Tre giorni di pane e basket. Di corse, salti, gesti tecnici, vittorie e sconfitte. Di condivisione e sudore. Di gioie e amarezze. Ma, soprattutto, tre giorni di emozioni. Ecco cos’è stata quest’avventura, che ci ha condotti all’assegnazione della Coppa Italia di A2 e B. Un appuntamento a cui non sapremmo più rinunciare, perché, più di ogni altro, ci regala la dimensione di cosa siamo, di cosa proviamo, della qualità del lavoro svolto e, perché no, delle frontiere che dobbiamo ancora esplorare, dei miglioramenti da compiere.
E’ sotto gli occhi di tutti l’esito felice dell’evento, a cui hanno contribuito centinaia di persone, di donne e di uomini a cui sento di rivolgere un sincero, e per nulla formale, ringraziamento.
Grazie a tutte le squadre, di A2 e B, che hanno dato vita a confronti ricchi di intensità, cuore, temperamento: scanditi anche da un livello tecnico in costante crescita.
Grazie ai dirigenti e agli staff tecnici di tutti i club, che hanno partecipato con serietà ed impegno. Dimostrando di voler vincere, ma anche di sentirsi partecipi di un progetto di crescita complessivo. Un senso di appartenenza che ci conforta e sprona a dare sempre di più.
Grazie agli appassionati, ai tifosi, a tutti coloro che amano il basket e hanno partecipato con entusiasmo. E’ quasi inutile sottolinearlo, ma va ricordato: se non ci fossero loro, il nostro lavoro sarebbe privo dell’energia principale, che ognuno di noi possiede. Ed è la meravigliosa cornice di pubblico che ha accompagnato questa “tre giorni” a dimostrare la cifra della nostra crescita.
Grazie allo staff organizzativo, che ha reso possibile la traduzione concreta di tanta passione. Senza la capacità di questi professionisti, ogni nostro sforzo sarebbe stato vano e fine a se stesso.
Mi si consenta, infine, di porgere i complimenti allo staff della Lega Nazionale Pallacanestro, che ha dimostrato professionalità e competenza, fornendo un contributo essenziale alla riuscita della manifestazione e alla crescita di tutto il nostro movimento.
Dopo il calo del sipario, quindi, non ci sentiamo stanchi. In realtà, siamo rigenerati, pronti a raccogliere le nuove sfide e ad amare ancora di più questo gioco. Abbiamo ricevuto una dose di energia supplementare, che ci consentirà di proseguire con entusiasmo il nostro lavoro.
Appuntamento al prossimo anno!
Pietro Basciano