Allora sarebbe già in cascina lo sponsor della rinascente Mens Sana che ha cancellato la parola Basket e ci ha aggiunto il 1871, anno domini della nascita della Polisportiva (la pallacanestro è nata dopo, Siena la ribattezzò come “palla al balzello” presentandola a un concorso ginnico a Venezia con le allieve di un’insegnante). Si tratterebbe il Gruppo La Cascina, ristorazione su vasta scala, mense, aziende, università, ospedali, mondo della cooperazione, tradotto in cifre 35 milioni di pasti all’anno. Caso curioso è lo stesso partner che con gli uffici del sindaco di Siena si era fatta avanti per il Siena calcio, non sappiamo come sia finita. Raccontano che poi siano sorti dei problemi e abbia invece preferito il basket, sarà solo sponsor o avrà una partecipazione alla proprietà? Alla conferenza stampa per il varo della società, venne spiegato ai giornalisti che lo sponsor era già un punto fermo, ma che sarebbe stato annunciato dopo il Palio di Siena (16 agosto) e questo tempo tecnico potrebbe essere legato a possibili reazioni della piazza legate alle voci sulla salvezza del calcio, in ogni caso se Sparta (calcio) piange, Atene (basket) non ride perché i tifosi della squadra degli otto scudetti contestano il presidente della Polisportiva Piero Ricci per non aver esercitato il dovuto controllo come socio di maggioranza della Mens Sana Basket e aver avviato le procedure per il fallimento, quando la Serie A si poteva ancora salvare. Ma non ci sono solo i tifosi a ritenere che il club possa ancora giocare in Serie A, sarebbe questa la testi del curatore fallimentare nominato dal tribunale di Siena per il quale l’esclusione sarebbe illegittima, e l’unica titolare del diritto sarebbe la Mens Sana Basket.
Appena avuto l’incarico dal giudice del tribunale fallimentare di Siena dottoressa Serrao, il titolare dello studio Marco Lombardi avrebbe inviato una diffida alla Fip a non accettare altre iscrizioni. E quindi teoricamente la decisione dell’ultimo consiglio federale potrebbe essere impugnata dal curatore che intende probabilmente porre una questione di diritto, ma anche cercare di recuperare possibili crediti a monte del passivo accertato nell’assemblea del 21 febbraio di 5,4 milioni, finita con la bocciatura del bilancio e una denuncia alla magistratura, più i 17 milioni delle cartelle esattoriali per evasione fiscale che lo Stato non intende perdere. Fra i possibile crediti ad esempio i NAS, i diritti sui cartellini dei giocatori prodotti dal club, che ammonterebbero a 110 mila euro, ma anche la tassa d’ingresso e garanzia alla Lega e così per l’Euroclub che però riguarda un consorzio europeo. Del resto, nel primo colloquio avuto con i vertici della Fip a Rimini, il presidente Ricci e il liquidatore Egisto Bianchi proposero la soluzione del fallimento e il mantenimento dei codici, ma la Fip bocciò sul nascere la proposta in analogia ad altri precedenti. In quel momento pensavano certamente di poter bloccare anche i migliori giocatori di proprietà, che però col fallimento sono stati svincolati d’autorità. Un’ipotesi peraltro già enunciata dall’allora general manager Jacopo Menghetti a primavera, dopo la denuncia degli amministratori, nell’incontro voluto dall’assessorato allo sport e in sindaco con le tre società senesi (Mens Sana, Virtus Siena e Costone) per studiare la possibilità di creare una società unica con competenze distinte. Il presidente della Virtus Bruttini ci raccontò che il Menghetti scartò in partenza una collaborazione a tre dicendo che loro potevano continuare autonomamente anche grazie agli introiti dei NAS.
Come sappiamo, la Fip non ha ammesso la Mens Sana Basket con una motivazione formale, e cioè non per il fallimento ma per la semplice ragione che alla chiusura delle iscrizioni del 30 giugno non ha provveduto a saldare il suo debito, e cioè circa 90 mila euro, per il pagamento dell’ultima rata di servizio, tasse gara per arbitri e ufficiali di campo e multe, fra le quali quella di 12 mila euro perla commutazione della squalifica del campo in una sanzione.
Se lo studio del curatore fallimentare riuscisse a spuntarla, Siena potrebbe avere una doppia Mens Sana in serie A ma quella degli otto scudetti dovrebbe ripartire dai campionati regionali, mentre per quella dell’occhio vigilante, responsabile in senso oggettivo, partirebbe con una nuova società a un livello maggiore, la DNB, ottenuto a tavolino. Per la serie: quando le regole e la burocrazia vanno contro la logica e il merito…
Intanto Ricci sembra che nonostante i malumori della città che gli rimprovera di voler ergersi a salvatore del basket trascurandole sue responsabilità come azionista con l’87 per cento voglia rimanere al suo posto, anche se circolano già i nomi di probabili sostituti. C’è poi l’imbarazzo di un conflitto di interessi, il suo gm retribuito della Polisportiva si è messo in aspettativa per fare l’assessore allo sport che sta promuovendo col sindaco varie iniziative e quindi gli altri club senesi sono perplessi su questa doppia veste.
Comunque il primo atto di Ricci è stato l’assunzione di Lorenzo Marruganti come general manager e l’allenatore Mecacci, uno ex Mens Sana e l’altra ex Virtus, che hanno lavorato assieme a Lucca, altra pagina triste del basket.
In ogni caso, l’attesa dei tifosi è tanta, avendo negli occhi ancora le immagini di una squadra che stava avanti di 11 punti nella finale scudetto a Milano si vuole subito una promozione via l’altra. Ma un campionato costa, come mi imo 600 mila euro, e la Polisportiva punta a recuperare due giocatori-bandiera che hanno lasciato un buon ricordo, Roberto Chiacig (40 anni a dicembre, 18 maglie cambiate, ha giocato nell’Aek Atene e a Valencia e 228 partite a Siena con 2452 dal 2000-2006 con uno scudetto) che ha la fidanzata nella città del Palio. E soprattutto Marco Cararetto (8 scudetti, 1 Treviso e 7 Siena con 287 gare e 1106 punti, 37 anni, legato alla Scaligera Verona), il capitano di raccordo fra Stonerook e Ress, uno dei pochi giocatori italiani che nel lungo ciclo tricolore abbia servito la nazionale azzurra arrivato a 33 anni (europeo in Lituania). La guarda trevigiana lasciò Siena proprio quando cominciarono i primi scricchiolii del club, per motivi economici mai chiariti. Voleva troppo per rimanere, o il club voleva rinegoziare al ribasso un triennale? Per portarlo a Siena il club potrebbe offrirgli un incarico da dirigente per il futuro.
Insomma si aspettano i primi colpi, e oltre a Chiacig e Carraretto si fa anche il nome di Daniele Parente, un play da rifinire vittima della brusca chiusura del basket a Lucca.
Ricordiamo che la Polisportiva Mesn Sana 1871 gioca in uno dei quattro gironi deiia DNB, quello toscano-lombardo-piemontese con ben 7 club toscani. Le altre sono Basket Cecina, Use Empoli, Affrico Firenze, Don Bosco Livorno, Monsummanno Terme, B. Golfo Piombino.