La situazione da metà novembre è diventata sempre più nera per le italiane: Milano non riemerge e Bologna non progredisce.
1 – ULTIMI POSSESSI. Messina nel post-partita del KO vs il Pana: “Non siamo stati lucidi nel finale, gli ultimi possessi offensivi sono stati di scarsa qualità”. Nella lotta contro/manipolazione della “sintassi” che contraddistingue molte delle dichiarazioni recenti del coach dell’Armani, questa merita un bel posto. Perché sì, vero, gli ultimi possessi a Oaka sono stati penosi; però, trattandosi di offense, non ha senso isolare il supplementare o il secondo half vs il Pana: è tutto l’anno (minimo) che l’attacco Armani fa schifo. Porre l’accento sull’episodio ateniese senza rimarcare “as usual” è manipolatorio e tristemente assolutorio.
2 – DATE A ETTORE. Da un altro lato, bisogna dare al coach quel che gli appartiene. Non è andato a pesca, sta lavorando per fornire soluzioni alternative al suo attacco. Sono aumentati come numero e come mission (andare al paniere, non solo ribaltare il lato) i possessi in post-basso, lunghi compresi. Sono aumentati i giochi alto-basso lungo-lungo: questo è un pregio che nasconde un difetto. Nella situazione di palla a un lungo in lunetta o dintorni (i fighi dicono: short roll), ora i milanesi cercano il secondo big nel pitturato (di solito proveniente dal lato sx dopo blocco della sg): ciò accade perché il gioco consueto (aprire la tripla) non sta funzionando per manifesto smarrimento dei mirini a lunga distanza. Sempre per dare a Ettore quel che è suo, a pesca c’era andato prima, al momento di scegliere il personale per la stagione.
3 – CAMPAZZO / JAMES. Mentre il tifoso medio (simile a quello romanista dal calcio: rende molto più difficile vincere, ask Capello Fabio) sta ricominciando a rimpiangere Mike James (sulle pg milanesi pesa una maledizione, ma non proviene dal ciaociao a James: bensì da quello a Omar Cook molto prima), le voci su Campazzo diventano per fortuna meno minacciose. Ma come: da Pangos a Campazzo??? Oltre al fatto che la pista calda è biancorossa ma belgradese, pare che il nano argentino voglia aspettare la dead-line NBA del 10 gennaio.
4 – INTELLIGENZA. In mezzo alla burrasca dell’Olimpia, iniziano a emergere altri dati riguardo i giocatori. L’intelligenza cestistica di Davies è il vero motivo (più del fisico non stagno) per cui Jasi non lo voleva più vedere. L’incapacità di Ricci di frenare la corsa sugli aiuti è imbarazzante. La stazza conta: tra tanti infortuni Alviti va messo in campo sempre, perché nel suo ruolo ha la stazza di un giocatore di EL, più di Baldasso, Certe guardie, a prescindere dal loro talento, sono costruite per la EL, e vanno messe in campo. Uno così potrebbe essere anche l’ormai dimenticato Fantinelli. Il talento, in tempi magri, viene dopo il fisico.
5 – NOVE. Sono diventate nove le sconfitte consecutive delle nostre formazioni: 4 della V-Bo, 5 dell’Olimpia. Ultima W la passeggiata bolognese su Valencia, 17 novembre.
6 – MONTECARLO. Sono cosciente del valore del roster monegasco, anche se credo stia giocando in una sorta di trance di onnipotenza, però non riesco a credere fino in fondo alla squadra nel suo complesso: uno dei giochini più divertenti è aspettare la grana che Mike James pianterà. Ha già (ri)cominciato, ma solo nella Ligue. Intanto, complice “Nique Wilkins” Tavares, James ha infilato il gioco da 4 che ha dato allo ASM una gara già vinta dal Real, prima della p….del lungo Blancos.
7 – 117. I punti segnati dal Pireo nel paniere della V-Bo. È un record EL nuova formula. Poi però vai a vedere una cosa: chi si è fatto male tra i virtussini. Pajola (spalla) e Ojeleye (polpaccio) hanno avuto rispettivamente 8 e 4 mins di gioco. Quindi sì, figuraccia: ma senza i due top difensori della formazione.
8 – MICKEY. Giocatore che non ho mai amato, nemmeno quando stava nei Celtics che, per me, fanno diventare sacra qualsiasi cosa. Tipico asso da gara inutile, tipico giocatore che più o meno si salva sempre se guardi le stats, ma non incide davvero. Inoltre non è né un 4 né un 5, costringe i suoi allenatori a determinati equilibrismi sul suo ruolo tra off e def per tenerlo in campo. Per causa sua (e di Scariolo, of course) la V-Bo sta facendo giocare poco uno dei pilastri dell’ultimo triennio: Jaiteh. Che è un 5, è una vera forza offensiva se ben rifornito, e difende. Mickey stoppa e basta, difesa poca. Che Jaiteh giochi 19 mins/gara in EL mentre Mickey 26 è una delle cause delle difficoltà virtussine.
9 – SPAGNA. Settimana dura. Fuori le Furie Rosse dai Mondiali di calcio e doppio KO in EL. Con colpe che rendono meno preoccupanti, non meno gravi, le due sconfitte. Il Real aveva vinto, ma si è suicidato. Il Barca ha perso di 1 all’ultimo secondo, era +10 a metà terzo periodo poi si è lasciato rimontare fino al game-winner di una vintage edition di Nando DeColo (19-4-3).
10 – UN TERZO. La classifica pare corta perché sono abbastanza poche le gare giocate; al tempo stesso 12/34 sono già più di un terzo della stagione. E dopo tanto penare, dubitare, giocare senza Larkin eccecc: chi è 6’ con una sola sconfitta in più di Barcellona, Real e Pireo? Ataman. Come nel turno precedente, Efes trascinato dagli estemporanei Big3 Micic (19) Clyburn (17) e soprattutto Beaubois (20): lo Zalgiris-sorpresa (ancora nella Playoff-Picture) massacrato di 26 a Kaunas. Triplete in arrivo.