La Fortitudo passa da una delle più belle partite della stagione, a una delle peggiori prestazioni fabbricate nella appena conclusa annata. Cremona merita il passaggio del turno perchè ha dimostrato di essere molto più squadra di una Fortitudo che ha portato la serie a gara 4 solo ed esclusivamente mostrando attributi e energie nervose in gara 3 ( nonché, non dimentichiamolo, episodi favorevoli), che in gara 4 sono svanite lasciando spazio alla stanchezza, infinita. I lombardi portano giustamente a casa la serie senza giocare una gara importante, o, meglio, fabbricando una partita difensivamente solida dando sempre l’impressione di avere il metronomo della partita ( ma è una impressione che avevamo avuto anche per larghi tratti di gara 3). Che dire della Fortitudo: sgonfia si, ma brutta che più brutta non si può. 26 punti all’intervallo, 34 alla fine del terzo periodo con percentuali dal campo che non si vedono neppure nelle minors ( 1/18 da 3 punti che diventa 3/24 alla fine del garbage time). Certo, forse possono sembrare parole pesanti, ma non ci possono essere scusanti a una partita mai giocata se non per portarla al quarantesimo. Ed è encomiabile, come sempre, il supporto incondizionato del popolo biancoblù che anche sotto di 20 e con una squadra inesistente fa sentire il proprio sostegno fino alla sirena di fine partita, anche se nel quarto periodo da dire ce ne sarebbe. Probabilmente questo pubblico non meritava il commiato con una prestazione simile, anche se quello che si è visto tra gara 3 e gara 4 è probabilmente il riassunto della stagione Fortitudina fatta quasi esclusivamente di alti e bassi. Non merita, il popolo della effe, una società balbettante, che al suo interno si rimprovera un giorno si e l’altro pure e non merita, il popolo della effe un Presidente che subito dopo gara 3 si presenta ai microfoni dicendo “abbiamo fatto tutto quello che c’era da fare” un po’ come autorizzare un rompete le righe anticipato. Merita una dirigenza gagliarda, “Fortitudina dentro”, con il cuore colorato di biancoblù che trasmetta sempre e comunque la voglia di lottare anche quando l’avversario ti dimostra ( e Cremona lo ha dimostrato) di esserti superiore.

E allora se per avere questo è necessaria una “ventata nuova” ben venga; e se ciò non dovesse avvenire ci si auspica una risoluzione delle vicende interne che, volenti o nolenti, bene alla squadra non hanno fatto.

Tornando alla serata che consegna il lasciapassare della Finale a Cremona ( che sfiderà la vincente tra Forlì e Udine avendo peraltro tutte le carte in regola per dire la sua contro entrambe) è doveroso un plauso ( lo avevamo un po’ bacchettato venerdì) a coach Cavina che ha proposto uno spartito diverso basato su una difesa rocciosa, rognosa e intensa , spartito risultato vincete per ko tecnico sull’avversario: “Siamo riusciti fin da subito a portare la partita dove volevamo portarla, giocando una difesa attenta e lunga. Oggi ci è riuscita molto bene. Sono molto contento di quello che stiamo facendo. Va riconosciuta ai miei giocatori una grande voglia di arrivare. Infatti la gara di oggi è figlia di quello che ci ha insegnato gara 3: anche venerdì avevamo giocato una grande partita e solo per episodi non avevamo vinto. Ne ho lette di più disparate (non da noi che avevamo già palesato la solidità di Cremona) ma la vittoria di stasera è figlia anche di quello che di buono avevamo fatto in gara 3 e della abnegazione dei ragazzi nel volere fortissimamente il passaggio del turno. Ora ci aspetta un periodo di riposo che spezza un po’ il ritmo, ma che ci darà la possibilità di lavorare in palestra, momento importante dove capire come gestire le partite che verranno.

E’ un Angori “ di circostanza” quello che si presenta in sala stampa: Complimenti a Cremona, che nel computo delle 4 gare ha ampiamente meritato di accedere alla Finale. A noi dispiace di finire con una sconfitta in casa, penso che oggi non devo dire niente ai miei giocatori a livello di voglia e desiderio. Abbiamo fatto una partita clamorosa due giorni fa. Le cifre testimoniano che ci mancava la benzina e quando in attacco si fa così poco canestro, anche se difensivamente non abbiamo fatto una brutta partita, alla fine il conto non torna. Alla domanda se le parole del Presidente di venerdì possano aver dato un feedback negativo, chiosa: Non penso che le parole del Presidente abbiano avuto il sapore del mollare gli ormeggi. Per quello che abbiamo fatto in queste otto partite possiamo uscire da questo palazzetto a testa alta.

