1 – DETTAGLI. Non avere un TO a 17 secs dalla fine per calmare il fiato, disegnare un’azione, vincere la gara vs il Pireo; averlo, invece, a 8 decimi dalla fine e chiamarlo come ha fatto Bartzokas per evitare qualsiasi casino. Avere in campo il n. 2 e 8 della classifica EL di valutazione, che sono anche 6 e 13 tra i realizzatori, e averli insieme a un altro da 15 con 6/9 dal campo in serata: nessuno dei 3 ha lontanamente toccato boccia. Bolmaro ha un rapporto tra minuti/gara e assists di 2.04, Mannion di 2.23, Dimitrijevic di 3.05: chi dei 3 era in panchina? Mannion ha il rating perse/ass peggiore. Chi dei 3 ha tafazzato, rendendo di nuovo un numero congruo di secondi come fossero pochissimi? Una cosa vera ha detto Messina a fine gara: è una squadra con poco vissuto insieme. Si vede soprattutto in attacco. Ovviamente è necessario un centro, uno di cui Ettore si voglia fidare. Meno di 8 mins tra Gillespie e Diop non sono un inno a LeDay, ma la bandiera bianca del finale -8 a rimbalzo, uno dei motivi per cui l’Olimpia ha perso tirando il 63% da 2 e il 52% da 3: ma con 58 possessi contro 68. Il Pireo è squadra strana: 9 hanno giocato, solo 6 hanno tirato da 3, una guardia (Walkup) non lo ha fatto, solo 4 hanno segnato da 3 confermando la necessità delle “triple di sacrificio” di Fournier (3/12). Però eseguono come nessuno in EL. Le due azioni in cui hanno costruito il minimo vantaggio del 4’Q sono state perfette, e identiche (mannaggia Ettore…): 2 uomini su Vezenkov, (prima Shields+Mirotic, poi Bolmaro+Mirotic: misto di ritardo di NM ed eccessiva aggressività degli altri due), palla a Peters, paniere x 2.
2 – NEBO. L’assenza di Nebo è grave ma sempre meno grave. Con il passare delle gare l’Olimpia ha giocoforza trovato una natura differente, ora prevalente: la coppia di non-centri LeDay / Mirotic. Anche il diverso uso di Shields dipende dalla mancanza di un centrone: sono meno i blocchi grande su piccolo che erano l’inizio (e a volte il repeat) delle odissee offensive in cui SS frizzava 15 secs di attacco in 15000 palleggi. Però a volte il blocco del centrone serve. A volte = le ultime azioni. Potete osservare, anche al netto del non eccelso momento fisico di LeDay, quanto poco utile sia stato il suo blocco alto nel corso della tafazzata finale. Non è sempre colpa di Messina perché gli infortuni stanno tarpando la stagione di Nebo, ma il coach pare sempre un passo dietro alle evoluzioni offensive: nella NBA, ma anche in PBB e certe fasi delle tre guardie di Spanoulis o della offense del Pireo, il blocco piccolo su piccolo per liberare l’angolo opposto è pane ormai conosciuto; e se non hai centri…
3 – DUSKOPLASTIKA. Ha avuto una vita senza codino e con 2 Coppe dei Campioni vinte nella Jugoplastika dei sogni. Il volto sempre tagliato in un legno duro e “applicazione” come animale guida. Era il fratello maggiore che si incazza: Kukoc + Radja stavano buonini e concentrati. La fama di duro non è immeritata, ma gli allenamenti prima dell’alba o di 6 ore sono uno strumento, non una caratteristica. Ha vissuto e giocato con il fiore del talento slavo, è stato allenato e ha imparato dalla élite del kosarkasky: viene da uno humus diverso da quello degli allenatori italiani. Che in Europa e nel mondo sono più in voga dei giocatori, ma hanno qualche difetto di scuola. Scuola A: eccesso di motivazionismo, frasone ad effettone, psicocomplicazioni per spiegare/descrivere cose semplici (un po’ così il Trinca). Scuola B: la scuola del digrigno, lunga catena