Infine: tra un paio di settimane le F4, ma i bilanci si fanno prima degli eventi finali.

Non amo dilungarmi in sentimenti e roba del genere, quindi dico solo GRAZIE a tutti voi aficionados che avete letto, seguito e commentato Il Decalogo di EuroLega e qualche sua versione di diversa numerazione. Era il secondo anno di questo format e grazie a voi è andato molto meglio dell’esordio, inoltre è stato davvero divertente, e gratificante, per me rispondervi e condividere con voi idee e punti di vista sul basket.

1 – ESPN. Una delle case della NBA e principale emittente sportiva americana porterà le Final4 di EL negli USA. L’accordo dovrebbe prevedere anche la trasmissione delle gare della prossima stagione, anche se rimane incerta la modalità. Se dovesse essere davvero pura diretta, e l’offerta non fosse inglobata in qualche piattaforma di qui, potremo constatare come la professionalità, l’esperienza e la capacità di attrarre di ESPN siano molto superiori alle medie europee. In ogni caso l’accordo è una ulteriore dimostrazione che ECA lavora avendo come riferimento gli USA e la NBA.

2 – QUINTETTI. Si sta votando tra i fans sul sito EL lo MVP stagionale. Incredibile ma non troppo (quando la cosa viene lasciata ai soli tifosi: trequarti di Bosnia starà votando, come accadeva in Georgia per Zaza Pachulia NBA AllStar) Musa potrebbe prevalere su Vezenkov, quando ho controllato era avanti di un 2% di voti. In ogni caso ecco i miei 3 quintetti All-EL. Primo: Sloukas Punter Vezenkov Yabusele Lessort. Secondo: D.Thompson Musa Colson Mirotic Tavares. Terzo: Micic Laprovittola Walkup Clyburn Gillespie. Il terzo è smallball perché non ho voluto scegliere escludendo una delle tre guardie.

3 – SACRAMENTO. Coach Mike Brown era a #5 al Pireo. Scopo evidente guardare dal vivo Vezenkov, anche se l’allenatore dei Kings, essendo part-time coach della Nigeria, ha un interesse generale nel basket extra-NBA. Un giocatore primo per punti e secondo per rimbalzi nella seconda lega al mondo interessa per forza. In questo caso ho le solite perplessità sulla velocità del giocatore rispetto al livello-NBA, ovvero un livello non da 10 mins oscuri a partita. Però, e sono cose che gli staff NBA adorano, tornano buoni a Vezenkov i 9 pti con un solo palleggio messi nel secondo tempo di #4. Spot-up shooter per definizione, e se tiene le % alte…

4 – SACRAMENTI. Quelli che sta ancora tirando coach Obradovic per essersi fatto rimontare 17 punti, e averlo subito da Rodriguez. Davvero un’occasione sprecata per il Partizan. Il prossimo anno uno dei difetti palesati nella serie col Real sarà giocoforza minore: esperienza. L’altro va curato sul mercato: il Partizan ha giocato una super stagione senza una pg decente. Madar è un bel giocatorino, ma appunto prevale lo –ino: maturerà anche lui, ma sembra di quelli costituzionalmente troppo estemporanei e prigionieri dei propri notevoli mezzi fisici; Avramovic è un volenteroso da antologia ma non sarà mai una pg. Il “non vera pg” riguarda anche Exum e Punter: 17 di vantaggio con Calathes o Satoransky non li sprechi a nessuna latitudine.

5 – LUNGHI? In vista delle F4 il Real potrebbe aver perso anche Poirier, di nuovo infortunato anche se non si conosce la gravità, e Rudy uscito dopo un fallo durissimo di Exum. Poi c’è la squalifica di Yabu. Non mancano le possibilità di riempire il roster, ma (come testimoniato dal forzato impiego del 19enne lungo N’Diaye, comunque positivo in #5) il vantaggio di stazza del Real nei confronti di ogni altra formazione si è notevolmente ridotto.

6 – PACCHETTO. Proprio il pacchetto dei lunghi del Barcellona, in questo momento, pare superiore a quello del Real. Il solito (io davvero non ne posso più…) Clàsico vede questa novità: sulla carta i blaugrana da Mirotic in su sono superiori ai decimati lunghi madridisti. Però, esattamente come il son of a bitch Llull è stato determinante per fregare il Partizan, così il son of a bitch Abalde potrebbe esserlo per fregare il Barcellona. Non mi sorprenderei se nella semifinale dovesse rivelarsi decisivo DaSilva.

7 – LOYD. So che da poco gli ho dedicato un numerino, ma la sua serie merita un ulteriore spazio. Nelle due sconfitte di Montecarlo, lui ha segnato 3 di media con 0/8 da 3, nelle 3 W 23 con 11/18 da 3 compreso il 3/3 di stanotte in #5. Continua lo slump stagionale di Mike James da 3, stanotte 2/10 portandosi a 17/71 nelle ultime 15. Ciononostante, considerata la relativa rottura di balle da lui generata nel locker, questa può dirsi la migliore EL giocata da MJ de noantri nell’ultimo decennio.

8 – BLACK. L’OLY ha nel roster il 223 Fall, che a prima vista, in ipotesi Finalissima, sembra ideale per opporsi a Tavares. Il lungo Francese ha ovviamente dei punti forti, dato che gioca al Pireo, ma è molto distante per sagacia e mobilità dal suo avversario. I Greci hanno però davvero un lungo che incarna la tipologia bestia nera di Tavares: è Tariq Black, che è potentissimo e largo, per pura complessione fisica genera attorno a sé più spazio. Se davvero sarà OLY-RMA, molto del risultato dipenderà da questo match-up.

9 – ITOUDIS. Out Wilbekin, Bieljca, Booker: non semplice la situazione con cui il Fener ha affrontato i PO. Tuttavia, a ben guardare, Wilbekin non aveva inciso molto in stagione, così come il Serbo, e anche l’assenza di Booker è stata relativa: Itoudis ha fatto fatica a regalare minuti a due lunghi (Motley e Jekiri), difficilmente Booker avrebbe avuto molto campo. I Turchi sono tornati, al terzo anno dopo l’addio a Obradovic, a una versione di squadra coach-centrica: e sono quasi tornati alle F4. Il cedimento nel secondo quarto di #5 è stato significativo e guidato, anche, da qualche scelta non chiarissima del coach: l’uso eccessivo di Hayes-Davis e Guduric contemporaneamente in campo rafforza la difesa in quel momento, ma la indebolisce nel procedere delle rotazioni, durante la gara.

10 – KATASH. La stagione del Maccabi è stata positiva. Nuovo coach e F4 sfiorate l’anno dopo un severo repulisti nato da una stagione orrenda anche nello spogliatoio; anzi, facciamo un biennio. Fallito il pensiero-Zizic, il pensiero-Bender, fallito affidarsi a volpi consunte o discutibili come Nunnally o D-Will, fallito l’affidarsi a Sfairopoulos e finita la Wilbekin-era. La scelta della soluzione interna (da sempre il meglio per il Maccabi) in panchina si è rivelata vincente: non solo per tradizione favorevole. Katash ha saputo anche trovare giocatori giusti sul mercato: alcuni nuovi per la EL come Colson, altri in cerca di rivincita come Baldwin; il primo è forse il rookie of the year, il secondo il come-back of the the year. Allenarli, sì certo: ma devi anche saperli scegliere.