Settimana positiva, finalmente, per le formazioni italiane: 3 W su 4.
1 – ECCEZIONALE. Non è sempre indice di positività. È ovviamente positiva la W di Milano vs la StellaRossa, ma per vincere si sono dovuti sommare fattori non usuali. Quindi sì, eccezionali i 7 assists di Brandon Davies e le scelte (quasi) sempre oculate da lui compiute. Ma quante volte in una stagione può capitare? Può una formazione di vertice riposare su una quasi doppia cifra in ass da parte di un 5? Nota: nelle 12 gare precedenti il nostro aveva 13 ass totali…
2 – TEODOSIC. A proposito di eccezionale. Tra le chiavi della W della V-Bo sul Maccabi, anche una tranche di gioco MAI PRIMA messa insieme da Teodosic. La gara si è ribaltata quando il Serbo ha infilato 4 giocate consecutive IN DIFESA. Recupero (su Brown) + stoppata (su Colson) + recupero (su pallone lobbato in area) + rimbalzo difensivo con vero tagliafuori. Da -4 a +5, e si era all’interno degli ultimi 4 mins di gara.
3 – 1036. Sono i punti subiti finora da Milano e rappresentano la (ennesima) dimostrazione di due fatti. Primo: l’inutilità dell’epica della difesa che nell’era Messina è diventata il segno distintivo dell’Olimpia, sia in pratica che nella narrazione. La squadra che subisce meno punti di tutta la EL è ultima/penultima, a seconda di come si comporta l’Alba Berlino. Secondo: subire pochi punti non significa difendere efficacemente; in questo caso entra pesantemente in ballo il personale voluto da Messina: scegliersi in guardia due mis-match sempre perdenti come Pangos e Baron non è rischio da poco e deve essere supportato da altre qualità. Non lo è, o lo è episodicamente: la prima gara davvero buona di Baron in EL ha coinciso con la fine della siccità, ma appunto si tratta della prima eccellente su 14.
4 – ZO. Qualche passaggio a vuoto capita anche a lui, contro Bologna, al di là delle cifre, è stato dannoso. Ma due giorni prima, a Milano, aveva dimostrato perché è una delle prime pg di EL. L’ultimo quarto è stato suo dominio, ha segnato a piacimento contro ogni tipo di difensore e difesa. A Bologna però gioca Hackett, e Zo si è accorto molto bene della differenza.
5 – BASKONIA. La squadra più cambiata (in+) di EL rispetto la scorsa stagione. Da riuscire a malapena a scavallare quota 60 (e spesso nemmeno quella, e a volte nemmeno 50), a formazione-spettacolo. Secondo attacco di EL (in pratica primo alla pari: 1180 vs 1181 del Fener), e grandi giocate. Merito del pacchetto di guardie: i nuovissimi Darius Thompson e Markus Howard insieme a Henry e Marinkovic. In attesa che Thompson diventi un top, si può dire che questa posse non ha 10 ma nemmeno 5: talento notevole, compattezza impressionante.
6 – COLSON. Altra guardia emergente, appartenente a differente tipologia. Quella dei 2 grossissimi. Non sono tanti perché non è semplice trovare delle sg così fisicate: il top-player del ruolo è Shields, Colson è meno raffinato ma non lontanissimo dal milanese, poi ci sono Ponitka (che dopo l’infortunio non è tornato quello del biennio 19+20), McKissick, Musa, Marinkovic e Brazdeikis. Quando in difesa il tuo 2 è anche solo ciò che resta di Ponitka, i cambi sono molto più tranquilli e non vedi la guardia avversaria sempre in post-basso a demolire Pangos o Baron.
7 – DUE. Settimana da 2 W per V-Bo, Barca, Baskonia. Da 2 L per Istanbul a entrambi i lati dei Dardanelli. Pesanti le sconfitte dell’Efes perché lo riportano ai margini della zona-PO: sono arrivate con punteggi quasi identici (78-83 e 79-82) e in corrispondenza di un passaggio così-così di Clyburn in particolare (8/28 nelle due) ma anche di Micic (12/29), rendendo inutili gli heroics di Beaubios e Zizic (30 e 20) vs il Partizan. Per il Fener poche conseguenze: sono sempre primi, ma senza Wilbekin hanno segnato sotto i 70 nelle due (68.5 di media). PS: se dovessi dire che Calathes e coach Itoudis paiono affiatati, non lo direi: ma è solo una impressione.
8 – CELTICS. Dal 2014 al 2021, Danny Ainge, CBO dei Celtics, ha di fatto creato la formazione che sta maggiormente incidendo nella NBA degli ultimi 2 anni: il mezzo è stata una politica di Draft oculatissima, che ha portato non solo ad avere 4/5 di quintetto tramite scelte, o 6/10 della rotazione principale, ma anche ad avere sparso talento per il mondo, EL compresa. Negli anni di riferimento, dai Celtics hanno iniziato la carriera questi cinque (un quintetto legittimo): Henry, Edwards, Baldwin IV, Yabusele, Mickey + Datome, Poirier. Ci sono squadre peggiori…aggiungo come sesto e settimo Datome e Poirier, transito non troppo proficuo da BOS, ma reale.
9 – MAM. Può essere una coincidenza? Certo, servono più dati. Ma, intanto, la doppia W bolognese è coincisa con il ribaltamento del minutaggio tra Mickey e Jaiteh (finalmente 21 a 15 PER il Francese) nella prima gara, e con l’assenza dell’ex BOS nella seconda.
10 – LESSORT. Non lascio passare più di una settimana (la scorsa) senza parlare del mio giocatore-feticcio 22/23: ecco come procede la Lessorteide. 1’ nei rebs totali e offensivi, 3’ nelle stoppate, 2’ per valutazione dietro solo il quasi ingiocabile Vezenkov.