Roma dimentica in fretta le amarezze di Venezia ed ottiene la seconda vittoria in Eurocup battendo al Palatiziano 84-79 il Nancy, al termine di una partita bellissima dove alla fine la differenza l’hanno fatta i dettagli, come spesso accade quando due squadre si assomigliano e l’equilibrio in campo regna sovrano.
Molto simili infatti Roma e Nancy, due squadre profondamente cambiate rispetto alla scorso anno e quindi ancora in cerca di una propria identità, ma entrambe estremamente “fisiche” e con due allenatori con le idee piuttosto chiare sulla strada da intraprendere per costruire la propria stagione. L’inizio della Virtus è stato tragico, sotto 0-8 dopo due minuti, costretta a fermare con le cattive le scorribande dei lunghi francesi e subito in bonus e con Morgan immediatamente gravato di due falli e costretto a lasciare il posto in campo a De Zeeuw. Pian pianino però la truppa di coach Dalmonte è stata capace di ricucire lo strappo, entrare mentalmente e con le gambe in partita, e riuscir e a chiudere il primo quarto in parità sul 18-18, grazie alla solita grinta di Bobby Jones ed un Triche apparso da subito in serata stile Charleroi. Nel primo quarto i francesi tirano ben undici volte dall’arco, sfruttando la presenza di un Gladyr micidiale(20 punti alla fine per lui), ma nelle tre frazioni di gara successive vedranno la difesa di Roma progressivamente prendere le dovute misure al nazionale ucraino e allo spauracchio Darius Adams, che chiuderà con 16 punti ma 3/9 dall’arco. La Virtus riesce a prendere in mano le redini della gara per la prima volta nel 2/4, grazie al buon impatto offensivo di Lorenzo D’Ercole che segna due triple ed all’importante contributo di De Zeeuw. A 1’13 dall’intervallo lungo arriva il +9 Virtus sul 42-33, prima di un finale di tempo scellerato, complice anche un tecnico fischiato a Jones per proteste, che costa un parziale di 0-5 che manda le squadre negli spogliatoi sul 42-38.
Al rientro sul parquet is Kyle Gibson time, con lo show dell’ex Pistoia(12 punti nel quarto per 19 totali) che porta la Virtus alla doppia cifra di vantaggio(59-49), prima dell’ennesimo black out romano. D’Ercole in marcatura su Gladyr ne combina di tutti i colori(incluso un fallo su tiro da tre punti), in attacco gli incursori dal perimetro vanno a cercar rogne, trovandole,con ostinati e presuntuosi uno contro uno con Pietrus(che di primo pelo proprio non è). In sostanza la Virtus riesce a dare per la seconda volta il calcio al secchio di latte appena munto e si va all’ultima pausa sul 64 pari. Equilibrio sovrano negli ultimi dieci minuti, Triche si prende tante responsabilità sia in regia che in fase di finalizzazione, tutti gli altri lottano e sputano sangue, con i 1500 sugli spalti a creare un clima da lotta di gladiatori. Perchè con Jones fuori per cinque falli a 3’30 dalla fine, sono gli altri a tirare fuori la rabbia e la grinta necessari per portarla a casa. Gladiatore è il “diavolo rosso” Maxime De Zeeuw che vola in difesa a cancellare con una stoppata il lay up di Adams e poi va dalla parte opposta a siglare i punti del 80-77. Gladiatore allo stesso modo lo è Triche, che a 45″ dalla fine recupera il pallone decisivo sul +1 e vede il suo appoggio corretto a canestro da Ejim, fino a quel momento avulso dalla partita ma autore di un canestro che potrebbe pesare in maniera clamorosa sul futuro europeo della Virtus.
Al gladiatore Gibson l’onore di chiudere il conto dalla lunetta per una bella Virtus che cresce, di testa e con le gambe.