Deluso ma sereno, estremamente lucido nell’analizzare quanto appena accaduto sul parquet del PalaLottomatica, che ha riaperto i battenti dopo tre anni per l’occasione, coach Dalmonte non alza le mani dal volante pur comprendendo per primo che la finale scudetto è ormai una chimera: “Questa è l’ennesima conferenza stampa post partita di questa stagione e per la prima volta posso definirmi amareggiato non solo per la sconfitta in sé ma anche per come è maturata davanti al nostro pubblico che tornava con gioia nell’impianto dell’Eur. Faccio fatica a trovare qualcosa che non va nella prestazione dei ragazzi, almeno dal punto di vista dell’impegno; abbiamo commesso tanti errori leggendo male le situazioni in attacco, dove pure ci siamo mossi bene contro la zona 3-2, battuta spesso ma senza la necessaria costanza nell’andare a prendere sempre quei vantaggi che avevamo trovato in precedenza. Ci sono squadre più fastidiose di altre, loro per taglia e organizzazione ci mettono in difficoltà, per questo, ad esempio, sul pick&roll usciamo aggressivi col lungo ma se poi gli altri non aiutano coi tempi giusti e l’avversario fa circolare velocemente la palla arrivando negli angoli, con tiratori del calibro di Viggiano e Carter, è difficile non accusare il colpo”.
Elogia la prestazione di Siena e indica in Janning il giocatore che più di ogni altro ha spostato gli equilibri della gara: “Lui più dei suoi compagni ha spaccato la partita mettendo a segno tiri difficili anche ben contestati dalla nostra difesa. È chiaro che non c’è mai fine a quel che avremmo potuto fare ma in campo c’è anche la qualità degli avversarie e bisogna ricordarlo. Baron poco incisivo? Partendo dal presupposto che la loro prolungata difesa a zona ha impedito Jimmy di tirare con fiducia, va detto anche che è il ritmo del nostro attacco a non aver funzionato, non la costruzione del gioco”.
Le prospettive per la Virtus non sono rosee, resta una gara in casa da giocare venerdi sera e, in caso di vittoria dei capitolini, i toscani potranno poi chiuderla comodamente in casa; ne è consapevole il coach giallorosso che però non vuol sentir parlare di bandiera bianca: “Ci aspetta la partita dell’orgoglio, dovremo dare tutto quello che abbiamo per rispetto dei tifosi, ci sarà un’unica direzione venerdì sera”.