da Rubini a Messina passando per Gamba; non sei “vero” se non sei stressato, se non sei costretto a usare il bite la notte, se gli occhi sono dentro le orbite e non stai a sanguisuga sull’avversario. Guardate quanto sta ora distante Zizic dal suo uomo sul p’n’roll. Le guardie virtussine che difendono hanno spazio per girare intorno al proprio centro, il quale, essendo quel che a Bologna definiamo “giandone” (più difetti che pregi: lento, macchinoso, non reattivissimo) ha bisogno di spazio per (iniziare a) muoversi. Avendolo, guarda il caso, capita di stoppare una tripla di DeColo e riavere la palla per schiacciare in contropiede. Contro un lungo che non tira da 3 come Sako è più facile, ma in ogni caso: spazio. Lo stesso concetto che si usa per vivere: dammi un po’ di spazio!! Nell’era dello “spacing” è un fondamentale come il palleggio e il tagliafuori. La V-BO ha mandato a casa la squadra più in forma confondendo il regista Paris Lee e rendendo troppo solo l’immenso Maledon (peggiore dell’anno, ma sempre 25 di val) con una difesa liquida, che pare lasca ma blitza gli avversari, spesso grazie alla immensità di Pajola (sarebbe un linebacker/safety perfetto). Lui, accidenti a lui, ragiona e legge il basket molto meglio nella metà campo dietro, come avesse due cervelli differenti.
4 – HOME / ROAD. Solo 4 hanno bilancio vincente in trasferta: 2 FRA e 2 TUR. Con la differenza che le Turche sono orribili in casa: 4-4 Fener, 5-4 Efes. Le migliori a difendere il proprio campo sono Pireo e Bayern (8-1). A girone di ritorno iniziato, questi dati assumono veridicità: sono ottimista sull’Olimpia perché la classifica è molto più corta che in passato, tra chi è primo e chi è fuori passano solo 3 sconfitte di distanza.
5 – ZVEZDA. Solida on the road (5-5, come il Pana). Ha vinto 4 delle ultime 5, ha recuperato Bolomboy e acquisito John Brown, cui dovete aggiungere “dei poveri” ma al momento è la cosa più simile a Kyle Hines in giro. Bolomboy si è fatto male presto ed è tornato da poco, ma ha vinto 6 delle 7 in cui ha giocato: a 11+9 è uno dei centri che decidono davvero un match di EL. Guardando i puri numeri, la CZ ha difesa in linea (raggio di 30 pti subiti in più o in meno) con quelle delle prime 5 della classifica. Nelle ultime 5 gare citate per 3 volte Canaan (progettato per essere una delle maggiori opzioni offensive) ha scritto 0 (26-0-0-9-0): buon segnale vincere lo stesso, brutto segnale che l’egotico ragazzo scioperi quando capisce che giocherà meno di 15’ (7 tiri in tutto nei tre 0). Si tratta della squadra di EL con il baricentro più spostato verso i lunghi: Petrusev, Bolomboy, Brown, Giedraitis, Davidovac, Daum; tutti non tipici e usati (come venerdì) 4 più Kalinic in difesa e 3 più Kalinic e Miller-McIntyre in attacco. Sfairopoulos a volte è goffo e troppo tenero, ma non è basso il “rischio” di trovare entrambe le Belgrado in post-season.
6 – IL PIU’ SOLO. Kevin Punter ha sbagliato 5 tiri e perso due palloni negli ultimi 3 minuti di Barcellona – Zvezda. Un disastro. Però è allo stremo. Giocare in un Barca che ha Willy e Veselj come principali opzioni offensive significa, anche, venire chiamati a risolvere tutte le situazioni che si rompono. Ne conseguono calo delle %, della lucidità, della possibilità di incidere. Appena si esce dal gioco “per” i lunghi, al Barcellona si entra nel caos offensivo. Una delle cose che possono risollevare la stagione dei Catalani è non attendere il 15 febbraio (Finale di Copa del Rey) per esonerare Penarroya.
