In attesa della gara dell’Italia, tante altre partite sono decisive in questa ultima giornata dei gironi eliminatori.
Il primo verdetto arriva con annessa sorpresa, dal momento che la W della Repubblica Ceca sulla Russia, con un convincente 72-53, manda fuori i Russi e qualifica alla fase ad eliminazione i nipotini di Pumprla. Da segnalare che la Grande Madre era a +1 at the half, e che il NE di Martynov (grande giocatore) contro la Polonia non era un riposo dovuto alla scarsa consistenza degli avversari, ma un infortunio o un problema disciplinare. Altri due match dentro-fuori sono, nel Girone B, Serbia-Grecia e Israele-Lettonia, quello cui sto assistendo. Curioso notare che, nei primi 110 prospetti delle classi ’95 e ’96, ben 12 siano Lettoni, un exploit davvero significativo a livello di reputazione generale, solo parzialmente tramutato in risultati, almeno per ora, a questi Europei. Gli unici sicuri anche in caso di sconfitta sono i Serbi, mentre la vittoria è cruciale per Lettoni e Israeliani, ed è l’unica risorsa per i Greci.
LETTONIA – ISRAELE 67-70. Contrariamente a quanto mostrato finora, gli Israeliani non hanno una partenza bruciante, e il primo quarto, con entrambe le squadre sotto al 35% globale, si chiude a loro vantaggio col margine minimo: 14 a 13. Il secondo quarto assiste alla discesa in campo dell’attacco lettone, (20 pti con 17 dal trio Gluditis-Smits-Meznieks ) mentre Israele replica sostanzialmente il primo quarto e si ritrova sotto di 4 all’intervallo lungo: 33-29. Gli equilibri delle gare Under sono ancor più delicati di quelli senior, e dipendono ancora di più dall’impatto delle panchine, tuttavia, pur tenendo conto di rotazioni e profondità del pino, fa sensazione il fatto che Israele abbia catturato, in una gara non certo di percentuali adatte ai minori, un solo rimbalzo nel secondo quarto. Liberi guadagnati e difesa ampliano leggermente il divario pro Lettonia ad inizio terzo periodo, ma un paio di bombe e un contropiede finalizzato da Sorkin, uno dei meno brillanti in questa manifestazione per gli Israeliani finora, riportano a -3 Israele: 38-41 a 4 min dalla fine del terzo quarto. Da segnalare che l’infortunio di Segev, uno dei leaders israeliani, alla fine del primo quarto si è rivelato molto serio, tanto da far rientrare negli spogliatoi il ragazzo a meta del terzo periodo. La rimonta di Israele non si completa, ma la fuga baltica viene rintuzzata, e a 10′ dalla fine siamo 48-46 Lettonia. Uno stellare Roland Smits, ne parleremo alla fine dell’angolo dedicato a questa partita, porta di peso la Lettonia a +7 quando mancano 6 minuti alla fine dell’incontro. Israele non è una squadra con punti nelle mani, costruisce vantaggi e rimonte punto dopo punto, e avversari come i Lettoni che nelle difficoltà prendono e tirano, e spesso la infilano, sono quanto di più deleterio per i ragazzi a sei punte: proprio una tripla di Geks dona il +9 alla Lettonia. Mancano 2 min alla fine. Naor Sharon ha un cognome non fortunatissimo, un fisico non eccezionale per quanto assai potente per una guardia, e non gli è stato donato il talento di T-Mac, ma è un buon giocatore con una garra da centrale difensivo uruguaiano, e con 5 pti consecutivi in nome del più puro “refuse to lose” riporta i suoi a -3: 63-66 a 50 secondi dalla fine. Possesso lettone improduttivo, vi lascio immaginare chi segna il – 1 Israele. Fallo tattico, la Lettonia mette un solo libero, e ……guess who? imbuca un’altra tripla per il vantaggio mediterraneo: sono 10 punti in fila per Sharon. Ultimo possesso, palla lettone, 1 vs 1 di Smits, fin li sontuoso: sbaglia un appoggio facile. Vince Israele, e si qualifica, mentre la Lettonia deve confidare nella W della Serbia: se vincesse la Grecia al turno successivo passerebbero gli Ellenici. In sostanza, è di nuovo Mediterraneo vs Baltico. Da segnalare: ovviamente Smits, pf di 2.07 che ha giocato una partita da 27+17, prestazione che solo in parte è macchiata da quell’ultimo tiro, non impossibile, sbagliato. E poi Sharon, che forse non ha grande upside da sviluppare tra i seniores, ma ha sufficiente tecnica per ritagliarsi un angolo sulla panchina del Maccabi, almeno nel roster del campionato, che, per quello che riguarda le ultime piazzole degli “spesso seduti”, è sempre un po’ diverso da quello di Eurolega. Aggiornamento sulla qualificazione: si qualifica il Baltico, Serbia-Grecia 80-62.
