“Si chiude un ciclo fantastico”. Con queste parole il numero uno dei campioni d’Italia, Stefano Sardara, ha annunciato la fine del lungo matrimonio con Meo Sacchetti. Dopo sei anni, segnati da straordinari successi arrivando fino alla conquista dello scudetto, è arrivata la classica crisi del settimo anno e, all’improvviso (o quasi), l’addio. Ora Sassari affida la squadra ai vice di Meo in attesa che la prossima settimana venga formalizzato l’accordo con il nuovo condottiero.
“Ci dispiace moltissimo, umanamente Meo è un allenatore che ci ha dato tanto. Non si discute coach Sacchetti come allenatore, ci sono cicli che si chiudono ed è fisiologico” ha sottolineato Sardara aggiungendo: “Scelta non fatta a cuor leggero ma nel basket un ciclo di 7 anni è un orgoglio e qualcosa di eccezionale. La prossima settimana ne inizierà uno nuovo, speriamo sotto i migliori auspici. Speriamo che il nuovo coach possa riportare l’entusiasmo che al momento non c’è”.
Sacchetti lascia dunque la Sardegna mettendo nella valigia tanti fantastici ricordi, un’esperienza probabilmente unica e quasi irripetibile che ha portato la Dinamo ai vertici del basket italiano ed alla conquista dello scudetto.
Questo il testo del comunicato stampa della Dinamo Banco di Sardegna
Questo pomeriggio nella Club House societaria, il presidente della Dinamo Banco di Sardegna Stefano Sardara ha incontrato i giornalisti per annunciare la conclusione del rapporto della società con la guida tecnica.
“Ci sono dei momenti che non vorremmo che arrivassero mai ma in cui occorre necessariamente intervenire _ ha aperto il presidente biancoblu _ Oggi abbiamo concluso il ciclo della Dinamo con la guida tecnica di Meo Sacchetti. In questo contesto la società ha deciso che fosse giunto il momento di cambiare direzione. Dal punto di vista umano ci dispiace molto perché Meo ci ha dato tanto, non solo lo scudetto ma un percorso lungo e ricco di tanti risultati. La società ora cerca di recuperare l’entusiasmo e la serenità necessarie per andare avanti. E’ un ragionamento su cui riflettevamo da tempo e già lo scorso giugno alla vigilia delle finali io stesso ne avevo fatto cenno, nella consapevolezza che il percorso fosse chiuso. Allora è sicuramente prevalso il sentire romantico rispetto a quello razionale nella convinzione che in qualche modo lo stato di fatto delle cose si potesse rianimare.
Separarsi da un allenatore è una scelta forte…
“Sotto l’aspetto tecnico l’allenatore non si discute. In realtà i cicli iniziano e finiscono, non è una questione di durata, ma tutto l’insieme, risultati raggiunti compresi, ha portato alla chiusura naturale del ciclo. Per noi era palpabile che ormai fosse così e razionalmente bisogna prendere atto che il cambiamento è necessario”.
Avete già deciso chi sostituirà Meo? In quanto tempo contate di chiudere con il nuovo allenatore?
“Abbiamo dei contatti, e contiamo di chiudere nel giro di poco. Nel frattempo la squadra sarà affidata agli assistenti Citrini e Maffezzoli.”
E’ stata una sorpresa per Meo?
“Non so se lo aspettasse. E’ stata una decisione difficile anche per noi ma con la consapevolezza che il percorso si è chiuso e credo che anche lui fosse pienamente cosciente di questo. Come sempre il confronto con lui è stato assolutamente disteso e sereno”.
Quanto ha influito l’allenatore nella costruzione della nuova squadra e quanto ha influito l’andamento della squadra in questa decisione?
“L’allenatore nella scelta della nuova squadra ha influito al cento per cento, i giocatori sono sempre stati scelti da Meo e Pasquini, la società non ha mai messo parola in questo tipo di scelte. Ma voglio che sia chiaro che la decisione di decidere per un nuovo percorso tecnico non è frutto di un ipotetico o presunto errore nella formazione della squadra, il problema è che l’equipaggio non è più in sintonia. C’è bisogno di aria nuova e nuovo entusiasmo. E’ necessaria una sterzata, e questa non può essere fatta cambiando uno-due giocatori. Poi vedremo cosa succederà, il problema è trovare la giusta chiave che possa dare la consapevolezza dei mezzi che abbiamo e di come lo possiamo fare al meglio. Il vero problema ora lo avrà il nuovo allenatore, che dovrà guidare una squadra che ha vinto tanto e dovrà capire come utilizzare al meglio il nostro potenziale”.
Qual è il primo cambiamento che si aspetta dal nuovo allenatore?
“Spero che riesca a riportare all’interno del nostro mondo quell’entusiasmo e della positività di cui abbiamo bisogno. In questo momento siamo incartati e nel dire, con dolore che è ora di cambiare, sappiamo che con questo allenatore abbiamo fatto tanto e che a lui dobbiamo tanto ma al tempo stesso a chi arriverà dobbiamo dare sostegno e supporto ed entusiasmo”.
Ufficio Stampa
Dinamo Banco di Sardegna