Tra le prime sentenze del finale di regular season, l’addio dello Zalgiris alla lotta per la post-season.

1 – DÉBACLE. Bruttissima settimana per PBB: 2 KO e crollo al 7’ posto. Crollo in classifica ma non nel bilancio perché tra 4’ e 10’ la differenza è 2 partite. Quello che non ha funzionato, in primo luogo, è stato Nadir Hifi: 8/19 da 2 e 3/13 da 3 nelle due gare. Nella sconfitta vs Montecarlo (giocata di mercoledì: assurda la marcia forzata imposta alle Francesi dalla loro Federazione) si è avuta la peggiore gara di TJ Shorts, riassunta nei 5 ass su 5 perse, mai accaduto a uno che della pg ratio fa un punto fortissimo. Vicino ai minimi stagionali anche Tyson Ward: 5+3 e solo all’andata vs Milano aveva avuto 5+2 (e altra sconfitta). Ricordando che difficilmente Parigi potrà contare sull’ultima giornata in cui ri-affronterà il Fener, restano 5 gare per ritornare oltre la lineetta che significa PO.

2 – REGIA MILANO. Mirotic si è fatto male da solo, non pare grave secondo le ultime notizie ma il dato va sommato alle gare che già ha perso quest’anno, a quelle dello scorso anno e al fatto che quello stipendio comincia a non essere conveniente rispetto alle gare giocate: negli ultimi 3 anni di RS è a 74 giocate su 92, 20% di assenze. Gillespie era già caduto pesantemente due volte nel turno precedente, stavolta il contatto aereo con Devon Hall e l’atterraggio malefico lo hanno messo davvero KO: anche per lui nessun danno serissimo, ma un trauma cranico non è piccola cosa. Questi ennesimi contrattempi fanno passare in secondo piano un fatto ogni turno più evidente, relativo alla cabina di regia. La furia difensivista di Messina ha portato come sempre all’esclusione / ridimensionamento della pg migliore, col risultato che il più usato in pg nella prova offensivamente penosa offerta vs il Fener (che aveva giocato lunedì) è stato colui che non lo è: Bolmaro. Mai stato, come ben sanno al Bayern per es. Mannion sta soffrendo: momento di forma non eccelso, ma anche il solito regredire che i giocatori hanno quando provano ad aderire ai voleri di coach Nosferatu, e in ogni caso tipologia di pg diversa da Dimitrijevic. Che è un grande organizzatore, arrivato al limite di sopportazione della situazione. Minuti: 20 Bolmaro, 17 Mannion, 11 Neno. Punti per quarto: 19 18 19 20, media 19. Una squadra che non arriva a 20 pti/quarto non può tenere in panchina 29 mins la pg migliore. Perché “non difende”. In 11 minuti quanta colpa ha dei 100 beccati? C’mon…

3 – BALDWIN IV. Lo Evan Fournier del Fener. Solo più fragile, muscoli di seta nel bene e nel male. Le critiche sul carattere che vengono mosse al Francese sono le stesse rivolte all’esterno di Jasi. Nel doppio impegno con il recupero ha segnato 27 pti con 15 tiri, non è un mangiapalloni e in un sistema che gli può evitare extra-sforzi rende al meglio. Non solo per la possibilità di gestire il fisico: se si trova a giocare molto spesso in hero-ball (quello che gli veniva chiesto dal talento generale al Bayern e dalla impostazione della squadra al Maccabi), allora rischia di diventare ingestibile anche nello spogliatoio. Invece la assurda profondità dei gialloblu (fanno fatica a dare campo a Pierre, basta solo questo esempio) porta Baldwin a ca 21 mins tirando 6/9 da 2 e 4/7 da 3 in due gare. Chirurgia. L’unica cosa che ancora non gli è riuscita, elemento importante viste le ambizioni della squadra, è non sfaldarsi quando gli arrivano davanti OLY e Pana: sarà l’anno giusto?