TURCHIA-GERMANIA 62-53. Anche questa gara è di fatto una finale, dal momento che si considera scontata la W della Lituania sulla Gran Bretagna: chi vince passa, chi perde si infila nella differenza canestri con la Slovenia. Inizia meglio la Turchia, col piccolo Ozmirak sugli scudi, ma la Germania resta in contatto. 12-9 dopo 7 minuti, poi amnesia sul Bosforo e finale di primo periodo che dice 13-12 Germania. Il secondo quarto ripete il primo anche per la consistenza, scarsa, dei punteggi, ma propone un bel duello tra i due Baby-Lords of the Rings, il 2.12 turco, Kosut, e il 2.17 tedesco Mayr. Kosut ha statistiche migliori (8+4 vs 4+3) ma il tedesco ha il miglior plus/minus dell’incontro (+11, e non è dato da poco in un match da due punti di scarto in solo 8 minuti di impiego largamente discontinui), e ha anche il trofeo di aver rimandato a casa un tiro del Turco, causando l’unico errore dal campo di Kosut nei primi due quarti. At the half: 28-26 Germania. Dopo l’intervallone si accende Gecim, che decide di metter fine a una striscia di 0/6 con due canestri in fila, che uniti a due arresti e tiro di Ozmirak danno un piccolo cuscino di 5 pti alla Turchia. I Tedeschi arrivano a pochi tiri puliti, e, come tutte le squadre più organizzate che talentuose, si trovano in enorme difficoltà quando il sistema, da solo, non produce: a 2 minuti dalla fine del quarto sono precipitati a -9, e costretti al TO. Il minuto serve a fermare il momentum turco, non a costruirne uno tedesco: fine terzo periodo, 46-38 Turchia. L’ultimo quarto vedeva dilatarsi il gap a favore dei ragazzi Turchi, che toccavano anche il +17. Kosut prendeva il sopravvento su tutti i lunghi avversari e dimostrava di meritare tutto l’interesse che anche gli scout NBA riversano su di lui: ha mano, controllo del corpo in difesa (mentre in attacco deve migliorare questo aspetto), e, per la media dei lunghi giovani, commette pochi falli e pochissimi falli sciocchi. Detto di lui, nel nostro “da segnalare” inseriamo anche il centro tedesco Mayr, valido, abbastanza acerbo ma dall’evidente potenziale, e il turco Gecim, sf di 2.03, quindi con pregevole stazza per il ruolo: ha sparato spesso a salve, anche vs la Slovenia, ma “he got game”. Pur sconfitta, la Germania passa al torneo per le medaglie in virtù di una migliore differenza canestri rispetto la Slovenia, che paga l’imbarcata da -25 rimediata dalla Lituania.
