Ho voluto attendere almeno il primo verdetto per il primo decalogo dei Playoffs di EL: si è aggiunta anche la finale di EuroCup.

1 – OH, PABLO. Brutta notizia in chiave Olimpia. Pablo Laso non è più disponibile. Bayern da subito come ottava nel PowerRanking del prossimo anno.

2 – EUROCUP. Avevo pronosticato Spagna vs Turchia, così è stato: GranCanaria batte Ankara nella finale di EuroCup, gara orrenda con 4 quarti su 8 da 12 pti o meno. GC in EL, Turchi forse. Ad Ankara 3/5 del quintetto base erano transitati in Italia, Jerian Grant è stato anche lo MVP del torneo. Non così orrendo, quindi. Le due squadre erano nello stesso girone iniziale: anche ECA ha punti da perfezionare.

3 – SQUALIFICA. Credo si debba smettere di vedere lo sport in ottica “federale”. Molti commenti sulle sanzioni relative alla rissa (non “mega”, ne abbiamo viste molto più intense, popolate, lunghe) RMA-PAR criticavano la EL per eccesso di morbidezza. Un solo particolare stona, invece, a mio parere. Riflettiamo. Se il Real rimontasse, avrebbe 5 partite da giocare (remuntada + F4): la rissa ha avuto come protagonista maggiore Yabu, la rissa si è svolta nella stagione presente, Yabu ha smesso di giocare la presente stagione. Perché punire giocatore e squadra per il prossimo anno su un fatto eccessivo ma puntuale, collocato in un tempo e luogo determinati? AKA: perché la EL dovrebbe darsi una zappata sui piedi per la prossima stagione? Sarebbe un modo di pensare federale, degno della antiquata, inefficace, spesso ipocrita FIBA. Non è doping, non è puntare sulle partite, non è altra roba che infici passato o futuro. Le altre sanzioni sono commisurate all’evento e proporzionali alla squalifica di Yabusele, eccetto che manca un giocatore. Il fallo era “durante il gioco” ma non era “di gioco”: Llull ha agito per frustrazione e carenza di manhood, commettendo IN gioco una scorrettezza FUORI dal gioco. Andava punito anche lui; senza contare che DI FATTO il suo fallo ha scatenato tutto, e chi inizia va punito sempre.

4 – LOYD. Si potrebbe dire sia l’ultimo derivato dal triennio magico della StellaRossa, che in 3 anni consecutivi ha sdoganato / contribuito a sdoganare Zo Brown, Punter e Loyd. Forse il meno cattivo dei 3, il meno continuo, non certo inferiore per talento. I 33 in 26 mins per fare rientrare in gioco Montecarlo dopo il KO di #1 sono l’ennesima prova. Ha ribadito poi con 15 e il 50% da 3 dando grande impulso per il recupero del fattore campo in #3 a TelAviv. Le % degli “altri” sono fondamentali per lo ASM, dal momento che nelle ultime 13 gare Mike James è 15/57 da 3.

5 – VERDETTO. Il Barca ha avuto come top-scorer nelle tre gare sempre un lungo, Sanli poi doppio Veselj. Dice di come lo Zalgiris non fosse strutturalmente adatto a contrastare le altissime vette EL. Solo il fantastico Iggy, tra i Lituani, ha avuto buone prove in tutte le partite: la squadra le ha perse per 41 totali, lui è solo -3 di plus/minus. Forse è il più EL-altrove-ready della manifestazione.

6 – L’AUSTRIACO. Nel 40% delle sconfitte stagionali il Pireo è stato arbitrato da Robert Lottermoser, sempre come capo-crew. Ok, gli arbitri di EL non sono moltissimi, ma considerato che parliamo di uno dei peggiori 3 del lotto, e si tratta di 4 partite a settimana non di 9 (quindi più scelta, in teoria), c’è da farsi venire brividi e sperare di non ritrovarlo. Il KO di #2 vs il Fener è maturato per un’esplosione offensiva da 30+ in un quarto (con gran tempismo, l’ultimo) che non si vedeva da 11 parziali da parte dei Turchi (ultimo quarto nel derby vs Efes, round 33). Aggiungete 14 perse dei Greci (differenziale a -8) vs le sole 7 (diff. -1) del Fener. Poi è arrivata #3.

7 – LA TERZA. Una delle partite di EL più belle di sempre, sarebbe da scriverci un trattato. Provo a isolare alcuni aspetti cominciando dai punteggi dei quarti. I due degli inizi dicono 37-22 Fener; 2’Q + 4’Q sono 50-34 Pireo. Nel modo di ruotare gli uomini tenuto da entrambi i coach (rigidi, un po’ schematici a seconda dei quarti, con maggiore rigidità da parte di Itoudis), significa che i periodi a prevalenza Calathes / Jekiri nel Fener hanno dato esiti molto superiori a quelli con prevalenza Edwards / Motley. Quando si sono mescolate un po’ le rotazioni (nel 4’Q soprattutto a partire dall’ingresso di McKissick per OLY), Batzokas, come spesso accade, si è mostrato superiore al collega di turno.

8 – VEZENKOV. Alla fine 17 + 4, ma gli aspetti da sottolineare sono palleggio e difesa. Nel secondo tempo ha segnato 9 pti con 1 palleggio. Come John Wick, che nell’ultimo film ammazza 400 persone e dice max 300 parole. Oltre alle scorribande fuori spartito di McKissick, è stata la difesa di SV a girare la gara mettendo il mattone in ogni canestro del 13-0 del Pireo (durante la gestione Edwards dei Turchi). Nell’ordine: 1 rec, 1 palla tolta dal ferro, 1 difesa su Guduric, 1 rec, 1 schiaffo per ottenere un reboff da cui i punti 9+10 (pareggio dopo il -10), infine la tripla del vantaggio 64-61.

9 – SLOUKAS. Dopo la leggendaria #7 di Steph Curry nei PO vs Memphis, Sloukas ha imitato Steph, riportando sotto i suoi con le penetrazioni. L’uso del ferro come protezione non è una virgola estetica, ma un fondamentale e lui lo ha usato magistralmente nel momento in cui OLY stava cedendo alla difesa della combo con Jekiri nel Fener. Tre penetrazioni mostrando anche atletismo e usando l’alto lato del ferro, esattamente come faceva il suo mentore Spanoulis. La tripla della W al buzzer è quasi ordinaria, rispetto alla gestione precedente.

10 – FALL / BLACK. La rigidità dei quintetti a volte è necessaria per relativizzare alcune magagne. La differenza tra le due principali combo nel Fener è eclatante, ma anche i Greci non scherzano. Il centrone francese nei suoi 20 mins ha avuto -15 di plus/minus; l’ex Houston Rockets ha avuto sempre 20 mins ma +16. La W? Di 1.