4 – GUARDIE per MINUTO. Dopo 2 mins di 2’Q, Campazzo aveva 9 mins di campo e ancora 0 di tutto se non 2 ass, mentre nel Pana ancora doveva entrare Zo Brown e Jerian Grant aveva 11 minuti con tabellino in ogni casella inaugurato. Per dare spazio all’unico giocatore efficace che hanno in questo momento, i Madrileni devono più o meno zittire gli altri: Hezonia ha questo prezzo, in questo Real privo di costruttori. La sfida vs il Pana è finita nel 1’Q, col +11 del parziale; non era una delle gare messe nel programmino per strappare la post-season, ma è stata una esibizione di impotenza. A forza di giocare da “quasi centro” visti gli infortuni nel reparto, Mitoglou sta raddrizzando la sua stagione. Dopo più di 20 gare sotto la suff, nelle ultime 5 ha 12-3-1 con 5/8 da 3: la sua % da 3 è una delle chiavi per il Pana, lo sarà anche quando tornerà al ruolo di 4 puro. Llull è uno highlander, ma quando ha dovuto giocare 20+ in stagione il Real ha perso 3 volte su 5; il decantato “ritorno” di Feliz, uno dei tanti motivi del saluto a Smith Jr, si è risolto nel fargli giocare 3:56. Non solo dovranno arrivare guardie, ma dovranno pensare molto bene a che giocatori scegliere, questa estate: il problema del centrocampo madrileno non è solo chi manca, ma anche chi c’è. L’Argentino.

5 – MAMMASANTISSIMA. Sfairopoulos rimane al posto 6 grazie alla settimanaccia di Parigi, ma continua il dazio/pizzo che la sua mite personalità si trova a (dovere?) pagare a quella strabordante di Teodosic. Il giro negativo della gara è arrivato quando ha tolto tutte le guardie di colore dando il centrocampo a Milos e Dobric (da ammettere che in quel momento Nedovic era in panchina per un brutto atterraggio). Ovviamente non ha funzionato: è stato il momento in cui Carsen Edwards ha preso fuoco e la Zvezda, che aveva iniziato bene (3-12 dopo 4 mins), ha beccato 57-33 nei quarti centrali, rendendo vana l’ennesima produzione mostruosa di Bolomboy (12+19). Sfai soggiogato, insomma, sia da Milos che da Herbert, ma almeno fortunato: è ancora nella parte PO.

6 – 1 SERBO, 1 CROATO. Dejan Savicevic: il grande calciatore è nato in Monetenegro, ma quando la Yugoslavia era ancora una. Sergio Tavcar lo ha portato a esempio dell’atteggiamento tipico dei calciatori slavi: se per 3 o 4 volte ti dribblava mettendoti a sedere, aveva fatto giornata; aveva dimostrato la sua superiorità tecnica e quindi, per estensione, anche umana su di te, e tornava a casa tranquillo pure perdendo 5-0. Superiorità tecnica all’interno di un KO (penso che a lui bruci, però) è quella dimostrata da Shengelia sul povero Osman in 4 occasioni di seguito nel primo tempo di Virtus – Efes. Roba che uno con autostima già fragile smetterebbe col basket. Ante Zizic: quando non si hanno veri traguardi per cui giocare, se non quelli forniti dalla inflazionata fratellanza tra compagni di squadra + l’onorare il contratto e lo sport + un certo grado di amor proprio… vengono fuori le verità. Il Croato è un centro lento, svogliato, irritante. I CCCP cantavano “Non studio non lavoro non guardo la TV, non vado al cinema non faccio sport”: la cover di Zizic “Non segno non lavoro sul p’n’roll non metto i liberi non prendo rimbalzi”.

7 – TEST. Giocare vs OLY è un test per valutare la competitività e lo stato di progresso delle rivali. Il Partizan arrivava in piena corsa al Pireo, ma si è arenato: non è però affondato. Se, da un certo punto di vista, la gara (Oly come il Pana…) era chiusa dopo il primo quarto (seguono numeri), dall’altro lato i ragazzi di Obradovic hanno saputo reagire e metterci la testa (non la specialità della casa), provando a risolvere i problemi posti dalla difesa greca pur sapendo che non sarebbero riusciti a prevalere. Un bel messaggio fornito al loro allenatore. Vezenkov 17, 9 nel primo quarto; di squadra solo 36 nel secondo tempo, ma gestendo in maniera perfetta: 3’ e 4’ Q persi del minimo scarto e con lo stesso punteggio di 18-19; forse lievemente più preoccupante il fatto che negli ultimi 16 mins (appena arrivato il +20, 57-37) abbiano messo solo 25 pti. W comoda nonostante il 3/15 da 3 Fournier+Vezenkov. Tre in doppia cifra, uno a 9, tre a 8 per uno show di distribuzione in cui l’applauso più alto è arrivato per un assist (battuto da metà campo del Papa per Vezenkov). Ha esordito il re del buy-out Saben Lee: 9 mins senza tirare, 2 ass, 1 persa; Milutinov: no perse, 9 rebs 3 rec 1 soppata, comincia a essere il mio Difensore dell’Anno.