Ci permettiamo un “d’accordo ma non d’accordissimo”

LA CRONACA

Difficile poter dire che è meglio e chi è peggio; forse meglio dire chi è più stanco e chi lo è meno o ancor meglio chi ne ha voglia e chi si sente “arrivato”. I primi minuti sono un festival dell’errore dove si erge da una parte Pacher e dall’altra Candussi. Ed è proprio sulla tripla dell’USA ospite che Cremona prende 2 possessi di vantaggio. A bocce ferme si potrebbe dire che la partita finisce lì perchè la Fortitudo è un coacervo di errori e scelte scellerate dall’arco (0/7 al primo mini intervallo) che non è fuori partita nel punteggio dopo 10 minuti solo perchè anche Cremona fatica tremendamente a trovare il ritmo, affidandosi comunque a una solida difesa che copre quasi tutti gli angoli del campo, soprattutto quando dall’altra parte l’acido lattico ben presto supera i livelli di guardia. Si segna quindi poco, Bologna praticamente nulla, Cremona invece fa il suo appoggiandosi prima a Pacher, poi a un concretissimo Pecchia stante la serata storta in attacco di un Denegri che non ripete gara 3 come fatturato di attacco ma è imprescindibile nei ritmi della squadra. Allunga piano piano la squadra ospite, mentre la Fortitudo continua a sparacchiare anche secondi / terzi tiri che per la prima volta da tempo immemore riesce a cotruirsi complice una discreta presenza sulle carambole dell’attacco. Aradori è un fantasma, Banks poco di più, Italiano e Cucci impalpabili, il Capitano pasticcia e Vasl è l’eterno interrogativo che non ha risposta… perché?

Si va al thè sul +10 Cremona e una certezza: o la Fortitudo cambia pelle o possono scorrere i titoli di coda… inizio del terzo periodo con un effimero -8 ma poi Cremona trova un paio di conclusioni a segno dalla lunga e quando anche Alibegovic in perenne lite con il canestro trova la conclusione dall’arco ( 32-51 minuto 29) i titoli di coda possono iniziare a scorrere. Quarto periodo di puro garbage dove nonostante non ci sia più niente da dire la Fortitudo riesce comunque a perdere il parziale ( 15-17 ) segno tangibile di una “resa senza condizioni”.

Finisce male un campionato che, è vero, era iniziato senza proclami, ma con il solo fine di passare “un anno tranquillo”. Su questo nulla da dire… ma quando ci sei e quando te la giochi la vera Fortitudo avrebbe lasciato sul parquet più di quello che poteva dare: questa Fortitudo invece ha “fatto quello che doveva fare” e ha salutato la compagnia. A mente fredda, un finale da dimenticare!

Pagelline

Fortitudo Banks 5: Sparacchia nel marasma generale; Aradori 4,5: lo specchio dell’aver fatto quello che si doveva fare, sarà un caso? Barbante 5: impalpabile. Panni 5,5: onesto, ma pasticcione come gli altri. Vasl 4: Perchè? Candussi 5,5: fine di tutto, dalla benzina alla “fotta”. Fantinelli 5: Stavolta niente cambio di passo. Italiano 4: uguale a venerdì, lo specchio degli “alti e bassi”. Cucci 4,5: Brutta partita, mai nel vivo. Angori 5: naufraga con tutti e come tutti.

Cremona. Eboua 5: Male all’inzio, tecnico fiscale ma evitabile, poi ai margini. Pacher 7: un fattore, concreto e mai banale. Alibegovic 5,5: alla fine fa bottino, ma a babbo morto. Pecchia 7,5: una partita senza sbavatura davanti e dietro. Caroti 5,5: Non replica gara 2 e gara 3. Vecchiola s.v., Denegri 6: va bene sparacchia tanto, ma è un punto fermo e nel resto, difesa e assistenza piace. Piccoli 5: magari in difesa è un mastino, ma non lascia tracce per il resto. Mobio 7: Con Pacher la costanza di Cremona nelle gare 3&4. Ndzie 6: chiamato per i problemi di Eboua non fa danni e fa minuti importanti. Cavina 7: stasera non sbaglia praticamente nulla.

FORTITUDO BOLOGNA – VANOLI CREMONA 49-69 (14-19) (26-36) (34-52)

Fortitudo Bologna: Banks 12 ( 3/7, 2/9), Bonfiglioli ne, Aradori 6 (2/7, 0/2), Natalini ne, Barbante 2 (1/1), Panni 4 ( 2/3, 0/2), Vasl 3 (1/2 da 3), Candussi 10 (4/9), Fantinelli 3 (1/3, 0/3), Niang ne, Italiano 5 (2/3, 0/4), Cucci 4 (1/3, 0/2). All. Angori

Vanoli Cremona: Eboua 4 (1/5, 0/1), Pacher 16 (5/8, 1/5), Alibegovic 11 (3/3, 1/9), Pecchia 13 (4/4, 1/2), Caroti 5 (2/5, 0/5), Vecchiola, Denegri 7 (1/6, 1/5), Piccoli 3 (0/1, 1/2), Mobio 10 (2/4, 2/2), Ndzie Meteh. All. Cavina

Statistiche di squadra: Tiri da 2: Bo 16/36, Cr 18/36; Tiri da 3: Bo 3/24, Cr 7/31. Liberi: Bo 8/15, Cr 12/15. Rimb. Bo 45 (32+13, Fantinelli 7), Cr 43 (31+12, Pecchia 10). Assist: Bo 11 ( Banks, Fantinelli 4), Cr 17 ( De Negri 6).

Arbitri: Dionisi, Moretti e Pazzaglia

Spettatori: 4.087