Trema tutto quando nell’Arena viene presentato Israele, e trema tutto, ma per i fischi, alla presentazione dell’Italia. Benvenuti.ISRAELE parte con Dawson-Mekel-Casspi-Eliyahu-Howell . L’ITALIA con Hackett-Belinelli-Datome-Melli-Cusin.
Le prime due stoccate sono state due AND1, solo che Hackett non ha convertito il libero, Casspi sì. Però l’Italia all’inizio va per la tabellina, così che dopo la recita imperfetta di Daniel seguono Beli-Beli-Gigi tutti da 3, mentre per gli Israeliani segna solo Casspi; e quando, sull’ennesima esecuzione pregevole offensiva dei ragazzi di Messina, Melli schiaccia la pizza servita da Datome, Israele è costretta al TO. Il 13 a 5 è generoso per i padroni di casa, ed è così anche perché uno Melli e uno Cusin: sono 2 i palloni palleggiati sul piede. Cusin, as usual, commette il secondo fallo, e come sempre uno in attacco, al quinto minuto, e viene sostituito da Biligha. Il TO e le sciocchezze italiane giovano ad Israele, e quando Dawson schiaffa la tripla del -2, è coach Ettore a chiamare minuto. L’ingresso di Filloy porta disatri e ruggine offensiva, così che Casspi pareggia 13-13 quando mancano 3 mins nel primo quarto. Le difese sono efficienti, gli attacchi meno, e quello di Israele, una volta sceso Casspi per Pnini (ma quanti anni ha? 8000?) pare vivere di solo Mekel e Dawson, che il Beli lascia un po’ troppo libero, ed infatti Messina inserisce Aradori e poi Datome proprio al posto del Beli. Melli sempre in campo e Biligha positivo in difesa, si va al riposo 21-15 Italia,mentre, forse benaugurando, nell’intervallo breve sono onorati campioni passati del Maccabi tra cui per esempio Doron Jamchi, indimenticabile scorer.
Burns per Melli quando inizia il secondo periodo, e Filloy con 2 panieri e due liberi equilibra i disastri iniziali. Viene subito cambiato da Messina che reinserisce sia Hackett che Cusin. Torna Casspi, immediato terzo fallo di…Cusin? …bravi, avete indovinato, l’Israeliano di Golden State trova la lunetta e Israele punticini per stare a galla, 25-18 dopo 3 mins. Casspi è ovunque, nell’ordine: rimbalzo, assist per Eliyahu, stoppata su Melli, volo in contropiede. Melli riporta il +7 e il Beli inchioda il +10 quando al riposo lungo mancano 4 mins. Non male l’Italia quanto a disciplina ed esecuzione su ambo le metà campo. Dopo il TO israeliano, va un po’ a perdersi la disciplina difensiva italiana, che concede due volte il centroarea, subendo 4 in fila: Mekel+Howell, immediatamente ribaditi dal secondo vero contropiede dei padroni di casa, su boiata offensiva dei nostri: segna Dawson, Messina chiama TO, e dal +10 non sono passati che 46 secs, ma è ridotto a +4. Belinelli infila due triple, una sarebbe da 4 se non fallisse il libero, ma è lui che tiene saldo non solo il punteggio ma anche i fragili nervi e la fragilissima autostima dell’Italia. All’intervallo 36-32 Italia, e la sensazione che con altro sistema nervoso il divario sarebbe stato in doppia cifra. Beli 15, Casspi 13 i capibranco. Marco ha iniziato 5/5 da 3 prima di sbagliare l’ultima, l’Italia tira discretamente (13/28 totale con 6/14 da 3) e prende più rimbalzi, ma il differenziale tra perse e recuperate dice -6, mentre Israele è a +1, così come i nostri avversari sono in vantaggio nei tiri presi (30), nei pti in contropiede (9 a 3) e in quelli da palla recuperata (7 a 3). Inoltre Cusin ha fatto un fallo in media ogni 101 secs giocati. I quintetti sono quasi gli stessi alla ripresa: unica differenza per l’Italia che ha Biligha da centro. L’inizio del terzo quarto, in mezzo a tanto basket nervoso e impreciso, è di Datome (8 in fila, 2 triple) e del solito Casspi, che segna, difende, recupera e tiene i padroni di casa a contatto: 44-36 quando mancano 6 mins. La Star israeliana, a metà terzo quarto, si avvia al nono viaggio in lunetta, una media graziosa per i suoi 19′ di gioco: l’ultimo fallo, di Melli, rimette in campo Cusin, che fa la prima cosa non fallosa della gara, stoppando proprio il neo-Warrior. A 3:34 dalla fine del terzo periodo, coach Edelshtein prova la mossa emozionale, inserendo Yotam Alperin, guardia 33enne dal talento non eccelso, ma il classico tipo alla “Alperin uno di noi”, ed infatti il suo ingresso è salutato con ovazione intensa dal pubblico. Gli ultimi 90 secs sono un canestro di Cusin salutato braccia al cielo anche dai banchi della stampa, e una penetrazione di Aradori che lucra due liberi, peccato che ne infili solo 1: 49-39, che diventa 51-41 prima dell’ultimo intervallo. Ora tutti sanno, nell’Arena, che sarà fuoco vivo per gli ultimi 10 mins.
Infatti è una lotta di liberi, in cui pochi fanno 2/2: non Melli, non Casspi, non Mekel, Hackett sì, ed è +11 Italia a 6:30 dalla fine. Nessuno entra più nel pitturato senza venire malmenato, e tra piedi perno immaginifici, legnate, qualche buona idea di Hackett anche in difesa, è Gigi Datome con una tripla mettere una doppia cifra “stabile”: +14, e intanto Hackett difende davvero su chiunque, rubando palla anche al centro Howell in post basso, e trovando un recupero grazie alla freccia alternata sempre ai danni del povero centro israeliano. a 3.40, dopo un’azione che vede più volte la difesa israeliana ingabbiare il Beli, è Datome a fallire il possibile +17 e a commettere il fallo che offre il +12 ai padroni di casa, ma Filloy vede il canestro come in Semifinale Scudetto, e in 30 secs imbuca 2 triple: 66-48, che diventa 69 col risveglio del Beli, finalmente riuscito ad emergere dalle segrete in cui la difesa avversaria lo aveva rinchiuso. Mekel che prende solo aria, e Melli che ragiona e sfrutta il mismatch in postbasso contro il leggerissimo Dawson sono il segno che la testa azzurra è solida, quella israeliana è cupa. C’è un minuto anche per Abass e il Cincia, oltre che per ricordare i 18 di Belinelli e i 16 di Datome, coadiuvati da Filloy prezioso come scorer (12, e le triple che inchiodano la bara), meno efficace come pg. Più di tutto, però, da ammirare è la difesa, che ha costretto a soli 48 pti Israele. Per questo diamo 2 MVP: uno per l’attacco al Beli, uno difensivo ad un grandissimo Hackett.