8 – CARSEN EDWARDS. Raramente un giocatore da quasi 20/gara è così lontano dalla ribalta. Una ragione esiste, però. Contro la Zvezda: 30 pti, ma 29 di valutazione; in stagione 19.9 pti, ma 16.2 di valutazione. Abbiamo già accennato a questa apparente contraddizione: la sintesi è che certi giocatori sono necessarissimi, ma vanno supportati perché, da soli, sfasciano in certa misura quel che costruiscono. Nunn 20.6 / 18.8; Fournier 16.3 / 13.5 e così via. Tra le sg (ali e pg, come Vezenkov, Mirotic, LeDay, Shorts, Campazzo hanno più chances di tirarsi su con ass e rebs), si trovano pochi giocatori in grado di essere ulteriormente propulsivi oltre alle segnature. Ecco perché sono ricercatissimi. Maledon per esempio: 16.5 / 20.4; Francisco (14.4 / 15.4, vedi pto seguente); Hezonia si tiene a galla (15.3 / 15.2) come Punter (16.5 / 16.1) ed è un grande risultato lo stesso; James nella sua seconda vita a Montecarlo è diventato quel tipo di giocatore (15.1 / 16.3), il cagnaccio Elijah Bryant ha 13.7 / 14.7 ecco perché è quasi più importante di Larkin. Il rapporto pti/valutazione è il motivo per cui il pur eccellente Carsen Edwards può essere sostituito da un altro, mentre il Bayern avrebbe molte più difficoltà a trovare un altro Weiler-Babb; quando trovi un Edwards e un NWB nello stesso corpo, è il momento di non farlo partire mai più.

9 – SMAILAGIC. Un punto mancante può arrivare da qualunque momento di un match, ma purtroppo per lui resta nella mente il libero su due a 1 minuto ca dalla fine. Stavolta la ripartizione tiri dello Zalgiris è stata nettamente sbilanciata a favore dei 2pti: 40 a 22; il motivo anche nella mira: 3/22, mentre dentro l’arco hanno tirato col 57%. La W del BKN non serve alla classifica dei baschi, ma affossa il Trinca. La prestazione da 2 pti e quella di alcuni giocatori come il citato Smailagic (11-2-2, in ogni caso l’unico a segnare con continuità nel finale) e Brazdeikis (17+8) dovrebbero fare riflettere il nostro coach. Nessuno dei due è infatti tra chi è stato particolarmente cavalcato durante la stagione, ma entrambi hanno potenziale maggiore dei minuti riservatigli. Anche per Trinchieri, con budget e roster più modesti di quelli di Milano, è arrivato il momento di chiedersi se le sue impostazioni non siano diventate leggermente fuori linea rispetto ai tempi. A parte la presenza minima e quasi casuale di Butkevicius e Dunston in fondo ai top 25 in recuperi e stoppate, è singolare come il solo uomo biancoverde a comparire in più di una categoria e in alte posizioni sia Francisco: pti, valutazione, assist, 3pti segnati; consideriamo come sia stata per lui una stagione altalenante e a volte limitata dalla presenza di LW4: il risultato è che un giocatore del genere avrebbe potuto essere più supportato o meglio usato, con un sistema di gioco differente. I Lituani, infatti, sono cestisti diligenti: se gli dici di difendere lo fanno, o ci provano; non nascono così però. Sono matti per definizione e attaccanti nati. Quindi, forse, è tempo di un piccolo spostamento dell’ago del bilanciamento off/def nel manometro del Trinca.

10 – CLASSIFICA. La situazione infortuni, purtroppo, penalizza Milano: la prossima settimana arriva la Stella Rossa. Il Real vincerà, l’Efes molto difficilmente e ci sarà una super resa dei conti tra Barcellona e Partizan, in Catalogna. Ritrovarsi con una sconfitta con la Zvezda, visto il successivo confronto col Real al Rd 31, sarebbe davvero una brutta cosa per l’Olimpia.