Seconda sconfitta del Real in un match con odore di Final4.
1 – UN QUARTO. Un quarto “da Milano” ha fatto fuori la V-BO in casa dell’OLY. Un KO al Pireo non fa mai onta, però la gara è stata buttata proprio come di solito fa l’Olimpia. Vantaggio netto, intervallo, ritorno in campo più che molle, poche idee in campo, anche meno dalla panchina. Belinelli opposto nel modo (0 palleggi vs palleggio ruminato) ma uguale al peggiore Shields nel causare disastri offensivi. Assenza di contromosse di Banchi al cambio di quintetto disposto da Bartzokas dopo the half: Williams-Goss in, e difesa greca che sale di 3 livelli. Beli monopolizza il pallone prendendo troppi tiri e solo ferri (0/7 in 5 mins è roba da panchina e discorsetto sul non obbligo di tirare sempresempre, ma non lo hanno panchinato); Hackett non riesce (anche a causa di Belinelli) a mettere nemmeno una palla in mano a Mickey, in teoria secondo realizzatore di quel quintetto e in teoria in vantaggio di mobilità su Fall. Una giornata di idee poche e lente capita, peccato si sia materializzata in uno scontro diretto che, QUEL quarto escluso, sarebbe stato vinto di 10. La Virtus ha vinto tutti gli altri 3 periodi. Troppa panchina per Shengelia e Lundberg nel 3’Q.
2 – ACQUISTI. Nel nerbo della stagione emergono impietosi i difetti strutturali e di numero di Bologna. Pochi, pochissimi esterni in generale, ancora meno se ne consideriamo età e atletismo / fisicità pura. Le squadre ora davanti si sono dotate di acquisti o cambiamenti adatti alle esigenze o mancanze dei vari roster, la V-BO no. Impresentabile Lomasz, che fa rimpiangere l’inutile Smith; e di Zizic e il suo effetto sulle squadre in cui arriva… si era detto. Lasciamo da parte Real e Barca, guardiamo le altre 4 davanti ai bolognesi, in particolare tra gli esterni. Al Pana hanno preso Nunn scaricando di fatto Vildoza, non Paperino; Montecarlo non ha avuto innesti ma aveva già 7 esterni, nessuno dei quali indegno, alla bisogna, di essere quintettato; OLY da 6 gare ha Mitrou-Long, che non arriva a 8 mins ma fa la massa necessaria per tamponare le assenze (Walkup giovedì) ed è una spanna o due sopra Lomasz-Smith; Fener ha cambiato coach e le nuove gerarchie hanno dato vita e qualità al centrocampo: Calathes in, Madar ridimensionato e quasi mai senza Guduric al fianco + Biberovic usato prevalentemente sul perimetro invece che da impossibile sosia di NHD + rimaneggiamento gara per gara, e non più predeterminato, dei minuti tra Wilbekin e Dorsey. La V-BO è rimasta identica a sé stessa, troppo.
3 – BARALDI. Ovviamente può dipendere da scelta societaria, e dal fatto che la cavalcata compiuta fino a metà gennaio non era prevista dal budget. Però, davanti a certe occasioni e a certi difetti così chiari (dunque risolvibili con buona certezza dell’esito), non si deve arretrare: non si sa se l’anno dopo sarà migliore. La guardia giovane e atletica era una necessità evidente. La brillantezza della squadra, ancora, cozza non poco contro la …eccessiva classicità della dirigenza. Baraldi, a parte essere un ex uomo di calcio (che non è mai un +) pare del tutto livellato al modello del piagnisteo sul denaro e del confronto con Milano. Solo che: conta l’Europa e la campagna d’Italia conta nulla, e in ogni caso Milano in questa stagione è dietro alla V-BO su ogni categoria e classifica. A parte il budget che blablabla… ma paragonarsi a chi sperpera non è ragione per non spendere in presenza, ripeto, di certe stagioni e occasioni.
4 – COY / ANTI-COY. Aggiornamento del borsino per allenatore dell’anno: Bartzokas e Ataman stanno facendo fiorire al momento giusto i loro pargoli, Obradovic monegasco lo merita per la lotta contro tutti e tutto che sta conducendo fin dal raduno, Katash per meriti derivanti dalla situazione logistica del Maccabi, Banchi sta perdendo qualche millimetro ma resta in corsa, e Jasi sta facendo talmente bene, ed è arrivato talmente presto, che lo considero nominabile anche se subentrato. Laso e Trichieri sospesi, e riammessi solo in caso di post-season. Ricordo che fa testo solo la RS perché nei PO basta un infortunio, o una rissa scatenata al momento giusto (ogni riferimento eccecc) per fare saltare tutto. Arriva invece il borsino dell’anti-allenatore dell’anno. Primo senza quasi eguali Ettore Messina, a debita distanza, con qualche ulteriore scusante per essere subentrato, Sfairopoulos.