ITALIA – FRANCIA. La contemporaneità del match dell’Italia con Croazia-Belgio garantisce la regolarità dei due impegni, ricordando che, in ogni caso, la qualificazione della BabyAzzurra passa da due W, italiana+belga. Ottimo impatto, ottimo impegno, ottima difesa, ma bisogna anche far canestro, e Zilli parte con 1/4 da sotto, vanificando gran parte del lavoro: dopo 5 minuti il pari ad 8 suona enormemente punitivo per le energie profuse da Azzurra. Recuperi, rimbalzi e assist (per tripla di Fontecchio alla sirena dei 24) di Nicola Akele danno un 13-11 Italia, accorciato a 12 da Axel Bouteille, la migliore guardia della Francia, giocatore davvero sulla rampa di lancio, molto simile al collega di Nazionale maggiore Diot. Altro rimbalzo di Akele (un primo quarto da 2pti, 3 rimb., 2 rec., 2 ass), che conduce il contropiede e serve una gran pietanza a Vedovato che schiaccia il +3, dando però subito dopo un and1 ad Alpha Kaba: 15-15. Cappelletti viene falleggiato da tre punti, ne mette solo due e fissa il 17-15 italiano a fine primo quarto. Molto poco, per quanto seminato. Nello stesso momento, essendo la Croazia a -2, la strada della difficile qualificazione è aperta. Il secondo quarto è pura abnegazione e tecnica difensiva, sia individuale che di squadra, con continuo (intendo, davvero sempre, ogni singola azione) raddoppio a metà campo sul portatore di palla francese non appena varcata metà campo: il risultato è che le azioni francesi durano in realtà 14 secondi e non 24, il risultato è che il canestro viene visto solo da Luwawu (giocatore à la Gelabale anche se con qualche cm in meno, molto quotato da numerosi siti di scouting) o su reboff, il risultato è che la Francia viene tenuta a 11 pti nel quarto, e i 13 dell’Italia fruttano un altro piccolo mattone di vantaggio: 30-26, con anche una bomba del naturalizzato Lipusor. Tra le cose-che-devono-accadere perché l’Italia abbia chance di W figura la doppia cifra di Fontecchio: a metà ne ha 7, in media ottimale. Non male nemmeno quello che sta accadendo dall’altra parte di Lignano, al PalaTenghil, dove la Croazia sta perdendo, di 4. Applicazione molto minore da parte italiana ad inizio del terzo quarto, e, sommata alle consuete difficoltà offensive, apre le porte nei primi 100 secondi al 6-0 Francia che obbliga Sacripanti al TO. La barca si raddrizza: 38-35 Italia su tripla di Laquintana a metà terzo periodo. Francia obbligata al TO. Tempo di guardare l’altro tabellone, e arriva la buona notizia: Belgio +11. Il settimo punto di Vencato dona un +7 ai ragazzi di coach Sacripanti: se l’Italia trova un minimo felling con il canestro, per la Francia potrebbe diventare davvero dura, poiché i Francesi non hanno una difesa tecnica né particolarmente applicata, ma confidano nella loro eterna superiorità fisica. La previsione è confermata: canestro di Laquintana, tre punti di Vencato (11 pti nel quarto, fin qui scoreless), e arriva il secondo TO francese: 47-35 (ma Croazia sotto 61-46). In uscita dal TO Luwawu molla un piccione viaggiatore da tre punti che nemmeno tocca il ferro, ma sul possesso successivo, essendo puro talento con poca coscienza ma molto ego, prende, tira, segna la sua bella tripla e sancisce il 48-38 che chiude il terzo quarto. Nello stesso frangente, -13 Croazia. L’inizio dei vari periodi è sempre offensivamente complicato per Azzurra: 134secondi senza segnare, con la Francia a -7, inducono Sacripanti al TO. Poco utile: altri 2 minuti senza segnare, e vantaggio ridotto a 3pti: 48-45. Ci sblocca Fontecchio, con un longlonglong two. Purtroppo resta il solo canestro a fronte di altri errori e perse, così che per i Francesi è possibile il riaggancio a 50, subito rotto da un canestro di Laquintana, bissato da una grande difesa che obbliga Luwawu al fallo in attacco…..e la Croazia tocca i 20 di svantaggio. A 120 secondi dalla fine 54-52, due liberi di Laquintana. Akele stoppa, ma Fontecchio non segna, e Vencato manda il francese Rozenfeld in lunetta: 54-54. Fontecchio prende fallo da Cornelie, e il lungo francese è fouled out, ma Simone ne infila solo uno. Il possesso che offre all’Italia il +3 con 14sec7dec da giocare è epico: nasce da una grande difesa, vede due penetrazioni di Laquintana con errore, sul primo prende lui il rimbalzo, sul secondo lo prende Akele che finalmente segna. Vencato fa fallo ma non voleva, e oltre ad essere il suo quinto si fa pure male. Rozenfeld mette solo il secondo, e con 11 sec da giocare inizia la guerra dei tiri liberi. E Croati a -17. Akele fa 0/2 dalla lunetta, l’Italia vince una grande partita, e non escedall’Eurobasket casalingo.