7 – INFORTUNI E PROBLEMI. Avere fuori Baldwin, Zagars e Pierre non è semplice. Ritengo il Fener n.1 di EL per profondità del roster, ma contro il Partizan ha dovuto mettere a referto ben 4 Turchi e usare per quasi 15 mins il 35enne Mahmatoglu che non era atletico nemmeno a 20 anni. Questi infortuni si innestano in un momento di crisi del Fener. Hanno vinto solo 2 delle ultime 6 (cioè dall’allarme in forma di gag lanciato da Jasi dopo la W a Bologna) e in 5 di queste gare hanno beccato una media di 91.4 con passivo medio 22 nei 4 KO. Il fatto che la principale arma offensiva sia diventato NHD, un attaccante costruito e non naturale, rende chiaro che poco sta andando nel verso giusto per i gialloblu. Il coach ha, per ora, capito poco di Colson, passato da 12.6 a 8 pti e da 5.4 a 4 rebs; sta rimanendo vittima della fragilità di Baldwin, che ha già saltato 5 gare, ed è in ritmo per perderne di nuovo 10-15. In più… è Jasi, ovvero, pur nella genialità, non uno che sappia come appianare un conflitto. Scintille in arrivo: se sarà fuoco purificatore o distruttore è pronostico impossibile.
8 – LW4. Dal Rd 13 al 15: 12/23 da 3; dal 16 al 18: 3/19. Spiegare così i dolori del Trinca è semplicistico, ma rende l’idea del problema offensivo che sta attanagliando lo ZAL. Si tratta di una formazione con impatto fisico molto ridotto: colma di ali di una certa stazza (ho sommato e poi diviso le altezze dei 6 giocatori in questione: 2.02 di media) ma quasi prive di gioco interno, se si esclude Smailagic. Iggy, anche, ha un gioco in avvicinamento ma si esclude da solo, perché ormai tutti sanno che da 3 spara solo sotto minaccia armata. Arrivano quindi le gare come vs Partizan: 22 tiri da 2 ben mirati (63%) ma il grosso della produzione da 3 (38 con il 31%). Si tratta di ripartizione troppo squilibrata e, se la mira non va, è notte.
9 – ASM. Spanoulis è 5-2, sensibilmente meglio del 7-4 di Obradovic. Il Monaco lascia ora una sensazione di potenza e facilità che la squadra allenata dallo Slavo non ha mai avuto, nemmeno nell’anno delle F4. Una delle perle della gestione Spanoulis è avere ottenuto i risultati e la testa della classifica avendo perso da 4 gare uno dei migliori: Alpha Diallo. Un’altra è la gestione, immediatamente introdotta, a 5 guardie pienamente coinvolte. Ha dato minuti a Tarpey e Strazel senza incidere su quelli di Okobo-Loyd-James. Gioca spesso con la tripla guardia e il monolungo, rendendo fondamentali Brown / Blossomgame di collegamento (in attesa di Diallo: metà gennaio?) e togliendo qualcosa a Papagiannis, Motieiunas e Jaiteh. Anche se sta slittando il ritorno (era per metà dicembre), prima o poi arriverà Calathes, per un sestetto di guardie. Nick-no-quick e Tarpey sono 196 e possono opporsi fisicamente alle sf in molte situazioni. Un assetto del genere pare misurato per bersagli lontani e ambiziosi: per esempio, verso fine maggio, la combo Sloukas-Nunn-Grant/Brown del Pana.
10 – PRESTAZIONI SINGOLE. 10 con 2/2 dal campo e 6/6 liberi per Diouf (V-BO). Mitoglou ritrova minuti per il KO di Lessort e risponde con 15+9. Nella stessa gara: 14+13 per Voigtmann. Markus Howard ha ritrovato il tiro: 6/10 da 3 per 28 pti. Ho portato bene sia Hoard (MVP di giornata a 23-5-4 con 2 rec e nessuna persa) che a Duane Washington Jr: 27 con 14 tiri per guidare la W del Partizan vs il Fener, che ha avuto Devon Hall a 8 ass.