Non è ancora finito il campionato che se ne sentono di ogni genere su tutti gli argomenti possibili: dal mercato, ai contratti televisivi, alle promesse dei politici per nuovi impianti sino ad arrivare ad analisi socio-politiche su tutti i perché di questo basket.
Scrivo dopo gara 1 vinta senza discussioni da Reggio Emilia su una Sassari probabilmente appagata e contemporaneamente stranita dal trovarsi in una serie finale per lo Scudetto. Vero anche che l’assenza da squalifica di Lawal ha consentito a Polonara di scorrazzare nell’area pitturata, mentre gli altri giocatori (come ha detto Meo Sacchetti) non hanno avuto l’atteggiamento giusto per tamponare l’assenza del lungo sassarese. Comunque, non sono io il più adatto a raccontare una partita: magari sul come viene televisivamente visualizzata forse si, ma per il resto ci sono quelli bravi…
Vengono sbandierati i numeri di Milano vs Sassari, tenendo in secondo piano quelli (molto inferiori ) dell’altra serie semifinale. Su questo ne ho già scritto e argomentato, con l’unica aggiunta dell’ovvio incremento di interesse dato dall’Epos del racconto, più simile a quello di una serie televisiva che ad una di Playoff: squalifiche, botte e insulti non puniti in campo, un andamento sportivo ed emotivo sempre crescente, polemiche moltiplicate dai social e dai media ufficiali.
Ora aspetto la notizia (o il silenzio, nel caso non siano buoni) degli ascolti di gara 1 della finale, ma, lo scrivo ora che non li so, penso che non saranno a livello di quelli dell’anno scorso. Sono felice che si affaccino nuove realtà ad alto livello, che però, per avere il giusto palcoscenico, devono essere affiancate da quelle “vecchie”, le grandi, quelle che servono a ricreare dualismi importanti per rinfocolare l’interesse aggregando nuovi spettatori a quelli di sempre. Chissà se la presenza di Reggio Emilia in finale sbloccherà veramente la questione Pala Bigi, palazzo obsoleto e insufficiente e inadatto ad incontri di alto livello, per non parlarne dal punto di vista televisivo: finestre non completamente oscurate, postazioni telecamere sbagliate, illuminazione artificiale insufficiente e poco omogenea. La speranza è che non sia l’ennesima promessa da politico, l’ennesimo cavallo da cavalcare vista la visibilità della Grissin Bon… Si aspettano novità per il prossimo triennio televisivo, novità che per ora non si palesano: trattative private, lanci e rilanci…
E il mercato, al centro del quale c’è per forza di cose, Milano, dalla dirigenza, alla panchina oltre che ai giocatori. Si parla di un plenipotenziario o del rientro di Proli, di Djordjevic o altri nomi come coach, oltre che di tutti i giocatori del mondo, come tutti i mercati sportivi quale che sia lo sport…
Come al solito, aspettiamo.