Sarà Reggiana – Dinamo la finale tricolore, un vero inedito per la palla a spicchi dello Stivale. La compagine di coach Menetti
, infatti, ha messo a segno il colpaccio nell’ultima e decisiva gara 7 di una semifinale combattuta e tirata fino alla fine. Venezia è costretta ad arrendersi, penalizzata alcune scelte poco felici in attacco e da una percentuale di tiro dalla lunga distanza sicuramente deficitaria (9/30). Ma più che i demeriti della Reyer, a far pendere la bilancia in favore degli ospiti è proprio la maiuscola prestazione di Cinciarini, Lavrinovic e Kaukenas, i veterani del gruppo.
Venezia soffre nel primo quarto ma poi arriva all’intervallo lungo avanti di 5 (34-29). Alla ripresa del gioco la Reyer prova a fuggire e conquista anche il +9 sul 38-29, ma a questo punto viene fuori l’esperienza di alcuni uomini degli ospiti. La Reggiana piazza un tremento 11-0 e rivede la luce tornando in scia (40-38). Si prosegue sui binari dell’equilibrio prima che un break di 9-0, propiziato da uno scatenato Polonara, permetta alla Reggiana di allungare il passo. Si tratta del momento chiave della gara perché una tripla di Cinciarini regala il 55-63 alla Reggiana che vale la fuga per la vittoria. Venezia prova a recuperare con la forza delle disperazione ma ormai Reggio Emilia ha il pieno controllo del match.
Per la Reggiana si tratta della prima storica finale scudetto mentre per Venezia è una cocente delusione ma il bilancio della stagione è senza dubbio positivo. Gli applausi convinti dei supporters granata solo la migliore attestazione di stima e gratitudine per gli uomini di Recalcati.