Il match dell’Italia contro il Belgio si gioca immediatamente dopo il successo della Francia sulla BosniaErzegovina, che rende molto fluida la classifica del girone.
Cornice di pubblico non eccessivamente numerosa ma rumorosissima, tamburo compreso, e i belgi, che sono un centinaio, fanno ancora più rumore grazie a un generatore di suoni elettronico. Visti in parterre coach Vertemati, Lino lardo, Calvani, Garelli, Finelli e Jason Filippi, scout anche per Pistons. La formazione belga è una delle più simili, fisicamente, all’Italia: anche loro hanno un vantaggio di cm nei nostri confronti, ma è abbastanza contenuto. Meno male…..perché il primo canestro dell’incontro è belga, e arriva su reboff. Una tripla e un canestro da sotto di Vedovato ispirato da Fontecchio portano avanti l’Italia, ma dopo 134 secondi gli arbitri hanno già chiamato 6 falli, e 4 sono italiani. I belgi sbagliano i liberi ma mettono un long-two impossibile per il 5-5. Da questo momento per quasi 3 minuti l’Italia colleziona perse e cross, trovandosi però solo a – 4, quando Vedovato deve uscire per farsi medicare un sopracciglio sanguinante, guardando però, tra le mani del dottore, Zilli segnare l’and1 del -1. Zilli non ama le cose facili, e si concede un altro and1 riparando con il reboff ad un errore puerile da mezzo cm. Il cambio di Vedovato, Spatti, sceglie l’air-ball sia da 2 che da 3, e sui suoi errori il Belgio riguadagna il +5, complice anche la confusione che il piccolo belga Leconte riesce a creare alla difesa di Laquintana, sempre in ritardo sul velocissimo avversario. Le guardie belghe sono 4 a roster e vengono ruotate spesso: sono tutte piccole (la più alta arriva a cm 188) e compatte, con molta faccia tosta e sempre attaccate all’avversario pressando e cacciando la palla. A fine quarto l’Italia non paga dazio, 21-21, ma Leconte ha già scritto 11. Nel secondo quarto l’Italia smette di segnare: 2 pti in quasi 5 minuti danno al Belgio il 30-23. La siccità viene interrotta da Laquintana, che da questo momento raccoglie la sfida lanciatagli dal collega belga, che però viene misteriosamente lasciato in panchina. E’ curioso che il momento di oscuramento offensivo giunga con in campo contemporaneamente Flaccadori, Laquintana e Fontecchio, in teoria i nostri uomini migliori in attacco. La svolta arriva dalla difesa, che chiude il canestro ai Belgi, e anche, in parte dall’assenza dal campo di Leconte: quando il piccoletto belga torna in campo l’Italia è tornata a +1. Una schiacciata di Fontecchio e una cavalcata sulla sirena di Laquintana (8 pti nel secondo quarto) fissano il punteggio sul 37-32 Italia at the half. Dopo la metà l’Italia torna a faticare a trovare canestri, e a metà del terzo quarto il punteggio dice che il Belgio è tornato avanti di 4: 45-41 è abbastanza per Sacripanti, che chiama TO. A ricucire parzialmente ci pensano Flacca dori e Fontecchio: fine terzo quarto 49-49. I primi 3 minuti di quarto periodo mostrano un ricco campionario di ingenuità in attacco e sonni a rimbalzo da parte italiana, e il punteggio langue fino a 4 azioni che valgono 3 punti consecutive, due triple italiane e una tripla + un and1 per i Belgi. Nel frattempo, Akele continua a divorarsi canestri da sotto con continuità davvero estenuante. Negli ultimi 3 minuti la nostra nazionale è sempre sotto di 2, ma costringe il Belgio a non varcare quota 60….il problema è che né Fontecchio, né Akele, né Vencato ci tolgono da quota 58, a 65 secondi dalla fine. Il nostro attacco è asfittico anche in uscita da TO lascia i Belgi andare a + 3 e poi a + 5 e la gara si chiude su un discutibile antisportivo in attacco fischiato a Laquintana. Risultato finale 66-60, e qualificazione lontana