5 – OBRADOVIC. A proposito dell’Obradovic di Montecarlo: non solo sta ricacciando in gola a non meno di metà della dirigenza la sfiducia platealmente dichiarata in estate, ma sta implicitamente mandando messaggi non di miele a quel lato del tavolo. I due acquisti più sventolati erano stati Kemba e Cornelie: sono professionisti leali ma nelle ultime 5 gare non superano i 9 mins di impiego medio (la pg) o superano di un nulla i 10 (il lungo). Lo ASM è 7/7 partendo dal 19 gennaio.
6 – JAMES / NON JAMES. Rimanendo nel Principato è necessaria una menzione per un giocatore che non prenderei mai, mai, mai in una mia formazione. Eppure è appena diventato il primo realizzatore ogni epoca della EL.
7 – NEBO / NON NEBO. Uno dei possibili interessi di Milano per l’anno prossimo. Grande giocatore, dopo John Brown il migliore lungo per difendere (non solo sui cambi) sul perimetro. Però attenzione: sta giocando una stagione fenomenale (10+7 in 23 mins, 63% dal campo), MA insieme a Zo Brown (6.3 ass/gara) e Tamir Blatt (figlio del coach, 4.7 ass/gara), insieme a 3 giocatori (Brown, Baldwin, Colson) che lo precedono per pti segnati, sotto un allenatore in gara per il CoY: tanta pressione tolta dalle spalle di Nebo, quindi. Messo nel non-sistema di Milano…
8 – SANTI. Chiedere di: Rita, Giorgio Taumaturgo, Filomena (nella foto), Giuda Taddeo. I santi che presiedono alle cause perse / disperate / inspiegabili / impossibili. Stanno facendo un gran lavoro visto che l’Armani è ancora in corsa per la post-season, anzi: è più vicina ora di un mese fa. La W vs il Partizan non deve indurre a ottimismo sul gioco. Il 6/6 da 2 di Shields e i suoi 19, i 18 di Hall (mvp), i 19 di Mirotic senza un solo tiro da 2 a referto: erano serviti solo a essere meno 2, prima della scarica di Napier. L’ha vinta lui in solitaria, insieme a due azioni difensive consecutive (a 2:15 e 1:45 dalla fine ca) di Voigtmann: prima un raddoppio e recupero su Caboclo in quel momento contenuto da Hall, poi una difesa costringendo a tiraccio LeDay. Ovviamente il maniaco del controllo che possiede la mente di Messina ha fatto sì che il tedesco fosse panchinato (giochetto off/def che tanto piace al coach) a favore di Melli durante due liberi di Napier (pti 4 e 5 della scarica). Melli da 5 con Mirotic 4, nel possesso seguente “casualmente” il Partizan prende il reboff e Melli concede and1 a LeDay. E i 4 poveretti curvi a pedalare contro il destino e la inefficacia umana, aiutati anche dal fatto che, in questa stagione, nessuno è peggiore del Partizan nei finali strettissimi.
9 – SPAGNA. In questo momento 4 su 10 qualificate sono spagnole. La 8’ di EL è 9’ in ACB: la 9’ di LBA è Scafati, inutili i paragoni. La 4’ di ACB è una società che poteva essere in EL ma ha preferito non esercitare il proprio diritto per motivi di bilancio e dignità sportiva, non volendo competere sapendo di perdere e non volendo/potendo spendere quel che non era in cassa. Gran Canaria è uscita agli ottavi di finale di EC (vs il potentissimo Besiktas) però ha fatto una scelta da onorare in tutti i manuali di management sportivo. Le differenze sul campo tra i campionati nascono in certe stanze.
10 – REAL. Seconda sconfitta contro una squadra sorgente: dopo le psy-ops di Ataman, la sfida sui corpi. Il Fener di Jasi, come detto, ha spostato le pedine: ora ha Biberovic da 2 e a volte Madar non vede campo perché il pallone lo porta Guduric. Si tratta quindi di una guardia di 23 anni e 201 cm (come Musa e Hezonia) e una pg di 29 anni e 196 cm; il Real ha iniziato con Llull (190, 37) insieme a Campazzo (181, 33… e 181 è chiaramente una str…). Nigel Hayes-Davis sta diventando uno dei giocatori più determinanti: ha messo in grande difficoltà Yabusele, attaccandolo sempre. Il risultato è stato 17+12 con 5/10 al tiro per l’USA e 6+6 con 2/5 per il Francese.