Due sudatissimi punti per la Fortitudo. Finale fatale per la quarta volta stagionale per Lecco. In estrema sintesi questo potrebbe essere in quattro parole il racconto della gara. Una partita tendenzialmente brutta, nervosa e costellata da errori anche pacchiani. Vince la squadra che alla fine trema di meno, vince la squadra che forse ha quel poco più di tecnica che in fondo, nelle gare punto a punto serve, eccome se serve! Montano, dopo una gara in chiaroscuro (più scuro che chiaro) fabbrica 9 punti negli ultimi due minuti di gioco. La mano del play biancoblù non trema, e con un 5/5 dalla linea negli ultimi 120” vince la resistenza di una coriacea Lecco, mai doma e con individualità interessanti.

Quello che si vede nei primi venti minuti è da libro degli orrori della pallacanestro: nei primi sette minuti la F scudata fabbrica la “bellezza” di 5 punti contro i 12 di Lecco. La squadra di Vandoni tira nel primo parziale con 4/14 dal campo, una miseria, con scelte a volte assurde e con errori da giovanile di basso livello. Lecco fa poco di più, arriva fino al +9 del 13’ (12-21) ma non riesce a dare quella spallata che avrebbe dato un’inerzia difficilmente ribaltabile dalla Fortitudo. Il solo capitan Negri sugli scudi non coadiuvato però dal capocannoniere Mascherpa e da De Angelis che chiudono il primo tempo rispettivamente con 5 e 6 punti. E la Fortitudo? Aggrappata a qualche soluzione individuale, aggrappata al solo Samoggia, finalmente concreto. Il primo quarto si chiude con soli 2 punti tra le squadre e questo è un bene per i padroni di casa.

Al rientro dagli spogliatoi la partita si anima. Mascherpa, De Angelis e Negri trascinano Lecco, che non trova più che un doppio fallo tecnico con conseguente allontanamento da Capitanelli. La Fortitudo resta a ruota con il solo Samoggia a tenere in linea di galleggiamento i biancoblu (21 punti sui 42 totali della squadra al termine del terzo periodo). Nota di merito per Leonardo Candi che, a soli 17 anni e in un momento molto difficile trova due bombe di grande importanza utilissime affinché Lecco non scappi.

Negli ultimi dieci minuti Lecco recrimina per alcune fischiate dubbie (un fallo antisportivo a Mascherpa e un atteggiamento arbitrale troppo rigido sulla difesa lombarda e non altrettanto su quella emiliana) ma, nonostante ciò non si scompone. Ancora De Angelis e Negri sugli scudi, per la Fortitudo il redivivo Raucci fabbrica un quarto di grande sostanza in attacco ma di altrettanta sofferenza in difesa. E poi Matteo Montano, ancora una volta match winner. Negli ultimi due minuti, con Lecco ancora a +3, si carica la squadra sulle spalle: segna, prende falli e non sbaglia un viaggio in lunetta, nemmeno quello a poco più di 10” dal termine. L’ultimo attacco di Lecco si spegne contro le braccia tese dei difensori biancoblù, cui segue l’urlo liberatorio dei 3.400 del Paladozza.

Appuntamento a domenica prossima quando, sulle tavole dell’impianto emiliano, la GSA Udine dovrà difendersi dall’attacco al vertice.

FORTITUDO ETERNEDILE – BASKET LECCO 66-64 (9-14) (22-24) (42-44)

Fortitudo Eternedile: Pesino n.e., Candi 9 (0/1; 3/3), Valentini 2 (0/3; 0/1), Grilli 1 (0/1; 0/6), Iannilli 4 (2/4), Samoggia 23 (6/12; 2/5), Montano 15 (4/7; 0/6), Mancin 2 (1/3), Lenti n.e., Raucci 10 (4/6, 0/1).

Tiri liberi: 17/26, rimbalzi 50 (34+16), perse 18, recuperi 7, stoppate 3, assist 12

Usciti per 5 falli: Nessuno

Basket Lecco: Gnecchi n.e., De Angelis 19 (1/5; 5/8), Farinatti (0/1 da tre), Mascherpa 15 (2/5; 2/8), Todeschini 9 (2/4; 1/5), Dagnello (0/1; 0/2), Pizzul (0/1), Capitanelli 4 (2/7; 0/2), Negri 17 (4/5; 3/7)

Tiri liberi: 9/14, rimbalzi 33 (24+9), perse 13, recuperi 7, stoppate 1, assist 12

Usciti per 5 falli: Farinatti e Capitanelli

Arbitri: Callea e Morassutti, 5,5

Spettatori: 3.400