Non capitava da Novembre un doppio turno con sole W per le Italiane.

1 – FUCK YOU. Le parole rivolte al ref Robert Lottermoser da Scottie Wilbekin dopo una decisione sbagliata: secondo tecnico, espulsione. È il caso di dire: Scottie, uno di noi. Non tanto e non solo per la decisione in sé, ma per l’atteggiamento del ref. Negli anni ’80, spesso inutilmente celebrati tra i canestri, una cosa i refs non potevano fare: continuare a fissare i giocatori. Era una cosa che bloccava le carriere, ora pare essere prassi.

2 – TANGIBLES. Nelle due W settimanali della V-BO hanno recitato ruolo determinante le cose intangibili che in realtà sono tangibilissime. Concentrate in particolare nei primi quarti. La difesa generale ma in particolare di Hackett su Vildoza nel 1’q vs la StellaRossa, l’ASVEL silenziato all’inizio. Pajola che corre tutta la diagonale del campo dopo una tripla angolare dall’angolo (sbagliata) e ruba un canestro fatto a DeColo; Hackett che doma in post-basso il 221 cm Fall. Portano la formazione a sostenere roba più evidente come i 9 ass in 24 mins di Teodosic vs gli Slavi o i 21 (13 nel 2’q) del Beli in Francia. Nelle ultime 5, Belinelli ha quasi 15 di media con 13/19 da 2, ed escluso il brutto 1/7 vs Belgrado, 11/25 da 3. Due W: Jaiteh 40 mins, Mickey 35.

3 – 11 e/o 12. Nella classifica cortissima al centro ben 6 squadre sono racchiuse tra i bilanci di 12-11 e 11-12. La più in forma al momento è il Partizan (8-2 nelle ultime 10), le messe peggio paiono EFES (4-6) e Zalgiris (al quarto ko di fila). Tenendo presente che fatico a immaginare i Campioni fuori dalla post-season (anche se sono in piena involuzione, vedi sotto), resta necessario che le inseguitrici (tra cui la V-BO) facciano un salto di efficacia. Continuando col ritmo avuto finora, che porterebbe a un 5 W / 6 L, non si fanno i PO.

4 – SHABAZZ. Da pronunciare con tante A e Z alla fine e voce Motown. Meglio la prima della seconda, ma 2 W per Milano e finalmente un po’ di basket normale. I fanatici di segnalini e linee di passaggio, di timing e spaziatura difensiva, dovrebbero tenere presente quello che i veri guru dicono: Basket it’s not rocket-science. Napier non è un miracolo, e per esempio si è regalato un bello 0/8 dal campo vs la StellaRossa, ma ha portato un po’ della elementarità che tanto mancava all’Olimpia: vedremo se dura, perché temo le complicazioni Messiniane, sempre in agguato. Intanto, con la leggerezza i minuti decenti e una vera pg, Voigtmann è andato 11.5 + 6.5 nelle due W settimanali, 1 sola persa in 45 mins; mi ci gioco i c……. che Messina ha letto prima questa stat di tutto il resto.

5 – PAPA del PIREO. OLY in grande forma: certo conta il divino Vezenkov, ma la brillantezza vera viene raggiunta dai Greci quando si accende il talento un po’ vecchio e un po’ zoppo d Papanikolao. Non si deve guardare alle stats, ma all’efficacia e alla capacità di trascinare. Una franchigia che sa davvero mettere in campo ANCHE la propria storia ogni volta che gioca, come il Pireo, diventa ingiocabile quando gli alfieri rendono al massimo possibile. Quante volte, per esempio, pur giocando 9 mins, l’ultimo Spanoulis lasciava il campo parendoci lo MVP della gara? So che non è tecnica o tattica, tutto ciò, ma l’Olympiacos è anche questo, si gioca anche contro questo affrontadolo. La prestazione in trasferta con la palla per triplicare il Fener (46-16, il 48 sbagliato in appoggio da McKissick) e la cattiveria con cui hanno matato l’EFES, dando il proprio mattone per eliminare i Campioni dai PO (tutti sanno che, se poi ci arrivano, diventa un solenne rimpianto non averli esclusi) sono indice di una stagione che forse si avvia verso i destini più alti.

6 – EFES. Da quando è tornato, Larkin ha tirato col 50% dal campo solo in 2 gare su 7, e ha un rapporto ass/perse inferiore alla sufficienza del 1:2 (26:14). Nelle stesse gare, Micic ha 28/76 dal campo e una ratio ancora peggiore (34:19): per il Serbo sono stats quasi opposte al rendimento avuto durante l’assenza del figlio di Barry. A causa delle ultime 6-7 gare è scivolato da 2’ a 5’ tra i marcatori di EL, da 2’ a 3’ nella valutazione, da 2’ a 4’ negli ass. Ataman deve ri-registrare la convivenza tra i due: con entrambi a roster il bilancio è 1-6.

7 – REAL. Centimetri: 201, 203, 205. Ruoli: da 1 a 3. Il Real ha la possibilità (e nella W a Montecarlo la ha usata diffusamente) di schierare un back-court di altezza media cm 203: Hanga, Hezonja, Musa. Il vantaggio che i Blancos hanno su tutte le formazioni di vertice è la stazza, accoppiata a un non comune generale atletismo e alla possibilità di mettere quintetti enormi e omogenei. Aggiungete Yabusele (Cornelie) e Deck (Abalde) ai 3 citati, per una unit in grado di cambiare su chiunque senza cali di mobilità. Solo Pireo e Barca possono quasi pareggiare il Real, con poche eccezioni (la non-stazza di Kuric, l’atletismo non particolare di Sloukas).

8 – STELLA ROSSA. Pare finita la luna di miele di Nosferatu Ivanovic. Il coach aveva portato i biancorossi dentro la PO-picture, ma ora, dopo la disastrosa campagna d’Italia, il bilancio recente parla di 4 KO in fila, punti fatti media 71, punti subiti 79.5 per un calo delle quotazioni considerevole. Ora sono più vicini al Bayern che al posto 8, e la pattuglia di guardie slave, soprattutto Dobric che è un Nazionale, pare nascondersi troppo dietro al talento di Vildoza.

9 – RISACHER. Dato che si parla sempre dell’assenza di veri giovani validi, ecco la nuova grande speranza francese dietro all’extraterrestre Wenbanyama. Zaccaria Risacher gioca pochino ma gioca (11 mins di media anche se in solo 13 gare su 23) con media di 3.5 + 1.5 e poche palle perse (7 in 152 mins), qualche acuto come i 10 pti con 4/4 da 2 nella W casalinga vs il Fener. Talento più difensivo che offensivo, almeno ai livelli EL, per come vedo io le cose.

10 – LESSORTEIDE. Secondo per valutazione (20.8), primo per rimbalzi totali e offensivi (7.2 e 3.3: la parte pazzesca è qui, il 40% dei rebs presi in attacco), quinto per stoppate (1).