, con replay solo sui falli e pochissimi di canestri, rispettando se non altro la regola di non macchiare il live rischiando di perdere I canestri successivi. Cosa che più avanti veniva disattesa finendo serie di replay interminabili sul gioco e qualche volta “mangiandosi” il canestro successivo. Le ospitate sempre in postazione, modello Franco Lauro o addirittura Gianni Decleva d’antan, sintomo di povertà di mezzi e persone, cosa confermata dalle interviste preregistrate dallo stesso Dembinski anziché da un bordocampista dedicato. Insomma, per esserci ci siamo, ma non c’impegniamo più di tanto….